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CONSIGLIO PAT * LAVORI POMERIGGIO – MOZIONI: « DETERMINAZIONE RETTE RSA / INTERRAMENTO VALSUGANA A PERGINE / VALUTAZIONE AUMENTO POSTI LETTO RSA VAL DI NON »

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19.00 - mercoledì 8 maggio 2024

I lavori del pomeriggio in Consiglio provinciale sono proseguiti con l’esame di 8 delle mozioni all’ordine del giorno.
Dopo la replica, c’è stata l’approvazione (all’unanimità) per il documento di una consigliera di minoranza ampiamente discusso nella mattinata sulla determinazione delle rette delle Rsa attraverso il sistema Icef. A seguire sono stati accolti all’unanimità in forma modificata: un documento che chiede l’interramento della Valsugana per sgravare Pergine dal problema dei passaggi a livello (minoranza), una mozione per promuovere una valutazione delle necessità di aumento dei posti letto presso le RSA (maggioranza), una mozione per avviare studi di fattibilità sugli interventi di interramento dei tratti della Trento-Malé che attraversano Mezzolombardo e Mezzocorona (maggioranza), una mozione che pone come prioritario l’intervento sui ponti sul Rimone (maggioranza), una mozione sul potenziamento dei collegamenti trasporto pubblico con il Primiero (maggioranza). Sono stati respinti: un documento che impegnava ad avviare azioni di bonifica dell’area sin di Trento nord ed eseguire un monitoraggio ambientale sanitario della popolazione esposta (minoranza). Dopo un’ampia e partecipata discussione è stato sospeso fino a domani mattina l’esame della mozione di una consigliera di minoranza in materia di congedo di paternità obbligatorio.

 

Determinazione rette Rsa su base Icef (approvata in forma emendata)

Nella sua replica, la consigliera di minoranza proponente della mozione che impegna la Giunta a valutare la possibilità di determinare le rette delle residenze per anziani attraverso il sistema Icef ha ringraziato i colleghi che hanno sostenuto la proposta e ha ribadito che le Rsa non sono e non devono diventare geriatrie territoriali. Collegato al tema, ha aggiunto, ce n’è uno affine che andrebbe monitorato e riguarda l’impegno che la Giunta si era assunta in sede di variazione di bilancio, di costituire un tavolo di lavoro sul recupero delle rette quando i Comuni -la problematica riguarda sopratutto quelli piccoli- devono sostituirsi all’utente che non abbia sufficiente capienza.
Un consigliere di maggioranza ha convenuto che spesso le Rsa sono utilizzate come lungo degenze perché queste ultime sono stracolme. Il problema va affrontato integralmente e riguarda la capienza delle strutture nei posti letto.

 

Risolvere il problema dei disagi causati dai passaggi a livello che attraversano Pergine (approvata in forma emendata)

L’annoso problema dei binari che corrono tra le case a Pergine e dei passaggi a livello che di fatto dividono l’abitato e le riflessioni sulle risorse che forse si potrebbero trovare grazie al Pnrr, sono al centro del documento proposto da un consigliere di minoranza che impegna la Giunta provinciale su diversi punti. Il documento è stato approvato in una forma emendata sia nella premessa che nel dispositivo, che prevede di continuare l’interlocuzione con Rfi per risolvere il problema della tratta della ferrovia che attraversa la cittadina dell’Alta Valsugana, creando un annoso problema e non pochi disagi, anche al seguito del notevole incremento dei flussi di traffico subiti in questi ultimi due decenni.
Un consigliere di maggioranza ha confermato il sostegno alla mozione che affronta un tema noto e particolarmente sentito dalla comunità. Togliere il traffico dai nostri abitati è fondamentale e il Trentino deve puntare a questo obiettivo, ha commentato una consigliera di maggioranza, così come un altro collega si è detto favorevole, sebbene consapevole che si debbano fare i conti con le risorse economiche. Un consigliere di minoranza ha dichiarato di supportare questa richiesta perché il tema attiene a diverse dimensioni: sicurezza, traffico, uso di mezzi sostenibili e per delle valenze sociali e urbanistiche di composizione di fratture all’interno di abitati. Ciò non toglie che gli investimenti siano considerevoli -si parla di 55 milioni- ma non sono poi molti se si considerano i benefici che possono apportare. Manca a suo avviso il piano dei trasporti, un documento che servirebbe per costruire, assieme ai territori, le urgenze del territorio: così si comprenderebbe se sia preferibile pianificare la costruzione di una strada o la realizzazione di un tunnel piuttosto che investire nello spostamento di una ferrovia.
La mozione è stata approvata all’unanimità.

