Le opposizioni in Consiglio provinciale hanno richiesto per la giornata odierna la convocazione di un consiglio straordinario che si occupasse di fare chiarezza sul caos della sanità trentina, sulle gravi criticità emerse e sulle prospettive future.
Hanno dunque presentato una risoluzione che ha fatto un importante excursus sugli ultimi due anni e mezzo di gestione da parte del governo di centro destra. La sanità trentina, pur pesantemente segnata dalla pandemia di Covid 19, ha reso evidente come molti ambiti abbiano segnato il passo: medicina del territorio, rete ospedaliera, punti nascita, promozione della salute, attenzione alla disabilità, alle malattie croniche, ai pazienti oncologici, alla medicina dell’ età evolutiva, alla situazione delle RSA. Infine è stata posta l’ attenzione sulle criticità emerse in seguito alla scomparsa della dottoressa Sara Pedri e dei gravi fatti che sembrano essere avvenuti nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ Ospedale Santa Chiara.
La gravità di quanto testimoniato da portatori di interesse, la presenza di una commissione interna di indagine e quella ministeriale ci hanno restituito purtroppo un quadro di grave sofferenza, con presunti casi di mobbing che hanno toccato operatrici ed operatori sanitari. L’ impegno della risoluzione delle minoranze prevedeva che venissero promosse azioni politiche e amministrative che si collocassero in sostanziale discontinuità nella gestione del comparto sanitario.
È stata votata solo dai e dalle consigliere di opposizione e quindi bocciata. Si va avanti come se niente fosse. E tutto ciò ha davvero dell’ incredibile.