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CONSIGLIO PROVINCIALE PAT * IV COMMISSIONE: SARÀ RIFORMULATO IL DDL BARATTER “EDUCATIVA DI STRADA” PER INSTAURARE RELAZIONI POSITIVE CON I MINORI A RISCHIO

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17.07 - mercoledì 28 marzo 2018

Consultazioni in vista per la IV Commissione su due ddl in materia di politiche giovanili e di certificato medico obbligatorio per la riammissione a scuola. Sarà riformulato il ddl di Baratter sulla “Educativa di strada” per instaurare relazioni positive con i minori a rischio. Perfezionata la relazione finale dell’indagine sulla vulnerabilità sociale.

La Quarta Commissione presieduta da Giuseppe Detomas (Ual) ha deciso oggi di sottoporre a consultazioni due disegni di legge, il primo sulle politiche giovanili dedicato in particolare alla prevenzione e al contrasto del bullismo e del cyberbullismo, il secondo sulla reintroduzione del certificato medico obbligatorio ai fini della riammissione a scuola degli alunni dopo cinque giorni di assenza. Baratter (Patt) si è poi reso disponibile alla proposta dell’assessore Zeni di riformulare il disegno di legge proposto dal consigliere sulla cosiddetta “Educativa di strada”, che prevede l’utilizzo di operatori specializzati nelle relazioni con i minori al di fuori dei contesti scolastici e familiari. Infine l’organismo ha perfezionato la relazione conclusiva sull’indagine svolta per studiare la vulnerabilità sociale nella comunità trentina.

Testo unificato sulle politiche giovanili: audizioni il 9 aprile. La protesta di Civettini.

In materia di politiche giovanili le audizioni che avranno luogo lunedì 9 aprile riguardano il testo unificato di sei disegni di legge proposti dall’assessora competente, Sara Ferrari (Pd), da Lucia Maestri (Pd), Filippo Degasperi (M5s), Viola (Patt), Giuliani (Patt) e Cia (Gruppo misto). Il principale obiettivo condiviso da tutti è di modificare la normativa provinciale sui giovani del 2007 e altre disposizioni allo scopo di introdurre misure di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo.

L’assessora ha ricordato che il nuovo testo, elaborato da un gruppo di lavoro cui hanno partecipato gli autori dei sei ddl, oltre che di bullismo e cyberbullismo si occupa di servizio civile, di occupazione giovanile, di piani giovani e di revisione dei loro organismi rappresentativi nelle istituzioni provinciali.
Claudio Civettini (Civica Trentina) ha duramente contestato il fatto che la Quarta Commissione continui a funzionare, a suo avviso impropriamente, nonostante l’assenza dei consiglieri di minoranza, che si sono definitivamente dimessi dall’organismo nell’ultima sessione d’aula. Viola (Patt) ha ricordato che la scelta di non partecipare più ai lavori è stata degli stessi consiglieri di minoranza e che la Commissione ha comunque un numero di componenti sufficiente per poter lavorare.

Il presidente Detomas ha sottolineato che le opposizioni non possono comunque, con decisioni come questa, bloccare l’attività dell’organismo. Siccome Civettini aveva evidenziato l’impossibilità di operare anche per l’assenza dei consiglieri di minoranza firmatari del testo unificato in discussione oggi, l’assessora Ferrari ha ricordato come anche loro abbiano sottoscritto convintamente il provvedimento proposto.

Educativa di strada: Baratter accetta l’idea dell’assessore Zeni di riformulare il suo ddl.

Lorenzo Baratter (Patt) ha illustrato il disegno di legge 179 “Educativa di strada”, da lui proposto per modificare la legge provinciale del 2007 sulle politiche sociali in modo da affiancare ai minori quando frequentano luoghi diversi da scuola e famiglia, particolarmente fragili e vulnerabili, persone adeguatamente formate (“educatori di strada” ed “educatori di prossimità”), che instaurino relazioni di fiducia con questi adolescenti e preadolescenti per evitare che vadano incontro ad esperienze negative.