 

Valutazione delle necessità di aumento dei posti letto presso le RSA della val di Non (approvata in forma emendata)

Il problema dell’assistenza agli anziani, specie non autosufficienti, costituisce una delle maggiori criticità di cui la Comunità trentina dovrà farsi carico nei prossimi decenni. Da questa premessa e da alcune considerazioni in merito alle misure messe in campo che non riescono a compensare la notevole differenza tra posti letto autorizzati e posti letto convenzionati, in particolare nelle strutture della valle di Non che risulterebbero di fatto discriminate, un consigliere di maggioranza ha impegnato la Giunta provinciale a valutare la possibilità di aumentare il numero dei posti letto convenzionati presso le tre RSA della Val di Non, avuto riguardo all’andamento delle liste di attesa, alle esigenze della popolazione non autosufficiente e alla percentuale dei posti letto convenzionati rispetto alla popolazione anziana, sentita anche la Comunità della Valle di Non.
L’assessore competente ha ringraziato il consigliere per aver posto il tema, che solleva una problematica che gli stanno sottoponendo un po’ tutti i territori. Quanto alla valle di Non, posso dire di aver visitato le strutture e averle trovate funzionali e molto ben dirette e che le istanze contenute nella mozione mi sono state rappresentate: c’è un dato statistico inequivocabile. L’impegno è quello di completare la visita alle strutture di tutto il Trentino per poi poter intervenire tenendo conto di tutte le problematiche emerse. Il tema sarà dunque approfondito a 360 gradi e sarà fatta una considerazione accurata e globale, valutando le diverse criticità ed evitare di offrire soluzioni parziali e senza prospettiva. La mozione è stata dichiarata accoglibile in una forma emendata, che ammorbidisce il dispositivo, prevedendo appunto questa “valutazione complessiva”.

Una consigliera di minoranza è intervenuta con piacere su una mozione che ha definito “trasversale” e dunque assolutamente condivisibile, pur consapevole delle difficoltà nel fare i conti con le disponibilità. Il caso specifico della valle di Non, ha aggiunto, è forse anche frutto di un approccio culturale della zona che negli anni ha preferito l’accudimento a domicilio alla collocazione in Rsa, oltre a scelte politiche del passato.
Una consigliera di maggioranza ha ringraziato il proponente per aver sottolineato nella mozione anche quanto fatto nella scorsa legislatura sull’argomento, nonostante le numerose difficoltà legate al Covid che complicò notevolmente anche il clima nelle Rsa e impose l’utilizzo delle risorse per altre finalità. L’auspicio è che in questo nuovo corso si possa intervenire concentrandosi sull’estensione dei posti nelle residenze.
Una consigliera di minoranza ha sottolineato l’importanza del tema che ha definito una sfida grave e preoccupante, suggerendo all’assessore di mettere in campo un piano straordinario in termini di innovazione, strategie e collaborazioni: il Trentino regge benissimo se guardiamo alle classifiche, ma di qui a venti o trent’anni le esigenze saranno aumentate. Alla luce della sua personale esperienza, ha aggiunto, serve un grande sforzo complessivo, affinché tutti i soggetti gestori comprendano la necessità di un recupero, all’interno degli attuali modelli, di risorse da reinvestire nel sistema. Serve, ha concluso, un piano strategico e innovativo che tenga conto che aumento degli anziani= aumento dei bisogni= aumento dei costi e c’è bisogno che lavoriamo tutti, aldilà del colore politico, su questo obiettivo sociale.

