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LANCIO D'AGENZIA

POLIZIA DI STATO – LA SPEZIA * OPERAZIONE “SCRIPTA SCELERA”: « 4 ARRESTI E 5 OBBLIGHI DI DIMORA PER MILITANTI ANARCHICI, ACCUSATI DI ASSOCIAZIONE E APOLOGIA CON FINALITÀ DI TERRORISMO »

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07.23 - martedì 8 agosto 2023

Operazione “Scripta Scelera”. Esecuzione misure cautelari nei confronti di militanti anarchici.

Dalle prime ore della mattina odierna la Polizia di Stato di Genova, La Spezia e Massa Carrara, sta dando esecuzione a 9 misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Genova su richiesta della locale Procura della Repubblica per i reati di associazione con finalità di terrorismo (art. 270 bis c.p.), istigazione e apologia con finalità di terrorismo (art. 414 c.p.) e offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica (art. 278 c.p), a carico di altrettanti militanti anarco-insurrezionalisti appartenenti alla compagine afferente al circolo anarchico “Goliardo Fiaschi” di Carrara (MS).

L’indagine dei poliziotti della Digos unitamente a personale del Servizio per il contrasto all’estremismo e al terrorismo interno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Genova ha consentito di provare l’esistenza di un’associazione con finalità di terrorismo dedita, tra l’altro, all’ideazione, predisposizione, redazione, stampa e diffusione della pubblicazione clandestina denominata “Bezmotivny – Senza Motivo”, quindicinale divenuto principale strumento di promozione e diffusione del messaggio anarchico più oltranzista, la cui prima edizione risale al dicembre 2020.

In particolare, un indagato di 27 anni sarà sottoposto alla misura della custodia in carcere, tre indagati, di età compresa tra 56 e 35 anni, agli arresti domiciliari, mentre altri cinque – di età compresa tra i 47 e i 29 anni – all’obbligo di dimora. Nel medesimo contesto, saranno eseguite a carico di tutti gli indagati, 10 perquisizioni locali, personali ed informatiche nelle province di Bergamo, Lucca, Massa Carrara, L’Aquila e Perugia con il concorso delle Digos competenti per territorio.

Nella medesima attività di polizia giudiziaria, sono sottoposti a perquisizione anche il citato circolo libertario “Goliardo Fiaschi” di Carrara e la tipografia “Avenza Grafica” sita a Massa – quest’ultima anche oggetto di sequestro – luogo ove veniva stampato clandestinamente il periodico d’area “Bezmotivny”.

Ulteriori dettagli saranno forniti in un comunicato stampa dalla Procura delle Repubblica di Genova.

 

 

/// AGGIORNAMENTO ORE 10.31 ///

 

Ritenuto che sia di interesse pubblico la divulgazione di informazioni riguardanti le dinamiche anarco insurrezionaliste ed in particolare di quelle inerenti la costituzione ed operatività di associazioni per delinquere con finalità di terrorismo quali la Federazione Anarchico Informale (FA Informale) Fronte Rivoluzionario Internazionale (ritenuta tale da una sentenza passata in giudicato) e gruppi a questa collegati,

fatta salva la presunzione di innocenza – in base agli artt. 27 della Costituzione, 6 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea – delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per le medesime di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede; si comunica che in data odierna gli investigatori della Polizia di Stato di Genova, La Spezia e Massa Carrara, unitamente ai poliziotti  del Servizio per il contrasto all’estremismo e al terrorismo interno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione , a seguito di una articolata indagine condotta nell’arco di circa due anni, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 9 indagati (uno destinatario della custodia cautelare in carcere, tre degli arresti domiciliari, cinque dell’obbligo di dimora) emessa dal G.I.P.  Tribunale di Genova su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia ed Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Genova.

