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CENTRO STUDI MARTINO MARTINI * “MARTINI DAYS“: « QUATTO GIORNI DI APPROFONDIMENTI E CONVEGNI SULL’INCONTRO TRA CIVILTÀ, A TRENTO (20-25/11) » (PDF)

Scritto da
07.07 - venerdì 17 novembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Il Centro Studi Martino Martini è lieto di presentare i Martini Days. Le giornate martiniane sono dedicate a Martino Martini, ai missionari gesuiti trentini e alle relazioni culturali tra Europa, Cina e America tra passato, presente e futuro.

 

Dal 20 al 25 Novembre
Palazzo Prodi, Atrio Sud – Via Tommaso Gar 14 Trento
MOSTRA
ALLA SCOPERTA DEI NUOVI MONDI
Asia e America, Cina e California nella cartografia europea di età moderna

Dal 20 al 24 Novembre
Palazzo Prodi, Via Tommaso Gar 14 Trento
MARTINI DAYS
Quatto giorni di approfondimenti e convegni sull’incontro tra civiltà

Convegno
MARTINO MARTINI E EUSEBIO CHINI: MISSIONARI, GEOGRAFI E CARTOGRAFI
21.11.2023 Palazzo Prodi, Aula 1

Giovedì 23 Novembre
Ore 18:00
Teatro San Marco – Via S. Bernardino
Ingresso gratuito
proiezione film
LETTERE DI UNO SCONOSCIUTO 2015, Zhang Yimou

 

Sintesi

Il Centro Studi Martino Martini per le relazioni culturali Europa-Cina inaugura a Trento, dal 20 al 25 novembre, i Martini Days, occasione unica di approfondimento e di riflessione su temi di attualità sia da una prospettiva storica che contemporanea. Quest’anno il tema centrale è quello della globalizzazione. Si inizia con una lectio magistralis sul rapporto Cina ed Europa, che affonda le sue radici in una precisa tradizione fatta di dialogo e confronto, e con l’inaugurazione della mostra dedicata alla cartografia europea di età moderna e alla rappresentazione dell’Asia, dell’America e della Cina.

Spiccano le figure di Martino Martini ed Eusebio Chini, gesuiti trentini, missionari ed esploratori. A loro è dedicata un’intera giornata di studio, con un convegno che affronta, in prima battuta, il tema generale dei missionari gesuiti e del loro contributo alla descrizione del mondo, per poi esaminare nel dettaglio il contributo dei due missionari trentini. Sul lavoro di approfondimento svolto alle superiori interverrà una docente del Liceo Scholl, dove gli studenti che apprendono la lingua cinese guardano all’esperienza di Martini e alla sfida di costruire ponti tra civiltà.

Due gli appuntamenti dedicati all’attualità, il primo sul mondo multipolare in divenire e sul ruolo di Cina, Europa e Stati Uniti, e il secondo sulla Cina del futuro, e sulle tensioni interne verso un maggiore dirigismo o liberismo.
I Martini Days sono un’occasione anche per sentire la voce della comunità cinese a Trento e declinare sfide e difficoltà del loro processo di integrazione.

Due gli appuntamenti serali al Teatro San Marco, con due film classici della cinematografia cinese.Martino Martini Lo scienziato gesuita del XVII secolo che aprì le porte della Cina all’Occidente. Nella storia dell’esplorazione e dell’incontro tra civiltà, l’opera di Martino Martini emerge come un faro di conoscenza e apertura tra l’Occidente e l’Estremo Oriente. Il suo straordinario impegno nel comprendere, studiare e diffondere la cultura cinese in Europa ha lasciato un’impronta indelebile nell’ambito degli studi sinologici. In queste giornate esploreremo la vita e il lavoro di Martino Martini, un personaggio affascinante che ha contribuito a gettare le basi per l’interazione tra Europa e Cina nel XVII secolo.
Martino Martini nacque nel 1614 a Trento, in una famiglia di modesta estrazione sociale. Il suo interesse per la Chiesa cattolica e la missione evangelica lo portò a entrare nell’ordine dei gesuiti all’età di 17 anni. Dopo aver studiato teologia e scienze a Roma, si dedicò all’apprendimento delle lingue orientali e, nel 1640, venne inviato in Cina come missionario.

