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UIL – TRENTINO * RSA: TOMASI, « LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO DIVIDE GLI “EROI” IN CATEGORIA DI SERIE A E B »

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17.08 - venerdì 3 luglio 2020

Anche se ora la situazione sembra essersi stabilizzata e pian piano si comincia ad avere una parvenza di normalità, il ricordo di ciò che ci ha investito nei primi mesi dell’anno ha lasciato dentro gli operatori delle RSA un qualcosa che non si cancellerà mai: il ricordo di aver assistito inermi delle persone decedute in così poco tempo, sarà un doloroso vissuto che si porteranno dentro per tutta la vita.

Sembra ancora di sentir risuonare in UIL le frasi che tanti dipendenti delle RSA hanno continuato a ripeterci, come” siamo carne da macello” “siamo in trincea con la fionda” “siamo abbandonati da tutti”. Frasi che raccoglievano tutto lo sconforto nell’affrontare una situazione drammatica, senza alcun mezzo efficace con cui combatterla e soprattutto senza delle linee guide uniche ed idonee.

Persone, operatori, professionisti che effettuavano turni di 12 ore, quasi sempre continuativi e senza riposi, spesso soli per sopperire al frustrante carico di lavoro e alla mancanza di personale e sempre comunque attente alle esigenze dell’ospite, a continuare a dare una parvenza di normalità, per non caricare sui residenti, anziani soli e indifesi, tutto questo carico di tensione e frustrazione dovuto ad una situazione surreale; che ogni giorno stringevano i denti e iniziavano il loro turno di lavoro, bardati di DPI, con difficoltà di movimento e respiratoria, temperature improponibili e nessun tipo di confronto umano con ospiti, residenti o collaboratori, e che, finito il turno, dovevano farsi carico anche della paura di poter infettare i propri cari, e quindi spesso isolati in una stanza in compagnia del ricordo degli anziani che in quella giornata erano deceduti oppure nella condizione di dover allontanare i propri figli, affidandoli a parenti per garantirgli la sicurezza di un luogo sicuro.

Oggi questi eroi hanno smesso di essere riconosciuti, oggi questi eroi vengono divisi fra eroi di categoria A e B: i primi sono quelli che hanno già ricevuto lo (scarso) riconoscimento economico riferito all’emergenza Covid-19, gli altri, in cui sono ricompresi tutti gli operatori delle RSA, ai quali non è stato riconosciuto nulla di quello che era stato loro promesso: OLTRE ALLA BEFFA ANCHE L’ INGANNO.

Nel mese di giugno in busta paga gli eroi delle RSA non hanno trovato nulla: nessun bonus, nessun gesto concreto di gratificazione da parte di chi ci governa.

Le promesse del nostro caro presidente Fugatti, non hanno rispettato né i tempi né i modi e non hanno rispettato soprattutto gli operatori delle RSA, che sono stati palesemente classificati come operatori, professionisti, persone di seconda categoria.

Mentre la gran parte delle RSA, su sollecito delle Organizzazioni sindacali, stanno trovando risorse proprie per riconoscere il grande lavoro fatto in questi mesi, la Giunta Provinciale non si è nemmeno degnata di convocare i rappresentanti dei lavoratori per decidere insieme le modalità di distribuzione delle risorse per gli operatori del settore: ennesimo smacco a tutti i lavoratori del settore.

 

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Per la Segreteria UIL FPL

Marcella, Elena, Elisa, Andrea e Manuel

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