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LETTERE AL DIRETTORE

DOTT. ANDREA MERLER * ELEZIONI – TRENTINO: “ UNA VITTORIA NETTA DEL CENTRODESTRA APRIREBBE AD UN FUGATTI BIS, IL PATT SI SPOSTEREBBE A DESTRA “

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15.48 - sabato 20 agosto 2022

Il quadro politico e le candidature per le prossime elezioni nazionali sono ormai definite. In Trentino avremo il confronto tra tre diversi schieramenti. Il centrodestra, il polo dell’Alleanza democratica per l’autonomia e che ricomprende anche Azione e Italia Viva, lo schieramento autonomista Svp-Patt-Progetto Trentino. Tra questi tre si giocherà la vera partita, gli altri, compreso il M5S, faranno pura testimonianza.

I collegi più contendibili sono Trento e Rovereto. Credo che per questi il centrodestra rimanga in vantaggio perché sulle singole candidature, soprattutto per quella del collegio di Rovereto con la senatrice uscente Donatella Conzatti, si è consumato lo strappo di Futura 2018 che ha deciso di non apporre il suo simbolo, ma di garantire l’appoggio esterno.

Cosa voglia dire appoggio esterno è presto detto: tenersi le mani libere su una candidatura divisiva anche all’interno dello stesso Partito democratico dato che nel 2018 la senatrice Conzatti si era candidata ed era stata eletta nelle file del centrodestra a trazione leghista.

È prevalsa la tattica, meno la strategia politica. Forse il motivo è stato quello di provare a salvare il salvabile. Il seggio al Senato del capoluogo dove viene candidato Pietro Patton, per arrivare ad ogni costo ad un accordo politico in prospettiva delle provinciali 2023 e che però resta pieno di incognite.

Se l’Alleanza democratica per l’autonomia dovesse vincere a Trento allora verosimilmente si potrebbe aprire una fase nuova per le provinciali 2023, in caso contrario il centrosx si ritroverebbe improvvisamente nella situazione del 2018, a fare i conti con una clamorosa sconfitta e a mettere a repentaglio le alleanze per le elezioni provinciali.
Il polo autonomista, il terzo polo trentino, soprattutto sul collegio di Rovereto, potrebbe portare ancora più consenso al centrodestra decretandone la definitiva vittoria. Il Patt è stato per una volta coerente e ha deciso di distinguersi nettamente dagli schieramenti nazionali anche se difficilmente riuscirà a far eleggere in Trentino uno dei suoi candidati.

I risultati del 26 settembre ci consentiranno di fare delle previsioni sulle provinciali 2023. Una vittoria netta del centrodestra aprirebbe le porte ad un Fugatti bis senza grandi possibilità di poter contendere il governo dell’autonomia speciale e in questo caso il Patt credo di sposterebbe a destra.

Solo il risultato del capoluogo a favore dell’Alleanza potrebbe portare a scenari diversi per le provinciali e riprendere la ricostruzione dell’alternativa che con il passaggio delle nazionali pare essersi ridimensionata e rinviata ad un futuro incerto.
Gli elettori mi sembrano sempre più disorientati da queste operazioni tattiche e potrebbe rifugiarsi nell’astensionismo oppure nel voto di protesta che nel 2018 era rappresentato dal M5S. Un movimento che ha cambiato pelle ed è molto diverso da quello del 30% del 2018. Questo risultato è inarrivabile dopo aver fatto cadere il Governo Draghi, ma forse potrebbe ancora accreditarsi di un consenso maggiore rispetto all’attuale 10-12% dei sondaggi.

Un dato evidente è che anche questa volta si è persa l’occasione per dare un segnale di cambiamento e di rinnovamento generazionale. Gli strateghi e i grandi burattinai della politica trentina sono ancora gli stessi di sempre e le candidature non potevano che rispecchiare la loro visione ormai fatta più di alchimie che di politica al servizio dei cittadini-elettori.

Altro che laboratorio politico o anomalia trentina, qui siamo sempre più immersi nella prassi consolidata e il risultato a volte non è mai scontato e non lo sarà.

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Dottor Andrea Merler
Trento

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