Una tematica che sta particolarmente a cuore anche di una consigliera di maggioranza che ha detto di comprendere come il tema dei posti letto in più sia di non facile soluzione. Tuttavia ho fiducia che si possa davvero fare qualcosa per affrontare il tema tutti assieme, ha aggiunto.
Ha espresso sostegno in dichiarazione di voto un collega di maggioranza che ha ricordato che nella precedente legislatura la Giunta ha dato segnali di attenzione al tema della natalità: è comunque impensabile riempire il Trentino di case di risposo, ha detto, serve piuttosto investire sul territorio e sull’organizzazione dell’assistenza domicilare. Anche una consigliera di minoranza ha confermato il sostegno suo e del gruppo di appartenenza: vogliamo pensare che si metta in cantiere uno sforzo straordinario per affrontare questo problema, con una pianificazione che non si concentri solo sul tamponare le emergenze.
Il documento è stato approvato all’unanimità.

 

Studi di fattibilità sugli interventi di interramento dei tratti della Trento-Malé che attraversano Mezzolombardo e Mezzocorona (approvata all’unanimità in forma emendata)

Considerato che il territorio del Comune di Mezzolombardo rimane, ad oggi, l’unico centro abitato trentino completamente tagliato a metà dal passaggio della ferrovia Trento-Malé, così come la parte est dell’abitato di Mezzocorona, risente in egual maniera del passaggio del passaggio dei tram e che tale problematica ha notevoli risvolti sulla sostenibilità sociale, economica ed ambientale degli abitati, anche alla luce dell’aumento del carico urbanistico/viabilistico, un consigliere provinciale di maggioranza ha impegnato la Giunta a valutare la predisposizione di studi di fattibilità tecnico–economica che permettano di considerare costi e benefici della realizzazione degli interventi di interramento dei tratti della ferrovia Trento-Malé-Mezzana che attraversano i centri abitati di Mezzolombardo e Mezzocorona.
L’assessora competente ha espresso parere favorevole con il dispositivo emendato e concordato tra le parti che non impegna risorse, ma vuole fare chiarezza e preparare una progettualità.
Sostegno anche da parte di un consigliere di minoranza che ha notato come le proposte di questo tipo vengano da ex sindaci o ex amministratori a dimostrazione che queste progettualità interpretano esigenze sentite dai cittadini. Soddisfatto il proponente che vede in questa approvazione un primo passaggio verso una futura progettualità. Documento approvato all’unanimità.

Avviare azioni di bonifica dell’area sin di Trento nord ed eseguire un monitoraggio ambientale sanitario della popolazione esposta (respinta)
Dopo una lunga premessa di contestualizzazione del tema dell’area Sin di Trento nord e delle azioni fin qui compiute, una consigliera di minoranza impegnava la Giunta provinciale ad avviare una procedura preliminare al fine di stabilire le possibili opzioni di bonifica e relativi costi, tramite incarico ad idoneo esperto tecnico ingegneristico riconosciuto internazionalmente e ad impiegare le somme stanziate dalla legge 197 del 2022 non per la realizzazione di analisi giuridiche tecniche, bensì per eseguire un monitoraggio ambientale sanitario integrato della popolazione potenzialmente esposta, per una durata di almeno due anni complessivi a partire dal mese precedente la bonifica.

L’assessora competente ha espresso una valutazione negativa sulla proposta per la mancata condivisione di alcuni punti della premessa e del dispositivo. La posizione della Giunta è quella già esternata in passato in aula, ha precisato, confermando la massima attenzione sul tema da parte dell’esecutivo.
Ha motivato l’astensione sua e del gruppo un consigliere di minoranza: i soggetti coinvolti da sempre sono stati richiamati ed invitati a considerare in modo primario il fattore della sicurezza. Sappiamo benissimo che il livello di guardia è una delle priorità da parte di tutti quelli che stanno gestendo la vicenda. Dunque, pur condividendo il richiamo all’attenzione sul tema, non possiamo concorrere ad alimentare un circuito che favorisca una sorta di “terrore collettivo”.
La proponente ha respinto la definizione di “terrore collettivo” per quella che è un’”attenzione doverosa ad un tema di cruciale pregnanza”. Resto comunque del parere, ha detto rivolta all’assessora, che la cosa sia stata lasciata volutamente unicamente nelle mani del Comune di Trento e le istituzioni tutte hanno una responsabilità: ognuno si assumerà le proprie responsabilità di ciò che ha fatto e non ha fatto. Il documento è stato respinto con 12 astenuti e un solo voto favorevole.

