Sappiamo bene che nel cuore degli Italiani ed anche dei trentini c’è l’unità del centrodestra e faremo di tutto per mantenerla. E’ la nostra missione che prevede piena reciprocità. Anche gli alleati devono dirci con chiarezza in quale metà campo vogliono giocare. Parole già dette a livello nazionale, in questo momento in cui Fratelli d’Italia lancia il progetto per una Italia senza più Pd e Cinque Stelle al governo.
Ma che non pensavamo di dovere scandire parola per parola anche a Trento anche se solo per l’uscita isolata ed evidentemente a titolo personale del vicepresidente del Consiglio regionale, l’amico Roberto Paccher, che però in Provincia è un semplice consigliere provinciale. Quindi parole a titolo personale che aprono uno squarcio nel dibattito politico, locale, che impongono subito alcuni elementi di chiarezza.
Si è parlato del Patt, quello di Marchiori un giorno sì ed un giorno pure liscia il pelo al progetto di Dellai e del Campobase cavalcato dall’establishment della sinistra chic trentina, alla Valduga.
Insomma nulla di più schierato con un gioco del rialzo del prezzo già visto durante la Prima Repubblica, quando il giovane segretario del Patt non era ancora nato ma i suoi metodi attuali erano già abbondantemente collaudati. Gli stessi che hanno effettivamente portato il Patt al governo in Regione con Ossanna ma gli altri consiglieri del Patt de facto all’opposizione.
Che non fosse un successo imbarcare mezzo Patt (neanche mezzo, solo Ossanna) in giunta regionale lo si è visto la volta che al Patt è stato chiesto di votare per i grandi elettori del Presidente della Repubblica da eleggere in Regione: il Patt pur di non votare Fugatti ha scelto di votare Noggler di Bolzano. Begli alleati. Un assaggio del futuro.
Insomma il Patt che si colloca a sinistra è quello della precedente giunta che governava con il PD. Quello che al congresso di Pergine di fronte ad una sala in cui facevano a spintoni per entrare gli esponenti con cinquanta sfumature di rosso la platea ha applaudito a scena aperta le accuse alla Lega di essere razzista e allo stesso tempo ha mostrato compiacimento per le carezze del PD.
Insomma meglio chiarire subito sulla base delle parole in libertà di Paccher (che non è il commissario del partito ma un semplice consigliere in Provincia) da che parte del campo si intenda giocare. L’unità del centrodestra senza tentazioni diverse è un valore assoluto su cui noi ci siamo impegnati e continueremo a lavorare. Insomma come a livello nazionale Fratelli d’Italia si batte per un fronte unitario alternativo alla sinistra ed ai compiacenti della sinistra sotto le più diverse forme.
Nessuna ambiguità, gli italiani ed i trentini vogliono una chiara collocazione dello schieramento di centrodestra nel centrodestra e non con chi flirta con la sinistra pronto a vendersi di qua o di là a seconda delle convenienze del momento. E’ questione di coerenza e linearità.
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Alessandro Urzì
Commissario provinciale Fratelli d’Italia Trentino