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LETTERE AL DIRETTORE

STEFANO FONTANARI * FUNIVIA TRENTO-BONDONE: « PROGETTO COLLEGAMENTO CITTÀ-MONTAGNA, NON RIESCO A SCORGERE ALCUNA MOTIVAZIONE LOGICA » (I QUATTRO ELEMENTI CRITICI)

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11.26 - domenica 21 agosto 2022

Caro direttore,

da assiduo frequentatore del Bondone esprimo alcune considerazioni sul progetto della funivia, ritornato di attualità, a cui mi piacerebbe ricevere chiarimenti da chi ha studiato la fattibilità ed il business plan dell’opera.

1. Dovunque sia previsto l’arrivo, sia Vaneze, sul Montesel o altro, sarà necessario garantire la mobilità in quota dei viaggiatori perché questi possano raggiungere le varie località (Norge, Vaneze, Viote, Vason..), a maggior ragione se si decidesse di chiudere la strada. Questo significherebbe tenere in piedì 12 mesi all’anno un servizio di navette.

2. Il costo di una corsa andata e ritorno di una funivia non è di regola inferiore ai 15 €. Viene difficile immaginarsi che una famiglia di 3 persone, od anche il singolo, scelgano l’opzione funivia, recandosi magari in macchina alla stazione di partenza, piuttosto che affrontare i 20 minuti di tragitto fino a destinazione. Chi non usa l’auto può utilizzare la corriera al costo di di circa 4 euro. Se l’amministrazione optasse invece per tariffe agevolate o gratuite dovrebbe giustificare ai Trentini l’utilizzo di ingenti risorse per finanziare le gite sull’Alpe di Trento, a scapito di scuole, ospedali e strade, mentre la chiusura della strada creerebbe certamente un forte disincentivo alla fruizione a favore di altre località.

3. Pensare che la funivia possa generare per la città di Trento un indotto turistico mi sembra oggettivamente azzardato. Difficilmente, nella stagione estiva, il turista preferirà pernottare ai 30° della città per godere di giorno delle bellezze della montagna e, altrettanto difficilmente, l’inverno preferirà il grigiore di valle ai panorami innevati della quota, con la prospettiva di uscire dal proprio albergo, magari in piazza Duomo, con scarponi e sci in spalla per recarsi in bus alla stazione di partenza.Per Il turista, che normalmente raggiunge Trento in auto, gli ulteriori 20minuti di viaggio non costituiscono certo un fattore disincentivante.

4. Altrettanto azzardata mi sembra l’ipotesi che dalla funivia possa trarre beneficio l’industria turistica in quota. Se l’attività in Bondone è sottotono e se molti alberghi sono abbandonati nonostante i generosi incentivi messi in campo, questo non è certo da imputarsi alla difficoltà di accesso, ma piuttosto alla mancanza di iniziative di sviluppo. Alcuni interventi renderebbero il Bondone un apprezzato luogo di soggiorno estivo e non richiederebbero grossi investimenti: una rete di sentieri attrezzata, la sistemazione dei percorsi di MTB, un parco giochi per bambini, un MTB park per ragazzi. Le meritorie iniziative di qualche albergatore e della Pro Loco non sono certo sufficienti.

Non riesco quindi a vedere nel collegamento Trento Bondone alcuna motivazione logica. Anche se una metà dell’investimento, si parla di 35milioni, venisse finanziata, resterebbe a carico della collettività un ingente esborso iniziale ed un pesantissimo onere annuale per i costi di esercizio, che precluderebbe all’ente pubblico la realizzazione di opere con una efficace ricaduta sul territorio. Credo sarebbe utile che l’amministrazione, gli organi di stampa, i politici e le associazioni fornissero ai Trentini un quadro completo che permetta loro di formarsi un’opinione consapevole.

 

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Stefano Fontanari

Trento

 

 

Foto: Agenzia giornalistica Opinione (tutti i diritti riservati)

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