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CENTROSANTACHIARA.IT * “TRENTO MUSICANTICA 2022“: « PRESENTATA LA 36ESIMA EDIZIONE / 8 CONCERTI E 2 CONFERENZE-CONCERTO (DAL 13/9 AL 6/12) » (VIDEOINTERVISTA DIVINA)

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16.21 - giovedì 8 settembre 2022

Trento Musicantica 2022. 36esima edizione. Paradisi portae. Trento, 13 settembre – 6 dicembre 2022. Centro Servizi Culturali S. Chiara – Centro di eccellenza Laurence K. J. Feininger.

 

 

Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con Trento Musicantica, festival internazionale che ogni autunno porta in scena nel capoluogo trentino il vasto mondo della musica antica.

8 concerti e 2 conferenze-concerto dal 13 settembre al 6 dicembre a Trento, ad eccezione del concerto del 9 ottobre con sede a Varollo in Val di Non.

Un intenso programma che si dispiega tra opere celebri, momenti di approfondimento e programmi di raro ascolto, con la musica antica che entra in dialogo creativo anche con la produzione contemporanea, come rivela la prima esecuzione assoluta dell’Oratorio Juditha Dubitans di Marco Uvietta.

Progetto e cura artistica del festival: Danilo Curti-Feininger, Roberto Gianotti, Marco Gozzi.

Martedì 13 settembre si rialza il sipario su Trento Musicantica, la rassegna organizzata dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara e dal Centro di eccellenza Laurence K.J. Feininger che ogni autunno riprende il suo cammino tra gli innumerevoli sentieri della musica antica, giungendo quest’anno alla 36esima edizione.

Il programma è stato illustrato questa mattina alla stampa nel corso di una conferenza da Sergio Divina (presidente del Centro Servizi Culturali S. Chiara), Marco Gozzi (direzione artistica Trento Musicantica), Marco Uvietta (compositore e docente presso l’Università degli Studi di Trento) e Maurizio Giangiulio (coordinatore del Centro di Alti Studi Umanistici del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento). Alla conferenza era presente anche il M° Armando Franceschini, musicista e ideatore della rassegna.

Con il titolo Paradisi portae (Le porte del Paradiso) preso a prestito dall’incipit del sesto responsorio della prima domenica di Quaresima e scelto per trasmettere l’immagine della musica che apre le porte del Paradiso attraverso la sua bellezza, il Festival presenta un ricco calendario di eventi, con la musica antica che entra in dialogo creativo anche con la modernità nel concerto che vede la prima esecuzione assoluta dell’Oratorio di Marco Uvietta e nell’appuntamento (Di)stanze. Ad eccezione del concerto 9 ottobre, in scena nell’antica Chiesa Parrocchiale di Varollo in Val di Non, tutti gli appuntamenti hanno sede a Trento in luoghi dove si respira arte, storia e cultura: la Chiesa di San Francesco Saverio, la Badia di San Lorenzo, il Castello del Buonconsiglio.

Ad inaugurare la programmazione, il 13 settembre, è la conferenza-concerto con la presentazione del volume di Giuseppe Calliari Laurence Feininger. Un cammino di vita alla ricerca del sublime tra arte, musica e fede, la prima biografia completa sul sacerdote musicologo che ha lasciato a Trento la sua preziosissima biblioteca musicale. L’incontro, in collaborazione con la Fondazione Museo storico del Trentino, prevede gli interventi di Laura Dal Prà e Giuseppe Ferrandi e vede Paola Giacomoni in dialogo con l’autore. La parte musicale è affidata al Gruppo vocale L. Feininger che per l’occasione eseguirà brani dalla Biblioteca musicale Feininger e dai Codici musicali trentini del Quattrocento.

