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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * VALDASTICO: « FINITA LA DISCUSSIONE GENERALE SULLA VARIANTE AL PUP, SUL TAVOLO SETTE RISOLUZIONI »

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12.31 - mercoledì 6 aprile 2022

Valdastico: finita la discussione generale sulla variante al Pup. Fugatti replica. Sul tavolo sette risoluzioni (6 delle Minoranze + una di Cia).

È proseguita nella mattina di oggi in Consiglio provinciale la discussione sulla variante al Pup che aveva occupato quasi l’intero pomeriggio di ieri. Sul tavolo sei risoluzioni delle Minoranze e una del consigliere Claudio Cia (FI). Fallito il tentativo di far confluire le sei risoluzioni in un documento unico i lavori sono proseguiti con la replica di Fugatti. I lavori riprendono a breve con l’esame delle risoluzioni.

Marini: inopportuna una nuova autostrada, gli investimenti dovrebbero accompagnare la transizione tecnologica Intervenendo con riferimento al tema della Valdastico oggetto della variante in discussione, Alex Marini (Misto-5 Stelle) ha commentato che a fronte dell’attuale limitatezza di risorse appare quanto meno inopportuno decidere di costruire una nuova autostrada. Senza contare la complessità delle questioni ambientali, i ritardi del legislatore nell’accompagnare la transizione del sistema della mobilità, nell’implementare le tecnologie e il sistema di alimentazioni alternative. Gli investimenti in mobilità dovrebbero andare in questa direzione, a suo avviso. Anche la strategia 2030 Vision 0 approvata dalla Commissione europea (azzeramento morti per incidenti stradali) invita al rinnovo del parco macchine e all’implementazione dei dispositivi di sicurezza per azzerare o minimizzare il rischio di incidenti: è su questi capitoli che c’è bisogno di investire, così come sulle forme organizzative della gestione.

Dalzocchio: sono un’imprenditrice e sostengo le infrastrutture, per i benefici in termini di lavoro ed occupazione
Mara Dalzocchio (Lega nord) ha detto che quando si parla di Valdastico occorre concentrarsi, oltre che sul tema ambientale, sullo sviluppo economico e sociale del territorio. Il Trentino deve puntare in questo senso alla connessione e alla competitività e il sistema logistico deve sostenere lo sviluppo economico e sociale del futuro. Questo è un concetto ribadito con forza anche da Confindustria che lamenta la carenza di infrastrutture per giustificare il gap rispetto all’Alto Adige e ad altri territori più competitivi. Ecco dunque che quando si parla di Valdastico bisogna tenere presenti queste riflessioni e parlare di concretezza. Accanto a questo Dalzocchio ha commentato la delibera del Comune di Rovereto che presenta solo critiche e contraddizioni, ma nessuna proposta, un documento “scritto per essere usato alle prossime elezioni”.

Del resto l’amministrazione della seconda città trentina si è distinta anche in altre occasioni come l’amministrazione del no, ha aggiunto. Tornando alla Valdastico, ha chiarito, è giusto che i cittadini sappiano che qui si parla dell’allargamento del corridoio ad est e solo successivamente si individuerà l’accesso migliore, che non spetta alla variante del Pup. Io sono un’imprenditrice e sostengo le infrastrutture, ha detto, perché so quali vantaggi comportano in termini di lavoro ed occupazione, anche se inizialmente vengono spesso criticate ed osteggiate, come la storia ci insegna.
Paoli: un’opera strategica, condivisa anche dal 90% della politica veneta

Un’opera importante come la Valdastico potrebbe permettere di migliorare gli spostamenti turistici e di garantire maggiore rapidità dei collegamenti, ha detto Denis Paoli (Lega Nord). Tutto il resto sono chiacchiere politiche da campagna elettorale che portano all’immobilismo, al rallentamento degli ammodernamenti. Un’”opposizione con poca certezza”, ha definito Paoli l’atteggiamento delle minoranze che contrasta un’opera strategica che sarebbe ben vista anche dai cittadini, basterebbe sottoporla ad un referendum per verificarlo. Le chiacchiere più incredibili su questo tema sono quelle del PD che dimostrano che c’è un totale scollamento con i colleghi del Veneto, appartenenti allo stesso partito, ma che però sostengono una linea diametralmente opposta. Noi della Lega, ha concluso, siamo fermamente favorevoli all’opera, condivisa anche dal 90% della politica veneta, e ringrazio la Giunta Fugatti per averla sostenuta.

