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ANM – ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI * TRIBUNALE MINORI: « VENGANO PREDISPOSTI I MEZZI NECESSARI, PER L’EFFETTIVA ENTRATA IN VIGORE DEL NUOVO TRIBUNALE »

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15.08 - domenica 7 aprile 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Tra pochi mesi entrerà in vigore il decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149 di attuazione della legge- delega 26 novembre 2021, n. 206, che introduce la disciplina della riforma ordinamentale in materia di tribunale per le persone, i minori e le famiglie.
L’Associazione Nazionale Magistrati segnala le seguenti criticità:

1. L’attenuazione della collegialità in una materia che coinvolge delicatissimi interessi e diritti dei minori e della famiglia;

2. L’omessa attuazione della delega nella parte relativa al divieto di assegnare al TPMF magistrati di prima nomina, con il conseguente rischio di una dispersione delle professionalità e delle competenze già acquisite;

3. La mancata predisposizione dei registri informatici e degli applicativi funzionali alla operatività del processo telematico, omissione che allo stato appare particolarmente critica poiché il Tribunale per i Minorenni ed il Tribunale ordinario utilizzano entrambi SICID, ma in due versioni differenti, che non dialogano tra loro;

4. L’introduzione di un ‘doppio binario’ che attribuisce al nuovo giudice unico i procedimenti iscritti a far data dal 17.10.2024 e lascia quelli già pendenti in carico ad uffici depauperati del personale amministrativo e dei magistrati destinati al neo istituito Tribunale;

5. La mancata individuazione dei locali che dovranno ospitare le sezioni circondariali;

6. L’inefficienza, in assenza di una rideterminazione delle piante organiche, che di certo deriverà dalla previsione della mobilità infradistrettuale dei magistrati addetti al Tribunale di nuova istituzione ;

7. La consueta clausola di invarianza finanziaria, che – ad organici inalterati – porrà serie difficoltà nel varo dei nuovi uffici.
Già in passato l’ ANM ha espresso il proprio parere favorevole alla unificazione delle competenze in materia di persone, minori e famiglia in capo ad un unico ufficio specializzato; tuttavia , le serie criticità evidenziate, ove non tempestivamente affrontate, condurranno al fallimento della riforma e del progetto che ha ispirato il nuovo istituto.

L’ANM chiede pertanto che vengano investite le risorse indispensabili e predisposti i mezzi necessari , senza i quali è certamente preclusa la effettiva entrata in vigore del nuovo Tribunale.

Un rinvio, non accompagnato da una seria assunzione di responsabilità, avrebbe il solo significato di giustificare l’inadempimento dei compiti affidati al Ministero della Giustizia, con il rischio di relegare ancora una volta la giustizia minorile in una posizione marginale, perpetuando le difficoltà già manifestatesi.

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