Il secondo appuntamento in calendario, mercoledì 21 settembre, presenta in prima esecuzione assoluta Juditha Dubitans, oratorio in tre quadri del compositore Marco Uvietta su testi di Francesco Ghia e Carla Gubert. Realizzato in collaborazione con l’Università degli studi di Trento e frutto di un lungo lavoro organizzativo e multidisciplinare, l’Oratorio presenta una complessa partitura con citazioni e modelli dal gregoriano al tardo barocco e riunisce un cast di grandi cantanti (Alda Caiello, soprano, Danilo Pastore, controtenore, Paolo Leonardi, baritono e Roberto Gianotti, tenore) e virtuosi strumentisti (Simone Vebber, organo, Alessandro Bianchini e Andrea Dulbecco, percussioni), l’Ensemble Windkraft – Kapelle für Neue Musik, la Corale polifonica dell’Università di Trento e il Gruppo vocale Laurence Feininger, con la direzione di Giancarlo Guarino.
Si prosegue domenica 2 ottobre con un concerto che rinnova la collaborazione del Festival con il Conservatorio “Francesco A. Bonporti” di Trento.

Con la direzione di Roberto Gianotti, l’evento vede sul leggio il ciclo di sette cantate sacre dal titolo Membra Jesu Nostri Patientis Sanctissima del celebre compositore e organista tedesco Dietrich Buxtehude. Un concerto vocale e strumentale che restituisce un mondo sonoro di raffinata profondità e inaugura la partecipazione al Festival dell’ensemble “Gambe di legno”, protagonista insieme al Bonporti Antiqua Ensemble.
Il concerto successivo, domenica 9 ottobre a Varollo in collaborazione con il Festival regionale di Musica Sacra, è incentrato sulle musiche tramandate da un manoscritto ottocentesco, la cui edizione a cura di Paolo Delama è in corso di pubblicazione. Si tratta del “Vesperale di Varollo”, proveniente dal paesino della Val di Non e conservato presso la Biblioteca Comunale di Trento, contenente inni, salmi e cantici, parti dell’Ordinario della Messa, un Te Deum, un Miserere, un’appendice di litanie e di piae cantiones alla Madonna. Con protagonisti il Coro Galletto di Gallura, il Coro S. Lucia di Magras, il Gruppo vocale Feininger e l’organista Davide Pinna, il concerto si inserisce nel progetto del Festival regionale di Musica Sacra “Dalle Dolomiti al Limbara in note, la musica liturgica nella tradizione popolare delle genti di montagna”, creando un ponte tra la tradizione sarda e quella trentina.

Con il concerto di lunedì 17 ottobre torna al Festival il mondo seicentesco della grande policoralità romana con la musica di Orazio Benevoli, principale rappresentante del cosiddetto “barocco colossale”, compositore spesso presente nel cartellone della rassegna per il grande lavoro di studio e riscoperta che Laurence Feininger gli dedicò. L’evento, realizzato in collaborazione con la Fondazione G. Pierluigi da Palestrina e con il Pontificio Istituto Teutonico di S. Maria dell’Anima, consente di ascoltare in prima esecuzione moderna la Messa Paradisi portas a otto voci e alcuni mottetti e ricercari, eseguiti dalle due Cappelle Musicali romane di San Giacomo e di Santa Maria dell’Anima dirette dal Maestro di Cappella Flavio Colusso.
Dal Seicento romano si passa, con il concerto di mercoledì 19 ottobre, alla fine del Cinquecento con lo scrittore, cantastorie, commediografo ed enigmista bolognese Giulio Cesare Croce. In programma l’opera burlesca L’Eccellenza et Trionfo del Porco portata in scena dalla Compagnia Dramatodìa diretta da Alberto Allegrezza, un appuntamento che consente di riscoprire il mondo arguto e fantasioso dell’Italia settentrionale del tardo Cinquecento.

Domenica 30 ottobre si torna al repertorio sacro e alla devozione mariana tra Duecento e Cinquecento con un concerto, intitolato Dimmi, dolce Maria, che parte dalle prime testimonianze di componimenti musicali dedicati alla Vergine tra XIII e XIV secolo, a trasmissione monodica, e si conclude con due laudi e un mottetto polifonico tramandati da fonti di origine italiana del Cinquecento. In scena l’Aquila Altera Ensemble.

