Sfidando il comune senso del pudore e la capacità di sopportazione degli elettori, la Südtiroler Volkspartei prova a reintrodurre dalla finestra i privilegi che si vorrebbero far uscire dalla porta. Per non penalizzare una pattuglia di benestanti ex consiglieri, da Durnwalder in giù.
E così la maggioranza regionale scricchiola sulla riforma dei vitalizi.
La Svp si è presentata al tavolo con 11 emendamenti al ddl n.11 (che ridimensiona i vitalizi attraverso il calcolo contributivo) che ne riducono fortemente l’impatto, cercando – con diverse modifiche alle leggi regionali – di limitare i tagli previsti alle “pensioni” dei consiglieri regionali (e dei loro familiari).
Su alcune delle modifiche proposte dall’alleato di giunta regionale, Paccher, presidente leghista del Consiglio, ha espresso qualche contrarietà della maggioranza politica trentina mentre ha fatto alcune aperture, soprattutto rispetto all’introduzione di una nuova “indennità differita” per gli attuali consiglieri regionali.
Il capogruppo di FUTURA Paolo Ghezzi ha sottolineato che è inaccettabile che la maggioranza regionale non risolva le proprie contraddizioni e le scarichi sulle minoranze, che ieri avrebbero dovuto valutare una serie di complessi emendamenti, appena 24 ore prima della seduta della prima commissione regionale.
Secondo FUTURA l’autonomia regionale del Trentino-Alto Adige/ Südtirol deve legiferare in modo trasparente e non ambiguo. E non ridiventare un ente previdenziale erogatore di pensioni.
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gruppo consiliare FUTURA