In un comunicato del’Esecutivo di Magistratura democratica, intitolato “La necessità della pace. La necessità del diritto” l’associazione di magistrati invoca l’applicazione del diritto come “portatore di razionalità, di equilibrio e di moderazione nella regolazione dei rapporti di forza al fine di evitare la deflagrazione e l’aggravamento di conflitti sino ad esiti catastrofici per il mondo intero”.
Il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza si devono collocare in un quadro di legalità internazionale: “Il diritto internazionale oltre che l’umana pietà, impongono alla comunità internazionale e a tutti gli Stati che hanno aderito alle Nazioni Unite di fare tutto il possibile per fare cessare la voce delle armi, riaffermando la voce del diritto e il rispetto della vita e della dignità delle persone”.
Secondo Magistratura democratica “la comunità dei giuristi e i magistrati che la compongono non possono rimanere silenti” e devono promuovere una riflessione sulla tragedia in atto per proporre all’opinione pubblica “le ragioni del diritto e della pace e gli strumenti praticabili di effettiva tutela dei diritti umani nell’ambito dei conflitti”.
“Perché – conclude il documento di Magistratura democratica – crediamo che, anche nelle relazioni internazionali, il diritto possa e debba essere strumento di garanzia”.