L’assessore Zeni ha espresso un parere positivo chiedendo però al consigliere la disponibilità a lavorare sul testo per apportare alcune modifiche. Questo perché già la legge sulle politiche sociali prevede la promozione di progettualità sociali nelle quali possono rientrare anche quelle previste dal ddl. Esiste anche una delibera del 2016 che valorizza proprio i servizi come l’Educativa di strada e che consente di sperimentare questi interventi. La problematicità del ddl riguarda la creazione di nuove figure professionali, che la Provincia autonoma non ha la competenza di istituire. Occorre quindi rivedere la legge in modo che poi rinvii le azioni specifiche ad atti amministrative e delibere di Giunta.

Baratter ha risposto positivamente alla richiesta dell’assessore.

Violetta Plotegher (Pd) ha ricordato che l’università di Trento ha istituito una laurea triennale per educatori professionali. La Provincia potrebbe valutare con l’ateneo la possibilità di migliorare o ampliare gli itinerari di formazione specialistica di queste figure professionali, senza immaginare di aggiungerne altre, in modo che possano rispondere ai problemi dei minori a rischio utilizzando il modello dell’Educativa di strada, ma anche a domicilio e nei contesti di comunità. Il presidente Detomas ha conseguentemente chiesto e ottenuto di rinviare l’esame del disegno di legge di Baratter, che ripartirà non appena il testo sarà stato rielaborato dall’assessore d’intesa con il consigliere.

L’assessore Zeni contrario al ddl di Civettini sulla reintroduzione dell’obbligo del certificato medico per la riammissione a scuola dopo 5 giorni: “eccesso di burocrazia”.

Claudio Civettini ha poi presentato il disegno di legge 212 da lui proposto per introdurre nella normativa provinciale del 2007 sulla semplificazione in materia di igiene, medicina del lavoro e sanità pubblica, l’obbligo della certificazione sanitaria in ambito scolastico oltre i cinque giorni di assenza per malattia. Al di là della questione vaccini questo provvedimento permetterebbe, per il consigliere, di contrastare la diffusione di malattie contagiose.

L’assessore alla salute Zeni ha ricordato che in Italia esisteva l’obbligo del certificato obbligatorio per le assenze superiori ai cinque giorni. Poi l’obbligo è stato abolito perché ritenuto un eccessivo appesantimento burocratico. La conferenza Stato-Regioni ha istituito un gruppo di lavoro che ha studiato l’opportunità di reintrodurre l’obbligo. Si è convenuto che il certificato non è particolarmente utile perché le malattie infettive sono contagiose solo nella fase di incubazione.

Inoltre il certificato è un onere notevole a carico delle famiglie che devono chiedere l’attestato ad un pediatra. Per questo la Provincia nel 2007 seguendo le indicazioni della conferenza Stato Regioni ha deciso di abolire per legge quest’obbligo ai fini della riammissione a scuola. Questo non ha avuto effetti particolarmente negativi da allora ad oggi e non si vede quindi la necessità di reintrodurre l’obbligo. Secondo Civettini il problema riguarda anche la sieropositività, di cui nessuno nelle scuole sa nulla, ma le famiglie sono molto sensibili al rischio che i loro figli contraggano malattie. La Commissione ha infine selezionato i soggetti del mondo sanitario, sociali e scolastici da consultare sul ddl.

Perfezionata la relazione finale dell’indagine sulla vulnerabilità sociale in Trentino.

Infine è stata discussa la relazione conclusiva, da sottoporre prossimamente all’intero Consiglio e alla Giunta provinciale, dell’indagine svolta lo scorso anno dalla Quarta Commissione sul tema della vulnerabilità sociale in Trentino, perché siano individuare le modalità di intervento più opportune in questo campo come prevede la mozione 124 approvata nel 2016. Plotegher (Pd) ha chiesto di evidenziare nel testo della relazione che la possibilità di proteggere le persone dalla vulnerabilità dipende dalle relazioni di solidarietà e dalla vicinanza degli altri e della comunità, e non solo delle istituzioni.

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