Tutti gli indagati sono accusati  del delitto di cui all’art. 270 bis c.p.,

–          per avere costituito un gruppo informale di ispirazione anarco-insurrezionalista, operante in

Carrara presso il Circolo Culturale Anarchico “Gogliardo Fiaschi”, dedito secondo l’ipotesi accusatoria all’attività di propaganda sovversiva attuata mediante la redazione, la stampa e la diffusione sull’intero territorio nazionale del periodico clandestino denominato “Bezmotivny – Senza Motivo” e, tramite la stessa,

–          per aver partecipato – condividendone e diffondendone dinamiche e strategie – all’organizzazione (ritenuta, da sentenza passata in giudicato, di natura eversivo-terroristica) denominata “Federazione Anarchica Informale  – Fronte Rivoluzionario Internazionale” (FAI/FRI), strutturata in base a un modello federativo composto da “gruppi d’azione o singoli individui”), che  si propone il compimento di “azioni dirette” (atti di violenza) finalizzate alla “distruzione dello Stato”.

In particolare gli indagati sono accusati di aver posto in essere

  1. attività di propaganda sovversiva attuata attraverso la creazione la stampa e diffusione (sull’intero territorio nazionale), anche con strumenti informatici e telematici, di una  pubblicazione clandestina quindicinale (per la quale gli indagati sono accusati altresì del reato di cui all’art. 16 legge 8 febbraio 1948 n. 47), la cui stampa e diffusione sono iniziate  il 15 febbraio 2021, divenuta il principale strumento di promozione e diffusione del messaggio anarchico più oltranzista, la cui prima edizione speciale risale al dicembre 2020

–          denominata “Bezmotivny – Senza Motivo” (di cui l’indagato Gino Vatteroni è accusato di essere il promotore editoriale e di aver averla finanziata cercando contributi economici),

–          definita dagli stessi indagati come “un’arma” attraverso la quale “far circolare l’Idea, le parole e i fatti, scuotendo gli animi refrattari”,

–          concepita espressamente per “favorire la diffusione, la condivisione e il dibattito tra idee e pratiche anarchiche”, per “dar segno di forza partecipe nel progetto di distruzione dello Stato” e quindi per stimolare la commissione di azioni violente e per esaltarle una volta compiute attraverso la pubblicazione delle rivendicazioni;

 

  1. attività di proselitismo, tramite quella rivista, nei confronti di giovani, anche minorenni;  3. una progettualità di lotta anarchica internazionale da attuarsi mediante il rafforzamento dei rapporti con soggetti e gruppi anarchici eversivi operanti all’estero.

 

Nell’ambito di “Bezmotivny”

–  Paolo Arosio (che si è occupato anche degli abbonamenti e pagamenti in favore della rivista), Luigi Palli e Taino Gaia hanno redatto numerosi articoli con lo pseudonimo “cospiranti”;

–  Luca Aloisi ha pubblicato articoli con lo pseudonimo MAMMUT;

–  Michele  Fabiani ha mantenuto i contatti con Alfredo Cospito, condannato in via definitiva tra l’altro, per il delitto  di cui all’art. 270 bis del c.p. e per il ferimento nel 2012 dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare;

–  le altre persone sottoposte ad indagini  hanno a vario titolo partecipato assieme ai coindagati sopra menzionati agli incontri redazionali,  tradotto comunicati apparsi sui siti stranieri, nonché provveduto alla impaginazione della rivista.

 

 

Ancora, gli indagati sono accusati del delitto di istigazione alla perpetrazione di reati (art. 414 c.p. aggravata dalla finalità di terrorismo ed eversione) perché, attraverso la redazione e pubblicazione e diffusione sul territorio nazionale del citato periodico quindicinale  “Bezmotivny” ,

 

1)  hanno dato notizia (dando risalto in termini positivi alle relative rivendicazioni) di fatti costituenti reato commessi in varie parti nel mondo (danneggiamenti ed incendi a strutture, invio di plichi esplosivi), nonché

 

2)  pubblicato

  1. a) interviste e scritti di Alfredo Cospito, condannato in via definitiva per il delitto di cui all’art. 270 bis del c.p., in cui

