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PD NAZIONALE * VIOLENZA DONNE: « LE AZIONI DI CONTRASTO, LE NOSTRE 10 MISURE PREVISTE NEL PROGRAMMA » (IN ALLEGATO)

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20.55 - mercoledì 24 agosto 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Contrasto violenza contro le donne, ecco le misure previste nel Programma del PD. Specializzazione e formazione degli operatori (polizia giudiziaria e giudici); attenta valutazione del rischio che corre la donna, caso per caso; adozione tempestiva delle misure cautelari o pre-cautelari con utilizzo del braccialetto elettronico. Sono questi i pilastri sui quali poggia il programma del PD per quanto attiene il contrasto al fenomeno della violenza maschile contro le donne.

Ecco le principali proposte e azioni, contenute nella scheda allegata al programma:

1) Lavoreremo per la compiuta attuazione della Convenzione di Istanbul, punto di riferimento essenziale per una strategia efficace di prevenzione e contrasto della violenza maschile.

2) Rilanceremo il Piano strategico nazionale contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, dotandolo di risorse più adeguate rispetto agli obiettivi.

3) Potenzieremo il sistema di prevenzione della violenza maschile contro le donne ed i minori, promuovendo investimenti su diverse linee di intervento: da un lato, la formazione dell’ampia platea di soggetti chiamati ad operare con donne e minori a rischio di subire violenza; dall’altro, il contrasto precoce degli stereotipi culturali a partire dalla socializzazione primaria attraverso programmi di educazione alle differenze e all’affettività e per tutto il corso di educazione/formazione.

4) Promuoveremo il rafforzamento e un adeguato finanziamento della rete dell’assistenza alle donne che hanno subito violenza, garantendo la valorizzazione del lavoro dei Centri antiviolenza.

5) Occorre rafforzare la rete nazionale dei servizi di accoglienza, protezione e supporto, al fine di garantire una maggiore omogeneità della risposta a livello territoriale, prevedendo la fissazione di Livelli essenziali di tutela dei diritti civili e sociali delle donne esposte alla violenza.

6) Occorre sviluppare gli interventi di sostegno all’ autonomia economica delle donne in condizioni di particolare criticità, anche misure quali il “reddito di libertà”, i percorsi formativi, percorsi di inserimento o reinserimento lavorativo dotati di stabilità, e di incentivi al lavoro autonomo e all’auto-imprenditorialità (come previsto dalle proposte di legge rimaste ferme alla Camera dei Deputati).

7) Vigileremo sulla rapida attuazione della Riforma del diritto processuale della famiglia, approvata dal Governo a fine luglio e sostenuta dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, che potrebbe evitare la moltiplicazione e la frammentazione delle controversie, che al momento caratterizzano il difficile percorso che segna le vicende processuali nei casi di crisi familiari e di affido dei minori.

8) Nell’ambito della repressione dei reati di violenza, riprenderemo e sosterremo l’approvazione delle proposte di legge presentate dal PD, il cui iter di approvazione è rimasto bloccato in Parlamento: dalla proposta di revisione dei reati di violenza sessuale, la cosiddetta legge sul consenso, basata sul principio “solo un Sì è un Sì”; alla proposta di riforma della disciplina delle molestie sessuali, con particolare riferimento alle molestie nei rapporti di lavoro e di studio.

9) Nell’ambito delle azioni di protezione delle donne che subiscono violenza occorre potenziare il ricorso a tutte le misure volte a limitare la libertà dei potenziali autori delle violenze, quando se ne valuti la loro pericolosità, al fine di mettere in sicurezza le donne. Pensiamo a provvedimenti come l’obbligo di allontanamento dalla casa familiare, il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna, l’obbligo di residenza in un determinato comune, lo stesso ammonimento etc. Occorre, pertanto, riproporre quanto contenuto nel Disegno di legge del Governo, rimasto bloccato a causa dello scioglimento anticipato delle Camere, che, seppure ulteriormente migliorabile, avrebbe reso più agevole il ricorso a tali misure e il controllo delle stesse misure attraverso per esempio l’utilizzo di strumenti tecnici, come il braccialetto elettronico.

10) Potenzieremo il ricorso al ricco strumentario (in parte mutuato dal Codice antimafia) di misure cautelari messe a disposizione delle forze dell’ordine per prevenire atti di violenza dagli esiti irrimediabili, anche attraverso la riforma della disciplina della violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare, del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e della manomissione degli strumenti tecnici di controllo (quali il braccialetto elettronico).

 

 

 

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