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PAT * CAPIGRUPPO: « C’È LO SCOGLIO DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA, L’OPPOSIZIONE VUOLE AVERE LA MAGGIORANZA MA PER IL CENTRO DESTRA È “NO” »

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10.57 - giovedì 7 dicembre 2023

Capigruppo, c’è lo scoglio dell’Ufficio di presidenza. L’opposizione vuole avere la maggioranza come da consuetudine. Ma il centro destra ha detto no: è un’anomalia.

I rapporti tra minoranza e maggioranza, nella Conferenza dei capigruppo, convocata dalla presidente provvisoria, Lucia Coppola, alle nove di oggi, si sono arenati sul no, pronunciato dall’assessore Mario Tonina, alla richiesta contenuta nel documento delle opposizioni sull’Ufficio di presidenza. Per consuetudine (dal 1969 ha ricordato Coppola, tranne una parentesi nell’undicesima legislatura) l’Ufficio ha una maggioranza della minoranza ma, ha affermato Tonina, nell’incontro della coalizione che sostiene Fugatti, è emerso che questa “tradizione” è un’anomalia che pesa sul buon funzionamento del Consiglio.

Quindi, dal centro destra è emersa la volontà di avere tre componenti sui cinque che compongono questo organismo. Invece, ha aggiunto ancora Mario Tonina, c’è la disponibilità a mantenere a 9 componenti la Prima commissione; mentre per quanto riguarda la costituzione di una sesta commissione su Europa e Euregio ha affermato che sarebbe più opportuno studiare una soluzione a livello regionale. Condivisione invece sulla necessità di potenziare la struttura del Consiglio.

Francesco Valduga, capogruppo di Campobase, ha ricordato che la minoranza in questa fase difficile ha dimostrato senso di responsabilità presentando un documento che conteneva il “minimo sindacale” in termini di richieste. E ha definito il no a quella sull’Ufficio di presidenza uno scoglio sull’andamento dei lavori d’aula. Questo perché verrebbe meno l’unico elemento di garanzia delle minoranze consiliari.

Anche Filippo Degasperi di Onda ha ricordato che l’Ufficio di presidenza è l’unico presidio di garanzia; non solo, nelle precedenti legislature, compresa l’ultima, ha dimostrato di funzionare. Quindi, l’atteggiamento delle forze di maggioranza preoccupa, ha aggiunto l’esponente di Onda, anche perché si tratta di un no su qualcosa che è dovuto. Quindi, ha concluso, di fronte al fatto che la maggioranza ha tutti i numeri non serve che mostre anche i “muscoli”.

Paola Demagri (Casa Autonomia) ha affermato che di condivisione se n’è vista poca in questo avvio di legislatura e si torna al comandare al posto del governare che si è visto all’inizio della prima presidenza Fugatti.

Alessio Manica, capogruppo Pd, ha detto che la richiesta dell’opposizione di avere la maggioranza nell’Ufficio di presidenza è stata aggiunta al documento come una formalità perché lo si riteneva un fatto consolidato, che venne accettato intelligentemente anche nella appena trascorsa legislatura da Fugatti come elemento di equilibrio. Questo cambio di rotta – ha aggiunto Manica – mette in dubbio anche la tenuta della parola del Presidente.

Dal versante dell’opposizione Mirko Bisesti, capogruppo della Lega, ha affermato che le considerazioni della maggioranza non sono orientate a rompere i rapporti con le forze di opposizione, ma poggiano su considerazioni basate sull’esperienza fatta nella scorsa legislatura. Secondo il capogruppo leghista dall’Ufficio di presidenza in mano alla minoranza sono venuti problemi alla funzionalità del Consiglio. Ad esempio le troppe richieste di comunicazione in aula rivolte alla Giunta. Una considerazione respinta da Manica il quale ha affermato che la programmazione dei lavori d’Aula dipende dal Presidente e dalla Conferenza dei capigruppo e non dai vertici di Palazzo Trentini.

Degasperi ha negato che ci siano stati problemi, anzi, ha aggiunto, le minoranze non hanno mai votato contro il Presidente. Valduga, chiudendo i suoi interventi, ha chiesto a Tonina e ai capogruppo di centro destra di non fare strame di una storia che ha garantito non solo le minoranze ma tutto il Consiglio.
Infine, anche per Claudio Soini, capogruppo della Lista Fugatti, la tradizionale composizione dell’Ufficio di presidenza appare un’anomalia, ma a prescindere da questo, ha auspicato che il dialogo con le minoranze possa continuare, pur nel rispetto dei ruoli.

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