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ENPA – TRENTINO * PARCO PREDARA: « IL CANE TIPO PITBULL CHE HA UCCISO IL VOLPINO È IL PROTAGONISTA DI SVARIATE AGGRESSIONI? SE SÌ ERA SOLO QUESTIONE DI TEMPO »

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12.47 - sabato 29 gennaio 2022

L’uccisione di un cane era solo questione di tempo. Se il cane tipo Pitbull che ha ucciso un piccolo Volpino è lo stesso che si era reso protagonista di svariate aggressioni, la più nota avvenuta nel luglio del 2021 al Parco della Predara, era solo questione di tempo perché dai ferimenti si giungesse ad un attacco fatale. Gli esperti dell’ENPA del Trentino fin da subito sono stati convinti che il Pitbull fosse una vittima, quanto i consimili aggrediti, e dovesse venir sottratto ad una situazione di maltrattamento.

In tal senso era anche stata depositata la segnalazione da parte della proprietaria di uno dei cani aggrediti, che era stata la testimone di un brutale pestaggio subito dal Pitbull. Alla luce di ciò, avevamo chiesto che le Istituzioni si muovessero velocemente e con decisione, sequestrando il cane a chi non sapeva, o non voleva, gestirlo correttamente: per consentire che il Pitbull venisse recuperato dal punto di vista comportamentale, smettendo di rappresentare un pericolo per i consimili, e potendo essere affidato a chi sapesse occuparsene nel rispetto delle esigenze etologiche, consentendogli di ritrovare condizioni di equilibrio e benessere cui anche gli animali hanno diritto.

In sei mesi dalle note vicende del Parco della Predara nulla è stato fatto, ed un piccolo cagnolino ne ha pagato le conseguenze. Per questo ENPA del Trentino ha inviato una richiesta formale agli Enti preposti, affinché si attivino per quanto di loro competenza, perché i cittadini di Trento devono poter frequentare con i propri cani gli spazi pubblici in sicurezza, e perché un cane maltrattato deve essere salvato dal suo aguzzino.

 

 

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OGGETTO: Cane aggredito e ucciso da cane vagante tipo Pitbull

Siamo giunti a conoscenza dell’aggressione subita da un cane di piccola taglia, mentre veniva condotto in passeggiata, tenuto correttamente al guinzaglio. L’aggressione è avvenuta nella serata del 25 gennaio c.a. in Via Pranzelores a Trento, da parte di un cane tipo Pitbull, ed ha portato alla morte dell’animale aggredito.
Da quanto appreso, si tratterebbe dello stesso esemplare che si era precedentemente reso protagonista di altri gravi attacchi a conspecifici.

Fra questi aveva avuto ampia eco l’aggressione avvenuta al parco della Predara, martedì 13 luglio dell’anno scorso, appena sei mesi fa, in quanto la proprietaria del cane ferito aveva proceduto con una denuncia, anche per maltrattamento, in quanto aveva osservato che l’animale veniva picchiato con pugni e calci, sferratigli con estrema violenza dal proprietario. Purtroppo nulla era successo, nonostante cane e proprietario fossero stati individuati e nonostante noi dell’ENPA del Trentino avessimo chiesto che il cane fosse sequestrato, per sottrarlo al suo maltrattatore.

Pertanto, a fronte del recente gravissimo accadimento, siamo a chiedere nuovamente che gli Enti preposti si muovano con urgenza, sia per far cessare una situazione di pericolo per i cani del territorio, sia per procedere a sequestro e conseguente confisca dell’animale, per sottrarlo al presunto continuato e grave maltrattamento.
Chiediamo che l’animale venga sottoposto ad un intervento atto al suo recupero comportamentale, affinché ritrovi un corretto stato di equilibrio psico-fisico, cosicché potrà essere affidato ad una famiglia competente, che sappia garantirgli una adeguata condizione di benessere: perché non dobbiamo scordare che è anch’esso una vittima, quanto lo sono i consimili aggrediti.

Chiediamo, inoltre, che venga attivato un migliore e più stringente controllo in merito alla conduzione dei cani sul territorio cittadino, provvedendo alla sensibilizzazione dei proprietari e alle eventuali sanzioni in caso di inosservanza. Norme e regolamenti prevedono la condotta del cani al guinzaglio (nei centri abitati ad una lunghezza non superiore al metro e mezzo), oppure con la museruola indossata: non sono regole oppressive, bensì sono dettate dalla necessità di garantire la sicurezza sia degli animali che delle persone.

Rimaniamo in attesa di urgente riscontro, perché il rischio di ulteriori gravi eventi è altissimo, mentre un povero cane maltrattato continua ad essere abbandonato nelle mani di chi non sa, o non vuole, rispettarlo.

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Per ENPA del Trentino
la presidente Ivana Sandri

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