Gli appuntamenti di novembre prevedono: domenica 20 novembre, il concerto George Frideric Handel. A chamber Messiah con l’esecuzione dell’ouverture strumentale e delle più interessanti arie del celeberrimo oratorio handeliano nella versione per voci e basso continuo ad opera della Cappella Rupertina baroque ensemble diretta da Guido Pellizzari e composta da quattro cantanti (soprano, contralto, tenore e basso) e tre strumentisti (liuto, violoncello e clavicembalo); sabato 26 novembre lo spettacolo Di(stanze) che la compagnia RimeSparse, formata da quattro cantanti, l’attore Massimiliano Serino e l’attrice e regista Elisa Vitiello, dedica alla musica profana italiana del primo Seicento, in un creativo intreccio tra madrigale e prosa, tra antico e contemporaneo, tra voce cantata e voce parlata. Al centro il Primo Libro de’ Madrigali a quattro voci di Pomponio Nenna, costituito da ventuno brevi capolavori scritti nello stile del madrigale di area napoletana.

Chiude l’intensa programmazione del Festival, martedì 6 dicembre, la conferenza concerto con la presentazione della nuova edizione del volume, curato da Roberto Gianotti, di Mottetti a quattro voci, che riunisce i lavori di quattro grandi compositori del Sei-Settecento appartenenti alla Scuola Romana: Orazio Benevoli, Giuseppe Ottavio Pitoni, Pompeo Cannicciari e Giovanni Giorgi. I relatori saranno Marco Gozzi e Danilo Curti-Feininger mentre la parte musicale, che prevede l’esecuzione di alcuni di questi mottetti, è affidata all’Ensemble vocale Ad Maiora diretto da Alessandro Arnoldo.

 

Programma

Martedì 13 settembre 2022 – ore 18.30 | Trento – Castello del Buonconsiglio, Sala Marangonerie
CONFERENZA – CONCERTO
Presentazione del volume di Giuseppe Calliari
Laurence Feininger. Un cammino di vita alla ricerca del sublime tra arte, musica e fede.
Edizione Fondazione Museo storico del Trentino – FBK 2022.
Interventi di Laura Dal Prà, Giuseppe Ferrandi. Paola Giacomoni dialoga con Giuseppe Calliari.
Musica: Gruppo vocale L. Feininger con brani dalla Biblioteca musicale Feininger e dai Codici musicali Trentini del Quattrocento.
In collaborazione con la Fondazione Museo storico del Trentino

 

Mercoledì 21 settembre 2022 – ore 20.30 | Trento – Chiesa di San Francesco Saverio
JUDITHA DUBITANS
ORATORIO IN TRE QUADRI DI MARCO UVIETTA,
LIBRETTO DI FRANCESCO GHIA E CARLA GUBERT
Alda Caiello (soprano), Danilo Pastore (controtenore), Paolo Leonardi (baritono), Roberto Gianotti (tenore), Simone Vebber (organo), Alessandro Bianchini e Andrea Dulbecco (percussioni),
Ensemble Windkraft – Kapelle für neue Musik, Corale polifonica dell’Università di Trento, Gruppo vocale Laurence Feininger
direttore Giancarlo Guarino
In collaborazione con l’Università di Trento

 

Domenica 2 ottobre 2022 – ore 20.30 | Trento – Chiesa di San Francesco Saverio
DIETRICH BUXTEHUDE
CANTATA SACRA: MEMBRA JESU NOSTRI PATIENTIS SANCTISSIMA
Concerto vocale e strumentale
Bonporti Antiqua Ensemble, Ensemble “Gambe di legno”. Direttore Roberto Gianotti
In collaborazione con il Conservatorio ‘Bonporti’ di Trento

 

Domenica 9 ottobre 2022 – ore 18.00 | Varollo – Chiesa parrocchiale
VESPRO DELLA MADONNA
Coro Galletto di Gallura, Coro S. Lucia di Magras, Gruppo vocale Laurence Feininger.
Davide Pinna, organo
In collaborazione con il Festival regionale di Musica Sacra

 