–  si fa esplicito riferimento al ricorso alle armi

–  si invita all’azione terroristica

–  si propone di rafforzare i propositi rivoluzionari

 

  1. b) scritti di Sorroche Fernandez Juan Antonio, condannato in primo grado anche per il delitto di cui all’art. 280 del c.p., in cui si ribadisce che “ciò che più conta è l’azione e non le

“chiacchere” (n.12 del 19.7.2021)

 

3)  pubblicato articoli in cui istiga

  1. a) ad attuare

–      “l’attacco rivoluzionario” indicando obbiettivi specifici quali le carceri e le “risorse umane che rendono possibile l’esistenza del carcere”

–      “la rappresaglia”

–      la distruzione di questa società e la rivolta contro “giudici e pennivendoli” (in un articolo in cui riportano e commentano le motivazioni della sentenza emessa dalla Corte di Appello di Torino nell’ambito del processo denominato “Scripta Manent” )

 

  1. b) a colpire obbiettivi umani
  2. c) “ad affilare i coltelli” per “tornare a fare paura” (in un articolo in cui si affronta la tematica della misura di prevenzione della sorveglianza speciale) d) a distruggere lo Stato e “l’autorità”
  3. e) a prepararsi alla guerriglia (in previsione del G20 di Roma del 30 e 31 ottobre 2021)
  4. f) “ ad attaccare tutta la filiera, più visibile in chi produce e vende armi…meno evidente ma non meno importante in chi finanzia e studia le tecnologie militari” (espressamente menzionando le aziende “Fiocchi di Lecco”, “Beretta nel bresciano”, “Oto Melara di La Spezia”, “Leonardo/Finmeccanica” e “l’Università Sant’Anna di Pisa”)

 

 

4)  celebrato il ferimento (ad opera di Alfredo Cospito e Nicola Gay)  dell’Asmministratore delegato di Ansaldo Nucleare, nonché le bombe spedite al colonnello della Folgore Alessandro Albamonte nel

2011 e al  SAPPE di Modena, al Presidente di Confindustria Brescia…

5)  fatto apologia dell’attentato terroristico posto in essere contro la sede della Lega a Villorba nell’agosto del 2018 ed in relazione al quale la Corte di Assise di Treviso ha condannato Sorroche  Fernandez Juan Antonio alla pena di 28 anni di reclusione riconoscendo la finalità terroristica del gesto

6)  incitato in un un articolo dal titolo “Per la rivoluzione”

–          “alla violenza rivoluzionaria” nonchè “alla lotta rivoluzionaria per distruggere”

–          a perseguire un innalzamento del livello dello scontro con le Istituzioni, arrivando ad auspicare l’utilizzo di armi da sparo, nonché alla  “guerra sociale” condotta dagli anarchici e finalizzata a “passare a fil di spada le gole degli sfruttatori”

–          a commettere atti di sabotaggio, indicando in un articolo “Azione di sabotaggio su un binario ferroviario”  il sito da consultare per individuare le “installazioni militari che non sono visibili sulle mappe convenzionali”

7)  auspicato,  in un articolo  dal titolo “Senza Congedo”, “una battaglia per la libertà” da attuare “senza congedo, senza tregua”, bruciando “le chiese e le istituzioni…al rogo i governi e i loro uomini”

8)  sostenuto in un articolo “Chimere di radicalità e radicalità delle chimere”  che “il terrore che quotidianamente cerchiamo di spargere tra le file del nemico è cosa concreta e dovremmo andarne fieri”  e che sentimenti quali vendetta, odio e rabbia  sono  “linfa vitale che ci spinge a colpire senza tregua il potere, i padroni e i loro sgherri”.