 

Dallapiccola: dopo le chiacchiere del passato anche stavolta non se ne farà nulla
Michele Dallapiccola (Patt) è intervenuto per chiarire la posizione del suo gruppo rispetto a quanto emerso in aula. E’ difficile parlare di sostenibilità ambientale attraverso l’uso del cemento e sopratutto davanti alla devastazione di un bilancio provinciale che non sarebbe in grado di sostenere l’opera. I no all’opera del passato erano motivati dalla serietà e dalla valutazione dell’impossibilità di fare. Oggi, dopo trent’anni di cosiddette “chiacchiere del centrosinistra” e

dopo altri cinque anni della Lega finiremo comunque senza aver combinato un emerito nulla.
Zeni: dalla maggioranza argomentazioni elementari e paradossali
Un dibattito interessante ed utile lo ha definito Luca Zeni (PD), dal momento che abbiamo sentito molti interventi anche da parte della maggioranza sul modello che ha in mente. Abbiamo sentito tra le motivazioni il fatto che l’opera dà lavoro, una concezione dello sviluppo economico alquanto elementare. Abbiamo sentito che il Veneto tiene molto a quest’opera e questa è una motivazione/argomentazione quanto meno paradossale, testimone dell’appiattimento di tante politiche verso il Veneto.

 

Rossi: si chiarisca la legittimità della delibera
Sull’ordine dei lavori, Ugo Rossi (Azione), è tornato sul tema già posto nel pomeriggio di ieri chiedendo conto della verifica di legittimità giuridica della delibera di variante al PUP, una questione non solo formale, ma un punto rilevante, dal momento che c’è un atto che non è stato perfezionato. Stiamo compiendo un atto serio, che se non corretto potrebbe inficiare il procedimento, ha aggiunto, chiedendone nuovamente conto alla Giunta.
Dopo una sospensione dei lavori per sondare la possibilità di unire le sette risoluzioni delle Minoranze (fallita) i lavori sono ripresi con la replica del

Presidente Fugatti.
Fugatti: Il Trentino non deve subire decisioni che comunque si faranno, ma sfruttarle come opportunità di crescita
Il Presidente della Giunta Maurizio Fugatti ha premesso che un aspetto è stato smarcato da questo lungo dibattito, ovvero che la Valdastico ai trentini “non costa un solo euro”. Il Presidente ha poi ripercorso i passaggi dell’opera, ricordando che il Cipe, nel lontano 2015 previde la costituzione di un Comitato paritetico fra Stato, Provincia di Trento e Regione Veneto che il 9 febbraio di quell’anno adottò un documento condiviso in merito. In seguito, il 5 gennaio del 2016 il ministro Delrio disse che “sul completamento dell’autostrada Valdastico ci sono impegni assunti con l’Unione europea e il lavoro del Comitato paritetico va avanti”. Fugatti ha ricordato quella che ha definito “la saga dell’ipocrisia” rispetto a chi un tempo governava e ora dice che l’opera “non s’ha da fare” e ha citato in tal senso le testuali parole dei consiglieri Rossi, Degasperi, Tonini, Zeni e Olivi. L’accordo è stato firmato e lo stiamo portando avanti, ha chiarito:

ora dobbiamo discutere dove e come si farà e su questo si può aprire il dibattito. I comuni contrari sono tanti, ma ce ne sono anche tanti di favorevoli. Il tema sul quale dobbiamo discutere è sull’uscita a Rovereto sud e sullo sbocco economico per quel territorio. I Veneti, ha detto rivolto a Zeni che denunciava la sudditanza rispetto ai vicini, preferirebbero certo l’uscita a Trento e la minor strada da fare. Invece la Valdastico per noi deve aver un impatto trasportistico, ma essere nel contempo utile al territorio ed è quello che la comunicazione a Rovereto sud comporterebbe, perché i collegamenti portano sempre con sé un notevole sviluppo economico.

Tra l’altro l’opera da lavoro e se questa è stata definita “una visione elementare” è però vero che significa anche un valore aggiunto e un ritorno strategico non indifferente per il nostro territorio. Fugatti ha poi citato gli esempi di trasporto sostenibile portati avanti dalla sua Giunta, che non si preoccupa solo di strade e cemento, come si vorrebbe far credere: ha ricordato i passi avanti sul tunnel del Brennero, la ferrovia della Valsugana o l’idea della Rovereto-Riva, il finanziamento della San Martino-Passo Rolle: una visione completa dove valgono le strade e le gallerie, ma anche i progetti di sostenibilità ambientale. Quanto al tema toccato da Rossi, nessuna invalidità. la firma può avvenire successivamente quando le parti cercheranno l’intesa dopo la variante.

Infine il Presidente ha ripreso le parole in quest’aula di Bruno Kessler, il 16 luglio del ‘71, quando l’allora presidente della Provincia commentò la Rovigo-Vicenza-Trento: “un’autostrada la cui realizzazione permette di neutralizzare lo scavalcamento dell’area trentina, da inserire in una proposta di dorsale alpina, un modo per rompere isolamento ed emarginazione dai centri della propulsione economica”. Il Trentino, ha concluso, deve esser protagonista e non deve subire le decisioni che comunque si faranno, ma le deve sfruttare come opportunità di crescita, così come si fece per l’autostrada del Brennero.

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