Durante il suo soggiorno in Cina Martino Martini si distinse in diversi campi di studio Grazie alle sue capacità linguistiche acquisite, riuscì a tradurre importanti testi cinesi in latino, contribuendo così all’ampliamento delle conoscenze europee sulla cultura, la storia e la filosofia cinese. La sua opera più celebre, il “Novus Atlas Sinensis”, pubblicato nel 1655, rappresenta uno dei primi atlanti geografici della Cina e un contributo fondamentale per l’apertura della Cina all’Occidente.
Martini fu anche uno dei primi europei ad avvicinarsi al mondo tibetano e ai suoi testi religiosi buddhisti. I suoi scritti sulla religione, la storia e la geografia della Cina ebbero un impatto significativo sulla comunità accademica europea, aprendo una finestra sulla Cina e stimolando l’interesse per l’Estremo Oriente.

Martino Martini morì nel 1661, all’età di soli 47 anni, ma il suo impegno e la sua dedizione continuarono ad influenzare la ricerca sulla Cina e sull’Asia. La sua vasta opera ha attirato l’attenzione dei più importanti pensatori dell’epoca, tra cui Leibniz e Sir Isaac Newton. Ancora oggi, le sue traduzioni, le sue opere e la sua mappa della Cina sono considerate fondamentali per l’acquisizione di conoscenze sul paese.

Martino Martini è stato un pioniere degli studi sinologici, il cui lavoro si è rivelato di enorme importanza per l’apertura della Cina all’Occidente nel XVII secolo. Le sue traduzioni, le sue ricerche sulla cultura cinese e il suo atlante geografico hanno gettato le basi per la futura comprensione e collaborazione tra Europa e Cina. L’impatto di Martini nel campo accademico e nello sviluppo delle relazioni interculturali rimane indiscutibile, rendendolo un punto di riferimento nel campo degli studi cinesi e una figura da ammirare per il suo impegno nel favorire l’incontro tra culture e lo scambio di conoscenze.

 

I Relatori
Mons. Luigi Bressan, Diocesi di Trento
Marco Caboara, Hong Kong University of Science and Technology
Ivan Cardillo, Università di Trento.
Aldo Caterino, Istituto Idrografico della Marina
Maria Assunta Contino, Liceo Scholl
Annalisa D’Ascenzo, Università Roma Tre
Paolo De Troia, Sapienza Università di Roma
Michele Geraci, New York University Shanghai
Elisa Giunipero, Università Cattolica, Milano
Sofia Graziani, Università di Trento.
Michele Larentis, Cinformi
Serena Luzzi, Università di Trento.
Federico Masini, Sapienza Università di Roma
Graziano Molon, Consorzio Vini del Trentino
Riccardo Scartezzini, Centro Studi Martino Martini

 

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Perché i Martini Days a Trento. Da oltre 20 anni il Centro studi Martino Martini promuove sul territorio la conoscenza delle relazioni culturali tra l’Europa, il Trentino e la Cina con un serie di attività scientifiche e culturali, ed eventi quali il Capodanno Cinese.
Tuttavia il nome di Martino Martini, molto noto in Europa e negli ambienti scientifici e sinologici oggi come 400 anni fa, resta spesso per i suoi concittadini un emerito sconosciuto.