 

Talvolta è stata pubblicata, in anteprima,  la rivendicazione di azioni violente a firma del citato gruppo terroristico “F.A.I./F.R.I”, come avvenuto in occasione della rivendicazione da parte della sigla

“Brigata Augusto Masetti/Federazione Anarchica Informale-Fronte Rivoluzionario Internazionale” del plico esplosivo inviato il 27 giugno 2022, a Roma, presso la sede della “Leonardo-Finmeccanica”, indirizzato all’A.D. dell’azienda Alessandro PROFUMO.

 

Il messaggio di istigazione a commettere azioni di natura violenta – promosso dai redattori di

“Bezmotivny”– è stato in alcuni casi stato poi effettivamente raccolto dall’uditorio anarchico. Gli inquirenti hanno ricostruito la stretta correlazione tra gli articoli pubblicati nel periodico e la consumazione, su tutto il territorio nazionale, di azioni violente, seguite dalla successiva rivendicazione, con espressioni verbali tratte dagli articoli pubblicati.

 

Articoli contro l’ENI multinazionale ritenuta responsabile di sfruttamento delle risorse dei Paesi in via di sviluppo e vicina al “sistema sicurezza Paese” si sono rivelati strettamente correlati agli incendi di 13 autovetture della società Eni-Enjoy perpetrati a Bologna, Torino, Milano e Roma – realizzati tra il 1° marzo 2021 e il 26 maggio 2022 – rivendicati  dal movimento anarchico insurrezionale. Analogamente, ad articoli di stampo antimilitarista sono seguiti azioni ai danni della Ambasciata della Bielorussia in Italia (lancio di due ordini esplosivi artigianali nei giardini interni) e contro una filiale di Banca Unicredit, istituto indicato  come “complice e responsabile degli armamenti”.

 

La rivista ha riservato ampio spazio alla pubblicazione delle rivendicazione degli attentati più significativi e di maggiore impatto mediatico, anche allo scopo di stimolare i lettori a compierne di ulteriori. Tra questi, si ricordano gli articoli inerenti l’attentato perpetrato ad Atene nei confronti di Susanna SCHLEIN, vice Ambasciatrice italiana in Grecia il 2 dicembre 2022.

 

Destinatario degli articoli pubblicati dalla rivista clandestina è altresì il Presidente della Repubblica, il cui onore e prestigio è stato offeso in un articolo pubblicato dopo il discorso pronunciato il

18.10.2022 in occasione  della inaugurazione dell’anno accademico della Università di Pisa (4 degli indagati rispondono infatti anche del reato dui cui all’art. 278 c.p.).

 

Nello svolgimento della indagine e nella formulazione della richiesta di applicazione di misure cautelari si è tenuto conto che la libertà di pensiero, il diritto di cronaca e quello di critica non sono assoluti, ma che questi trovano limiti nella necessità di proteggere altri beni costituzionalmente tutelati e nell’esigenza di prevenire o far cessare turbamenti della sicurezza pubblica, la cui salvaguardia costituisce finalità immanente al sistema (Cassazione

Sez. 1, Sentenza n. 350 del 10/12/1990).   Le determinazioni assunte dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed Antiterrorismo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova hanno tenuto conto delle concrete modalità di diffusione e divulgazione dei contenuti degli scritti del quindicinale, in ossequio ad una recente sentenza della Corte di Cassazione “essendo evidente che la pericolosità in concreto si misura su una obiettiva relazione fattuale tra contenuto apologetico/istigatorio e numero, nonché predisposizione, dei soggetti raggiunti da quel particolare contenuto” .

 

Gli indizi a carico degli indagati sono stati raccolti grazie ad una attività di  intercettazione telefonica e telematica, unitamente ad attività di pedinamento ed osservazione.

 

Gli investigatori della Polizia di Stato hanno  altresì proceduto a perquisizione il citato circolo libertarioGoliardo Fiaschi” di Carrara ed al sequestro della tipografia “Avenza Grafica” sita a Massa, dove attualmente veniva stampato il periodico “Bezmotivny”.

 

La Spezia, 8.8.2023                                                                                                                                                                                                   Il Procuratore della Repubblica

Nicola Piacente

 

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