 

Priorità d’intervento sui ponti sul Rimone (approvata in forma emendata)

Il canale Rimone, nella Valle dei Laghi è attraversato da tre ponti, interessati da traffico veicolare molto intenso, non solo da macchine o trattori agricoli ma anche da mezzi pesanti. Questi ponti sono stati costruiti in origine più o meno tutti nello stesso periodo – 1950/60 – per poi essere ammodernati durante i lavori di allargamento e messa in sicurezza dell’alveo del Rimone a seguito della costruzione delle centrali idroelettriche e tutti i tre ponti hanno esigenza di essere ristrutturati. Le comunità di Madruzzo e di Cavedine da tempo chiedono un intervento per risolvere le criticità che riguardano queste infrastrutture, sia in termini di portata che di percorribilità. Sulla base di queste premesse, una consigliera di maggioranza ha impegnato la Giunta provinciale a definire, in accordo con le comunità di Madruzzo e di Cavedine, uno specifico studio di fattibilità per le priorità di intervento sui ponti sul Rimone, in modo tale da superare le criticità oggi presenti.
Una consigliera di maggioranza è intervenuta a ringraziare la proponente per la mozione e a condividere il percorso fatto personalmente sul tema e le interlocuzioni intervenute con gli amministratori locali, dalle quali emerse la richiesta della messa in sicurezza dei tre ponti, oltre che la realizzazione di pensiline per rendere sicuro il transito a pedoni e biciclette. Rispetto all’emendamento e ai colloqui con i dirigenti provinciali, l’auspicio è che la presa in carico avvenga con un coinvolgimento dei sindaci della zona.
Una consigliera di minoranza ha espresso alcune considerazioni, partendo dal dispositivo rivisto, che ha detto di sostenere. La ciclabile sulla sponda del lago di Cavedine in realtà non c’è perché la strada è molto stretta, ha detto. Il ragionamento da fare in uno studio complessivo sui ponti, sarebbe dunque quello di considerare anche l’ampiezza della strada. Quanto al Rimone, in occasione degli interventi si dovrebbe considerare anche la riqualificazione naturalistica e ambientale dei luoghi. L’auspicio è quello di poter lavorare preventivamente in futuro in maniera condivisa per poter contribuire alla scrittura di documenti più completi.
L’assessora ha dichiarato la condivisione da parte della Giunta con emendamento accolto da parte della proponente.
Il documento è stato accolto all’unanimità.

 

Norme attuative in materia di congedo di paternità obbligatorio (sospesa fino domattina)

Il congedo di paternità, una delle misure più efficaci per ridurre le diseguaglianze di genere nel mercato del lavoro, all’interno della famiglia e, in generale, nella società, è stato reso strutturale e obbligatorio per i lavoratori dipendenti (nel pubblico e nel privato) dal decreto legislativo 105/2022 e prevede 10 giorni, da utilizzare nei due mesi precedenti la data presunta del parto ed entro i cinque mesi successivi, retribuiti al 100 per cento a carico dell’Inps. Ricerche ed esperienze sostengono che il congedo di paternità paritario a quello di maternità sia una delle misure più efficaci per ridurre le diseguaglianze di genere e lo dimostrano le esperienze dei paesi europei più avanzati in materia. In Italia, fanalino di coda assieme a Belgio e Polonia, servirebbe un cambiamento culturale ma anche un incisivo intervento legislativo che preveda la parificazione tra il congedo di paternità obbligatorio a quello di maternità. Su queste premesse una consigliera di minoranza ha invitato la Giunta a farsi promotrice nelle sedi nazionali della tempestiva adozione da parte del Governo di norme attuative relative alla legge delega in materia di congedo di paternità obbligatorio, al fine di estenderne il periodo in linea con i Paesi più avanzati (minimo tre mesi) e soprattutto in linea con l’esigenza sociale di riequilibrare il lavoro di cura verso una effettiva condivisione delle responsabilità di cura e genitoriali tra uomini e donne.
L’assessora competente ha detto di apprezzare e sposare i temi legati alla conciliazione e alle cure parentali e alle pari opportunità nella realizzazione dei propri progetti di vita. Proprio per questa sensibilità abbiamo provato a rimodulare diverse opzioni di emendamento in coerenza con le finalità dell’impegno. La mozione però, propone qualcosa che già sappiamo che per mancanza di tempi (e non certo di volontà), non possiamo mantenere perché la scadenza è il 12 maggio, ovvero di qui a quattro giorni.

