I Buoni pasto del comparto pubblico siano al passo col resto d’Italia. «Si portino almeno a 7 euro e si introducano cumulabilità e “spendibilità” allargata».
I rincari generalizzati, che in Trentino segnano livelli record col più 10,2% registrato ad agosto sui prezzi al dettaglio, stanno portando ulteriore perdita del potere d’acquisto dei lavoratori, già erosa dai blocchi contrattuali e di carriera e da adeguamenti retributivi che da anni sono inferiori al tasso d’inflazione. Sono quindi urgenti interventi mirati a mitigare il progressivo impoverimento di chi lavora nel comparto pubblico.
Serve rinnovare i contratti di lavoro, per i quali i sindacati hanno chiesto unitariamente alla giunta provinciale lo stanziamento di adeguate risorse per il triennio 2022/2024 già con l’imminente manovra di bilancio per il 2023, per non replicare ritardi e conseguenti difficoltà registrate col triennio 2019/2021, tuttora oggetto di discussione ai tavoli Apran quanto ad arretrati e progressioni economiche.
Ma serve anche affrontare il tema dell’adeguamento del valore dei buoni pasto che, in Trentino, è inferiore al livello nazionale ed è fermo al 2009. I pasti sono sistematicamente più costosi del valore dei buoni e il fenomeno si accentua nelle località turistiche. Si aggiunge il fatto che in Trentino non è stato recepito il Decreto del Ministero dello sviluppo economico (numero 122 del 2017) che prevede la cumulabilità fino a 8 buoni e la possibilità di spenderli in negozi convenzionati, oltre al tema della mancata concessione dello stesso per alcune migliaia di lavoratori in lavoro agile, che in questo modo sopportano ulteriori costi: energia e pasti.
Luigi Diaspro della Fp Cgil chiede dunque: «L’immediato stanziamento di risorse per l’aumento dei buoni: in Italia è a 7 euro, in Trentino è fermo a 6, e la stesura di opportune direttive per la cumulabità e la “spendibilità” allargata».
La richiesta è stata inviata al presidente Fugatti, agli assessori Spinelli e Segnana, al dirigente generale della Provincia Nicoletti e ai dirigenti Comper e Ruscitti; al presidente del Consorzio dei Comuni Gianmoena, alla presidente Upipa Chiogna e al presidente Apran Baraccetti.