Non così è stato per gli studenti del Liceo Scholl che sono stati conquistati da questo personaggio geniale – scienziato e cartografo, storico ed esploratore, oltre che gesuita e missionario, tra i giganti della sua epoca – al quale hanno dedicato interessanti lavori
i Martini Days intendono di esplorare i legami secolari dell’Europa con l’Oriente e Occidente grazie all’impegno di tante persone nel segno della fede e della conoscenza creando veri e propri ponti tra civiltà diverse.
In queste giornate di approfondimento la seconda è dedicata al Convegno Martino Martini e Eusebio Chini: Missionari, Geografi e Cartografi, riconosciuto dall’IPRASE, si parlerà del contributo di questi illustri trentini cha hanno saputo creare ponti culturali e umani verso Oriente ed Occidente.

Martino Martini (Trento, 1614 – Hangzhou, Cina 1661) è stato un gesuita, storico, geografo e cartografo italiano ed ha operato principalmente nella Cina imperiale. Fu il primo compilatore di una grammatica cinese (nello stile occidentale), il primo storico della Cina premoderna, il primo geografo europeo in grado di attingere alla tradizione geografica della burocrazia amministrativa cinese. Eusebio Francesco Chini (Segno-TN, 1644 – Magdalena de Kino, Messico, 1711) è stato un gesuita, missionario, geografo nonché esploratore, cartografo e astronomo. È riconosciuto tra i «padri fondatori dello Stato dell’Arizona». È inoltre l’unico italiano presente nel Famedio di Washington. Istituì più di 20 missioni e visitas (“parrocchie di campagna”) tra Messico nord-occidentale e Stati Uniti sud-occidentali, dove dimostrò spiccate capacità nel creare un rapporto dignitoso fra i popoli indigeni e l’istituzione religiosa che rappresentava.

Un terzo personaggio, anch’esso non molto noto ai suoi concittadini, è il tirolese Josef Tiefenthaler, missionario gesuita e geografo dell’India, fu uno dei primi geografi europei a scrivere dell’India. Nato a Bolzano entrò nella Compagnia di Gesù il 9 ottobre 1729 e nel 1740 si recò nella missione delle Indie Orientali, dove rimase sino alla sua morte a Lucknow nel 1785. Parlava latino, italiano, tedesco, spagnolo, francese, indostano, arabo, persiano e sanscrito.

Scrisse di geografia mappando 22 province e il bacino del Gange, e di scienze naturali in particolare botanica e astronomia, ma anche sul bramaneimo, e le religioni dell’India, sull’ascetismo indiano, la religione dei Parsi, l’Islam, la relazione di queste religioni tra loro. Questa eclettica figura ci sarà presentata da Mons. Luigi Bressan, ma l’elenco degli insigni relatori del convegno è davvero lungo.

Conoscere queste figure può essere di ispirazione per capire il nostro passato, ma anche come strumento per proiettarci verso il futuro. Le loro conquiste culturali, in un’epoca in cui trasporti e comunicazioni erano ben più complessi e pionieristici di oggi, ci può solo fare intuire quali potenziali e quante porte si possono ancora dischiudere verso la conoscenza e l’incontro tra culture

Il panorama degli incontri si allarga e ritorna al presente il 22 con i rapporti tra Cina, Europa, Stati Uniti. Dalla Guerra fredda a un mondo multipolare per convergere quindi il 23 su un’analisi del territorio nella scuola, con il Liceo Scholl e nella realtà cinese locale con il Cinformi e l’Associazione cinese in Trentino per esplorare e comprendere queste realtà.

L’ultimo giorno di incontri ci proietta verso il futuro da una prospettiva socioeconomica con La Cina del futuro tra Dirigismo e Liberismo ed un’ospite di eccezione.
Il programma include anche due appuntamenti al Teatro San Marco, ed una mostra dal titolo
A

LLA SCOPERTA DEI NUOVI MONDI
Asia e America, Cina e California nella cartografia europea di età moderna
che rimarrà aperta tutta la settimana presso il Dipartimento di Lettere – Palazzo Prodi, in Via Tommaso Gar, sede degli altri appuntamenti.

Vedi anche
https://www.martinomartinicenter.org/martini-days.html
Programma
https://webmagazine.unitn.it/

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