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LETTERE AL DIRETTORE

PREGHENELLA – CALDERA – DALPIAZ * COOPERAZIONE TRENTINA: « FUTURO DI CONDIVISIONE? PREFERIAMO IL SEMPRE VALIDO “COOPERARE” »

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22.40 - mercoledì 27 dicembre 2023

Gentilissimo Direttore Franceshi,

siamo tre viticoltori cooperativi trentini e desideriamo condividere con la sua testata giornalistica una lettera pubblicata su “l’Adige”. Le saremo grati se fosse possibile pubblicarla anche su Opinione. Grazie.

*

Scriviamo per esprimere tutto il nostro apprezzamento per gli auguri di Buone Feste che la Cooperazione Trentina ha gentilmente rivolto a noi soci attraverso le vostre pagine. Tuttavia, desideriamo esprimere una riflessione riguardo al nuovo slogan adottato per l’occasione: “Il futuro è condivisione”.

Sebbene apprezziamo l’intento di promuovere l’idea di condivisione, preferiremo ancora il vecchio ma pur sempre valido “cooperare” al verbo condivisione perché riflette l’azione di lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune, mentre “condivisione” può implicare la distribuzione di qualcosa tra gli individui, senza necessariamente indicare uno sforzo collaborativo. Inoltre, cooperare sottolinea il processo collaborativo, mentre la condivisione mette l’accento sulla partecipazione e sulla distribuzione di qualcosa tra i partecipanti.

Ecco non vorremmo che, viste le prospettive non proprio rosee emerse dai bilanci obtorto collo approvati dalle recenti assemblee delle cooperative agricole, trovarci dicevamo un giorno a dover “condividere” a sorpresa, bilanci delle nostre coop in passivo come del resto già successo purtroppo, Lavis ecc… docet.

Per evitare sgradevoli sorprese suggeriamo alcune semplici azioni preventive, come ad esempio l’organizzazione di incontri periodici con i soci durante l’anno per informarli sull’andamento del bilancio e per poi affrontare tematiche irrisolte. Troppo spesso, nelle assemblee annuali, si concede maggior spazio a ospiti e autorità, a scapito delle legittime preoccupazioni dei soci, dando così l’impressione di essere funzionali alle cooperative solo per i fini fiscali e basta, il pensare e il fare nuove proposte non è contemplato.

Riteniamo cruciale poi affrontare il tema del limite ai mandati, sia dal punto di vista temporale che di concentrazione delle cariche perchè questo porta a gestire la cooperativa come fosse una cosa di proprietà dimenticando o evitando l’indispensabile: quel sano confronto con i soci. Saremo anche stufi di personaggi più o meno validi che nascono e muoiono presidenti o amministratori di un infinito numero di cda e che magari in tempi di crisi come quello che viviamo ora, si elevano ad libitum lo stipendio. Siamo al paradosso. Cerchiamo invece di dare la possibilità a tutti i soci di partecipare alla gestione della propria società, perché tutti ne hanno diritto, meglio ancora se poi seguisse un corso formativo per dare al nuovo amministratore le capacità necessarie per svolgere al meglio il suo compito.

Il sistema ne gioverebbe di sicuro. Vede direttore, queste nostre richieste si uniscono ad altre esigenze, espresse in modo più o meno evidente durante le recenti assemblee, da una base sociale ormai rassegnata, poiché si crede che nulla possa cambiare. È giusto arrivare a questo punto?Certamente no! Riteniamo sbagliato fare spallucce e ignorare queste legittime richieste, poiché il futuro che ci aspetta è turbolento, sotto ogni punto di vista, le oceaniche proteste degli agricoltori francesi e tedeschi contro i loro governi, magistralmente oscurate dai media italiani lo testimoniano. Il cooperare invece, potrebbe rappresentare l’antidoto per evitare che le proteste si allarghino a macchia d’olio anche da noi, perché sappiatelo, la misura è colma.

Aspettiamo con fiducia allora che, dopo gli auguri di buone feste, i nostri dirigenti intraprendano azioni concrete di ascolto, affinché possiamo affrontare insieme, un 2024 all’insegna della lieta armonia.

 

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Giuliano Preghenella
Lucio Caldera
Enrico Dalpiaz
soci cooperativi.

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