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LETTERE AL DIRETTORE

CARLO ANDREOTTI * ORSO TRENTINO: « NON ESISTE CHIAREZZA SUL “CHI DEVE FARE COSA”, I DIBATTITI E LE CHIACCHIERE SONO IL VERO PROBLEMA »

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15.51 - lunedì 8 maggio 2023

Gentile direttore Franceschi,

allego questa mia nota.

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Orso: decidere in fretta chi deve fare cosa. L’orso in Trentino continua a far parlare di sé. Tutti vogliono dire la loro e molti continuano a dare suggerimenti sulla maniera migliore per risolvere un problema che è emerso in tutta la sua drammatica realtà con il mortale attacco da parte di Jj4 al povero Andrea Papi. Non voglio intromettermi in un dibattito e in un coacervo di voci che hanno imperversato e continuano a imperversare su ogni tipo di mezzo di comunicazione. Non ho neppure consigli da dare. Ci sono già troppi esperti in materia che hanno detto la loro e continuano a rilasciare commenti, dichiarazioni, suggerimenti.

Vorrei soltanto richiamare l’attenzione su alcuni dati di fatto che sono ormai storia e quindi incontrovertibili e su quelle che erano le previsioni del progetto che cominciò, almeno come idea, a prendere vita oltre trent’anni orsono (1992) in occasione della stesura del piano faunistico del Parco Adamello Brenta. Al progetto lavorarono svariati e qualificati soggetti coordinati dall’Istituto Nazionale Fauna selvatica, l’odierna ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale. Al tempo non si levò nessuna voce contraria, anzi l’iniziativa, battezzata come “Progetto esecutivo per il recupero della popolazione di orso bruno nel Parco Adamello Brenta” non solo ebbe accesso ai contributi dell’Unione Europea (progetto Life Ursus), ma raccolse ampi consensi come confermato anche da un sondaggio commissionato alla Doxa che rilevò un 70 per cento di voci favorevoli.

La stesura definitiva del progetto (è sempre opportuno ricordarlo) prevedeva il rilascio di 9 soggetti (tre maschi e sei femmine) per ricreare in 20/40 anni una popolazione di orsi di 40/50 unità. Le aree idonee vennero identificate nel Trentino occidentale, e nelle province di Bolzano, Brescia, Sondrio e Verona. I primi due orsi vennero rilasciati nel maggio 1999. Stando al progetto, o per essere più precisi, allo studio di fattibilità, alla data odierna (vale a dire 24 anni dopo) il numero di orsi presenti non dovrebbe raggiungere le 40 unità, mentre se ne contano più del triplo. E’ di tutta evidenza che il progetto è andato ben oltre le previsioni, marciando a una velocità almeno tripla rispetto a quella ipotizzata. A questo va aggiunto il fatto che poi gli orsi, anziché migrare anche verso regioni confinanti sono rimasti praticamente tutti nel Trentino occidentale, rendendo la situazione ancora più problematica.
Questi sono i dati di fatto ed è su questi che è necessario impegnarsi e lavorare. Occorrono ovviamente provvedimenti urgenti ed altri a medio e lungo termine, ma sconsolatamente (per dirla con una battuta) siamo in Italia.

Non esiste assolutamente chiarezza sul “chi deve fare cosa” ed ecco allora che tutti si sentono legittimati a dire la loro. Accade così che dalle vicende dell’orso dipenda addirittura la ricandidatura del Presidente Fugatti alle prossime elezioni provinciali; accade che mentre la Provincia (subentrata al Parco Adamello Brenta nella titolarità della gestione del progetto nel 2004 quando il progetto Life Ursus poteva dirsi concluso con successo) agisca, ma venga poi paralizzata da decisioni della magistratura. Accade che parlamentari facciano visita all’orso e non alla famiglia della sua vittima. Accade che le norme sugli ambiti di competenza (chi deve fare cosa) siano tutt’altro che chiare.

Accade che ogni decisione venga aspramente contestata sia a livello giudiziario che politico. Accade che gli animalisti manifestino sotto l’abitazione del Presidente della Provincia. Accade che anziché agire e poter agire con efficacia e tempestività, come la situazione richiederebbe, si sia completamente paralizzati. Accade ancora che soltanto l’incoronazione di Carlo III a re d’Inghilterra abbia per un attimo distolto l’attenzione collettiva dalle problematiche dell’orso. Chiacchiere e dibattiti; dibattiti e Chiacchiere. Questo credo sia il vero problema, non solo della gestione dell’orso, ma di tutta la nostra vita civile. E’ a questa situazione che urge porre rimedio. Dum Romae consulitur Saguntum expugnatur.

 

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Carlo Andreotti

Già Presidente della Provincia autonoma di Trento

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