Lunedì 17 ottobre 2022 – ore 20.30 | Trento – Chiesa di San Francesco Saverio
ORAZIO BENEVOLI, MISSA PARADISI PORTAS E MOTTETTI
Cappella Musicale di San Giacomo e di Santa Maria dell’Anima (Roma). Maestro di Cappella Flavio Colusso
In collaborazione con la Fondazione G. Pierluigi da Palestrina e con il
Pontificio Istituto Teutonico di S. Maria dell’Anima

 

Mercoledì 19 ottobre 2022 – ore 20.30 | Trento – Castello del Buonconsiglio, Sala Marangonerie
L’ECCELLENZA ET TRIONFO DEL PORCO
Compagnia Dramatodia. Direttore Alberto Allegrezza

 

Domenica 30 ottobre 2022 – ore 20.30 | Trento – Badia di San Lorenzo
DIMMI, DOLCE MARIA. IL CULTO MARIANO TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO
Aquila Altera Ensemble

 

Domenica 20 novembre 2022 – ore 20.30 | Trento – Castello del Buonconsiglio, Sala Marangonerie
GEORGE FRIDERIC HANDEL. A CHAMBER MESSIAH
Cappella Rupertina baroque ensemble, cembalo e direzione Guido Pellizzari

 

Sabato 26 novembre 2022 – ore 20.30 | Trento – Castello del Buonconsiglio, Sala Marangonerie
DI(STANZE)
DIALOGO TRA STANZE POETICHE E STANZE DI CASA NOSTRA, MUSICHE DI POMPONIO NENNA
RimeSparse – Massimiliano Serino, attore – Elisa Vitiello, attrice e regista

 

Martedì 6 dicembre – ore 17.00 | Trento – Castello del Buonconsiglio, Sala Marangonerie
CONFERENZA – CONCERTO
Presentazione del volume: Mottetti a quattro voci di Benevoli, Cannicciari, Giorgi e Pitoni
a cura di Roberto Gianotti
Relatori: Marco Gozzi, Danilo Curti-Feininger
Musica: Ensemble vocale Ad Maiora, direttore Alessandro Arnoldo

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Juditha Dubitans
Oratorio in tre quadri

21 settembre 2022, ore 20.30
Chiesa di San Francesco Saverio, via Roma, 57, Trento

Musiche originali di Marco Uvietta
con elaborazioni di musiche di Johann Sebastian Bach, Georg Friedrich Händel, Alessandro Scarlatti
Libretto di Francesco Ghia e Carla Gubert
Mezzosoprano: Alda Caiello
Controtenore: Danilo Pastore
Baritono: Paolo Leonardi
Commentatore: Francesco Ghia
Gruppo vocale “Laurence Feininger”
Corale Polifonica dell’Università di Trento
Windkraft – Kapelle für Neue Musik
Percussioni: Alessandro Bianchini, Andrea Dulbecco
Organo: Simone Vebber
Direttore: Giancarlo Guarino

L’Oratorio in breve

Juditha dubitans si ispira all’episodio biblico di Giuditta e Oloferne: la città di Betulia, assediata dagli assiri capeggiati dal condottiero Oloferne, braccio destro di Naducodonosor, viene liberata da Giuditta. L’evento risolutivo di questa vicenda è la decapitazione di Oloferne da parte di Giuditta.
In Juditha dubitans la storia non viene narrata in modo lineare, in uno sviluppo in cui il punto culminante coincida con l’evento cruento che tanta fortuna ha avuto nelle arti figurative. La decapitazione non è mai ‘rappresentata’ – sarebbe impossibile in un oratorio, per tradizione privo di azione scenica e recitazione –, mentre l’attenzione si concentra sempre sulle motivazioni che spingono Giuditta ad agire e soprattutto sui dubbi che la turbano e che derivano dalle sue azioni.

