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FEDERVITA TN-AA SÜDTIROL * DIBATTITO PRO VITA – IANESELLI: COSTA, « L’ASSUNZIONE DI RU-486 SECONDO IL NEW ENGLAND JOURNAL OF MEDICINE È ASSOCIATA A MORTALITÀ DIECI VOLTE L’ABORTO CHIRURGICO »

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16.18 - martedì 27 aprile 2021

Osservazioni in merito al dibattito tra Franco Ianeselli, e ProVita&Famiglia in Trentino Tv. “Sono rimasto senza parole davanti alla diffusione, anche nella città di Trento, di manifesti dell’Uaar – acronimo che sta per Unione Atei Agnostici e Razionalisti – recanti la foto di una giovane con la scritta «aborto farmacologico, una conquista da difendere». Sotto, si può leggere – nel caso il messaggio non fosse già abbastanza chiaro – che la giovane raffigurata, Alice, ha potuto interrompere la sua gravidanza con la «terapia farmacologica»; il che lascia intendere che la maternità può essere una sorta di patologia dalla quale, a certe condizioni, sbarazzarsi con le cure.

Al di là di questo, la mia incredulità origina dal fatto che fatico a capire come si possa definire «conquista da difendere» un iter abortivo i cui effetti collaterali sono vomito, nausea, diarrea, dolori addominali, crampi, abbondanti perdite di sangue, emicrania, febbre, vertigini. Non solo: l’assunzione di Ru-486 – secondo il New England Journal of Medicine – è pure associata ad un tasso di mortalità materna dieci volte superiore a quello dell’aborto chirurgico: anche qui, mi piacerebbe capire dove sia la «conquista», ammesso e non concesso che se ne possa parlare, in relazione a ciò che il grande scienziato Jérôme Lejeune definì «il pesticida umano».

Esprimo conseguentemente sconcerto per la posizione che il Sindaco di Trento, Franco Ianeselli, ha espresso ieri in televisione, ospite di TrentinoTV, quando ha lasciato intendere che, siccome la Ru-486 è un farmaco approvato dagli enti regolatori come l’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, allora ogni manifesto che ne evidenzi – come quelli di  ProVita&Famiglia – i rischi, ecco, veicola automaticamente falsità. Peccato che tali rischi siano sottolineati nello stesso bugiardino della pillola abortiva e che su ogni preparato, come peraltro dimostra il dibattito odierno sui vaccini, si può, talvolta si deve discutere.

Soprattutto, peccato che lo stesso zelante criterio censorio, tornando a noi, il Sindaco di Trento non l’abbia applicato ai manifesti dell’Uaar, la cui fondatezza scientifica – a partire, lo ripeto, dalla maternità presentata come un male da rimuovere con tanto di «terapia» – mi pare, questa sì, tutta da dimostrare. Evidentemente, nella città capoluogo e non solo vige un doppiopesismo tale per cui chiunque critichi l’aborto procurato può essere censurato, mentre chi magnifica tale dramma, devastante per la mamma oltre che per il figlio che muore, può continuare a farlo indisturbato. Una concezione di democrazia assai singolare”.

È quanto affermato in una nota dal Presidente Federvita Trentino Alto Adige/SudTirol, Paolo Costa

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