Un consigliere di minoranza ha preso atto della tempistica ed ha tuttavia sottolineato l’importanza della questione posta: l’Italia e il Trentino sono maglia nera in Europa su queste tematiche e questo fa sentire a disagio, ha detto, suggerendo, per il benessere delle nostre famiglie, di sollecitare nei tempi che ci saranno permessi lo Stato affinché si possa progredire in questa direzione, per la crescita della società.
Condivisione anche da parte di un consigliere di maggioranza che ha espresso l’auspicio che si possa fare uno sforzo nell’elaborazione di un dispositivo condiviso della mozione per arrivare ad una votazione unitaria su un tema trasversale. Un altro consigliere di maggioranza gli ha fatto eco, esprimendo la condivisione dei contenuti. Ritengo che la mozione sia ben formulata, motivata e urgente e vorrei poterla votare: vediamo se riusciamo a trovare un dispositivo che incontri le aspettative di tutti ed essere uniti su un tema così importante, ha esortato.
La legge delega (il family act) è del 2022, ha chiarito la consigliera proponente: è una riforma organica delle politiche famigliari non elaborata dall’attuale governo. Non vorrei, ha notato, che l’inghippo stesse proprio qui. O il dispositivo viene modificato con una formulazione che si traduca in un impegno politico vero, oppure non votatelo, ha sbottato.
L’assessora ha dichiarato di essersi resa disponibile fin dalla mattina al raggiungimento di una condivisione, ma senza esito. In ogni caso, se riusciamo ora a trovare un accordo sull’impegno ben volentieri.
Si è quindi deciso di sospendere la trattazione di questa mozione fino a domani, proseguendo nel frattempo con l’esame degli altri documenti.

 

Collegamenti trasporto pubblico con il Primiero

Con la premessa che la distanza del Primiero dai principali centri del Trentino comporta spesso difficoltà per i cittadini residenti in Valle che devono raggiungere il capoluogo per esigenze di diversa natura e considerato che i collegamenti sono spesso insufficienti, una consigliera di minoranza ha impegnato la Giunta provinciale a valutare con il Servizio Mobilità pubblica la possibilità d’introduzione di corse infrasettimanali mattutine dirette che mettano in collegamento il Primiero con Trento, nonché una corsa diretta di rientro/transfer per turisti da Trento verso il Primiero.
L’assessore competente ha annunciato parere positivo al documento con la partenza di una sperimentazione del servizio.
Un consigliere di minoranza ha espresso apprezzamento per la volontà di accogliere il documento da parte dell’assessore, non nascondendo però una certa perplessità per le parole della consigliera proponente nel definire pessimi i collegamenti descritti. Mi sfugge anche il dato sul personale che non si comprende se sia carente o meno e su questo sarebbe necessario un chiarimento, ha aggiunto.
Positivo il voto dichiarato da parte di un altro consigliere di minoranza che ha però esortato ad uscire dalla logica di essere i portavoce di una specifica zona: il mandato dovrebbe avere una dimensione provinciale. La mobilità va gestita avendo chiare le priorità e una visione d’insieme. Favorevole anche il parere di un consigliere di maggioranza: l’assessore ha precisato che ci sarà una sperimentazione, a dimostrazione del fatto che laddove ci sono risorse l’attenzione ai territori l’Esecutivo l’ha sempre dimostrata, a partire dalla decisione di indire le sedute di Giunta sui territori.
Il documento è stato approvato all’unanimità.

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