Suddivisa in tre quadri, questa composizione drammaturgico-musicale commenta la vicenda da tre punti di vista differenti, al fine di modificare le dinamiche psicologiche fra i personaggi. A questo scopo ai tre personaggi cantanti è stato aggiunto un commentatore (parlante) che narra commentando. Ma soprattutto, solo Giuditta è interpretata sempre dalla stessa voce di mezzosoprano, mentre Oloferne è interpretato nel primo quadro dal controtenore (voce maschile di registro femminile), nel secondo e nel terzo dal baritono. A sua volta la voce di controtenore assume ben tre ruoli diversi: Oloferne nel primo quadro, la voce ombra nel secondo (sorta di alter ego di Giuditta), la nutrice nel terzo. Anche il baritono svolge la funzione di voce ombra, nel primo quadro.

Ciascun quadro allude a un diverso modello drammaturgico-musicale del passato, assumendone alcuni tratti morfologici.
Nel primo quadro il modello è l’opera tardo-barocca. Ciascuno dei due personaggi principali è caratterizzato da un’aria del repertorio settecentesco: Oloferne da un’aria di caccia tratta dal Giulio Cesare in Egitto (1724) di Georg Friedrich Händel, Giuditta da un’aria ‘ipnotica’ tratta dal secondo oratorio (detto ‘di Cambridge’, 1697) dedicato da Alessandro Scarlatti all’eroina biblica. Fra l’una e l’altra aria, la voce ombra di Oloferne insinua il dubbio: Oloferne è il cacciatore o la preda? L’aria di Giuditta, che Scarlatti aveva attribuito alla nutrice, mette in evidenza la pietas della protagonista, che col proprio canto suadente addormenta Oloferne per rendergli meno traumatico il momento del trapasso.

Nel secondo quadro il modello morfologico è costituito dalla continuità drammaturgico-musicale dell’opera tedesca tardo-ottocentesca. Si passa senza soluzione di continuità da una sezione all’altra, mantenendo sempre teso l’arco drammatico attraverso dialoghi, interventi del coro, elaborazioni di musica del passato fino all’apoteosi finale: una sorta di grande concertato realizzato dal monumentale corale «Wo soll ich fliehen hin?» dell’omonima cantata di Johann Sebastian Bach (BWV 5, 1724). In questo quadro vengono sviluppati principalmente i risvolti psicologici dei dubbi di Giuditta, che prima dispera («Elohim, perché ci hai abbandonati»), poi incita il popolo («Elohim non vuole che provochiamo la sua ira […] Da noi solo dipende la nostra vita»), quindi, tormentata dal dubbio, pone tre quesiti a Oloferne per capire chi sia (un uomo da sedurre, da eliminare o entrambe le cose?). Il dialogo fra Giuditta e Oloferne, intercalato dal canto gregoriano «Adonai, domine Deus […] qui dedisti salutem in manu feminæ» costituisce il cuore dell’oratorio.

Il terzo quadro allude alle convenzioni drammaturgiche dell’opera italiana del primo Ottocento. In una ballata popolare in cui una fanciulla sedotta decapita il suo seduttore, Oloferne si prende gioco di questa leggenda; esprime dapprima il compiacimento per i propri presunti successi amorosi, poi il rammarico di non poter più godere dell’amore di Giuditta. La consapevolezza e la disperazione della perdita lo inducono ad accettare il proprio destino. In un terzetto («Non piangere», Giuditta, Nutrice, Oloferne) si esplicita l’interdipendenza dei tre personaggi, uniti da un unico destino.
L’unità formale complessiva è garantita dal ritorno ciclico di alcune figure musicali, la più importante delle quali è l’immagine sonora del muro, che apre l’oratorio, ricompare dopo la metà del secondo quadro (dopo i tre quesiti di Giuditta) e conclude la composizione. All’inizio il muro difende (la città di Betulia), poi divide (Giuditta e Oloferne, ma anche due popoli per scontro di idee, di culture, di religione), poi ricostituisce uno status quo: ci saranno altri muri, altri assedi, altri tradimenti, altri conflitti fra desideri individuali e dovere.

“Juditha dubitans. Oratorio in tre quadri” è prodotto dall’Università di Trento, in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara. L’iniziativa è cofinanziata dal Miur nell’ambito del CeAsum – Centro di Alti Studi Umanistici del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’ateneo.

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