Una prima valutazione della manovra. Il bilancio della Lega. Tante risorse, tanti annunci e poche idee.
Sotto il profilo delle dotazioni di bilancio la PAT sta bene (nel medio periodo).
Mai visti così tanti soldi in arrivo dallo Stato che oltre a far pervenire risorse per sanità e trasporti ha coperto anche le minori entrate originate dalla crisi economica Covid.
Il patto di garanzia tanto vituperato da Fugatti ha consentito di avere sconti ulteriori e incamerare risorse di cui eravamo creditori proprio in virtù del patto stesso.
Insomma una situazione finanziaria “favorevole” ma mancano del tutto le “novità”, i contenuti innovativi, gli obiettivi di miglioramento, insomma le “riforme”.
Ci si limita a redistribuire ciò che si ha con le regole attuali (sul fisco per esempio) e sui capitoli di spesa attuali.
C’è solo un po’ di debito (annunciato ma da contrarre) in più per potere promettere nuove opere pubbliche. Si promettono e si annunciano nuovi interventi a fronte di un elenco di opere pubbliche già finanziate nella precedente legislatura per un valore di 1,4 miliardi di euro che non vedono ancora l’avvio dei cantieri.
Insomma un modo di amministrare quasi totalmente privo di obiettivi e di strumenti per realizzarli.
Semplicemente un redistribuire, con criteri sempre uguali ciò che grazie allo Stato (fondi straordinari post Covid) e grazie agli accordi precedenti (patto di garanzia) arriva dallo Stato stesso.
Si evoca il PNRR (soldi della “cattiva e matrigna Europa) come fonte magica di risorse aggiuntive ma senza enunciare nessuna strategia su come aggredire i bandi.
Alcuni esempi di “riforma mancante”: lavoro giovanile e femminile. Servirebbe un cambio radicale dell’approccio e del sistema degli incentivi, uno scatto in avanti.
Altro esempio: il capitale umano la formazione (in particolare quella professionale) delle persone serve un intervento straordinario e veloce..nulla di nulla.
Notte fonda su sanità e sociale di cui non si capisce quale sia il disegno politico prima e organizzativo poi.
Nessun riferimento alla transizione ecologica e un modello di sviluppo che la persegua.
Quanto alla pubblica amministrazione e alla sua efficienza, solo un breve accenno con riferimento allo smart working da potenziare e utilizzare in chiave innovativa a fronte di risorse economiche per un rinnovo dimezzato dei contratti.
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Ugo Rossi