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CGIL CISL UIL – TRENTINO * G7 – INTELLIGENZA ARTIFICIALE: « IMPATTO SU OCCUPAZIONE, CHIEDIAMO UNA COMMISSIONE PROVINCIALE »

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13.17 - venerdì 15 marzo 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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G7. Cgil Cisl Uil chiedono una Commissione provinciale su intelligenza artificiale. Al presidio in via San Pietro la preoccupazione per l’impatto su occupazione. “Rivoluzione importante che va gestita valorizzando il dialogo sociale”.

La rivoluzione tecnologica ed in particolare l’intelligenza artificiale avrà un impatto significativo sul mercato del lavoro. E’ già possibile prevedere che in alcuni settori la tecnologia sostituirà posti di lavoro, riducendoli. Per questa ragione stamattina Cgil Cisl Uil hanno organizzato un presidio in via San Pietro, al margine della zona rossa che ospitava il vertice dei G7 sull’intelligenza artificiale. Al presidio ha partecipato anche Udu.

Dal sindacato confederale è arrivato l’invito alle istituzioni per definire un sistema di regole che riconosca un ruolo centrale ai decisori pubblici per orientare il mercato verso uno sviluppo equo e socialmente sostenibile. Ruolo che per le tre sigle deve essere esercitato anche a livello locale. Da qui la proposta di istituire una Commissione provinciale per l’Intelligenza Artificiale e la transizione digitale che coinvolga la Provincia, l’Università, Fbk e le parti sociali.

Primo passo obbligato dovrà essere un monitoraggio dell’impatto che la nuova tecnologia avrà sul mercato del lavoro locale. Settori come mobilità, il commercio e la logistica, ma anche nel segmento dei servizi che occupano oggi profili impiegatizi medio alti, prevalentemente femminili, e svolgono funzioni routinarie subiranno una riduzione di posti di lavoro. Allo stesso tempo serviranno politiche del lavoro, attive e passive, per garantire una transizione giusta per queste lavoratrici e lavoratori, attraverso interventi attivi e passivi e il potenziamento dell’offerta di formazione continua che resta lo strumento centrale per preparare per tempo le lavoratrici e i lavoratori alle trasformazioni dei modelli produttivi e di lavoro.
“Siamo di fronte ad un passaggio cruciale che va gestito valorizzando il dialogo sociale e il ruolo della contrattazione. Per quanto ci riguarda non vogliamo che lavoratrici e lavoratori siano muti spettatori o peggio vittime di questo cambiamento. Riteniamo al contrario si possano creare insieme le condizioni per gestire nel modo migliore e più lungimirante possibile questo cambiamento”, hanno detto i tre segretari.

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