Quello di Lavis è uno dei tanti capannoni abbandonati e dismessi del Trentino. Strutture lasciate al degrado totale, con rischi per la salute e la sicurezza dei cittadini, perché oggetto di atti vandalici, e possibile rifugio di senza tetto o luogo utilizzato per atti criminosi.
Questo problema è diffuso su tutto il territorio nazionale, ma la gestione è in capo alle regioni. Le cause che hanno comportato il diffondersi di questi “ecomostri” sono molteplici: dalla crisi economica alle scelte poco ragionevoli delle amministrazioni locali, fino a costruzioni fatte solo per “coprire” altri scopi.
Credo che non si possa più attendere l’inerzia di chi ha il dovere di ristabilire una situazione decorosa, pertanto ritengo necessario e opportuno un intervento dello Stato che stabilisca delle linee guida nazionali che dovranno poi essere recepite da tutte le Regioni e le Provincie Autonome.
Linee guida che stabiliscano, in linea di principio, le possibilità di intervento degli Enti locali e gli adempimenti da rispettare per i proprietari, indicando al contempo i limiti temporali entro i quali è obbligatorio intervenire.
Per incentivare questi interventi saranno necessari degli stanziamenti dello Stato specifici, che potranno essere utilizzati solo con lo scopo di sostenere gli Enti locali che presenteranno dei progetti di interventi mirati.