Prendiamo atto che i Primari ospedalieri e del territorio del Trentino chiedono più spazio innovandosi con la Federazione dei Collegi “di stimolo alla direzione strategica” ” e fornire ai cittadini un ulteriore fonte di benessere”.
Fino ad oggi avevamo inteso che i Primari, che aspirano (secondo l’intervista rilasciata oggi ad un quotidiano locale) anche a queste nomine presidenziali, erano rappresentati già in maniera egregia nel Consiglio ordinistico. Oltre ad essere presenti anche nel Consiglio provinciale sanitario. E non solo. Sono rappresentati in Apran dal loro sindacato di riferimento nazionale dei primari ospedalieri.Ma anche nella Clinical governance aziendale e via dicendo.
Ci permettiamo quindi consigliare loro, neofiti di ulteriori incarichi provinciali ed aziendali “strategici”, di passare un poco più di tempo a supportare i propri colleghi in sotto-organico in tutti i reparti, attualmente sottoposti a carichi impossibili da sopportare se non con la presenza anche delle loro figure apicali.
Soprattutto consigliamo loro, piuttosto che sedersi ad un tavolo conviviale , di sedersi a discutere nei propri rispettivi reparti di lavoro dei gravissimi problemi che riguardano le proprie equipe. Lo diciamo consci che molti dei loro dirigenti ci hanno rivelato che si rifiuterebbero addirittura di indirle, le riunioni di equipe. E non solo.
Qualcuno di loro si rifiuterebbe addirittura di farli entrare in sala operatoria, i propri sottoposti, mettendoli nell’impossibilità di dare il loro contributo professionale e di formazione specialistica.
Infine, e non solo, negando permessi, ferie e trasferimenti a chi, senza tanti tavoli rappresentativi, ha compreso che in Trentino, rispetto al resto d’Italia, non si mantiene fede alla normativa del triennio 2016-2018 nazionale già firmata a Roma da tempo.E quindi i nostri se ne vanno e quelli che arrivano fanno immediatamente marcia indietro verso Bolzano o Brescia per non dire Verona ad un tiro di schioppo da noi..
Perché i Primari, nella richiesta ultima pervenuta in Apran pochi giorni fa, per discutere del loro contratto di lavoro, fanno riferimento “all’adeguamento dell’indennità di direzione di struttura complessa da 7.200 a euro 10.218″ del triennio 2016-2018. Come se di questo si dovesse parlare rispetto a quanto deliberato dalla Provincia autonoma di Trento, per la discussione del triennio economico 2019-2021:per” fornire un’ulteriore fonte di benessere ai cittadini” piuttosto che a tutti i nostri dirigenti medici.
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Dottor Nicola Paoli
Segretario Generale Cisl medici del Trentino
