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CONSIGLIO PAT * SESSIONE STRAORDINARIA: “ MISURE DI SOSTEGNO PER FAMIGLIE E IMPRESE, 80 MILIONI IN PIÙ DA ENTRATE TRIBUTARIE, PER I 180 EURO LA GIUNTA STABILIRÀ TETTO PER LIMITAZIONE PLATEA DEI BENEFICIARI “

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16.47 - martedì 18 ottobre 2022

Sessione straordinaria in Consiglio
Le misure straordinarie per famiglie e imprese
E’ in corso la sessione straordinaria del Consiglio provinciale interamente dedicata all’esame del disegno di legge 161 del Presidente della Giunta Maurizio Fugatti, che reca misure straordinarie di sostegno per le famiglie e per le imprese. In allegato l’illustrazione dell’assessore Spinelli e i primi interventi.

80 milioni in più da entrate tributarie, per i 180 euro la Giunta stabilirà il tetto per la limitazione della platea dei beneficiari.
L’assessore Achille Spinelli ha illustrato gli elementi che compongono il testo, che ha una funzione di variazione di bilancio anticipata per il 2022-24. Le misure agevolative introducono la possibilità di individuare misure provinciali andando oltre i limiti di quelle vigenti, disciplinando nuove aree di intervento anche a cumulo di quelle attuali.

Nell’articolo 2 ci sono misure a sostegno degli operatori economici, con interventi sul nuovo credito fondato su nuovi protocolli di credito di durata decennale, con il riconoscimento di interessi passivi per 10 milioni di euro spalmati nel 2022 e il 2023. Intervento a favore del sociale all’articolo 3 e misure a sostegno del settore agricolo con rifinitura delle possibilità di azione all’articolo 4. Ancora: crediti di imposta per gli enti strumentali all’articolo 5, disposizioni generiche all’articolo 6 e al 7 una disposizione di variazione di bilancio. Un emendamento di Giunta a firma Fugatti riguarda una variazione complessiva sul bilancio 2022-24: la Pat ha trovato nuovi 80 milioni (da entrate tributarie) che saranno messi a disposizione come segue: una misura da 25 milioni di euro a favore di Confidi e Coperfidi erogherà finanziamenti diretti a favore delle piccole imprese con modalità molto snelle e semplificate: una soluzione che viene considerata più efficace e vantaggiosa rispetto alla distribuzione di contributi a fondo perduto di lievissima entità. Gli altri 55 milioni sono anticipazioni di spese in conto capitale sul bilancio 2023 con disponibilità dell’anno 2022. La Pat sta studiando la strada più rapida per sostenere le famiglie sul fronte energetico: lo spostamento di 40 milioni dalle autonomie locali permetterà di gestire lo sconto bollette e sarà studiato dalla Giunta un tetto di reddito per limitare la platea dei beneficiari dei 180 euro.

Utilizzare l’Isee per una maggiore equità
Le disposizioni attuative esulano tutte dal ddl, ha osservato Ugo Rossi (Azione): la legge serve solo a comunicare, visto che tutto si fa con risorse attivabili con variazioni di bilancio. L’emendamento ha un peso consistente e sarebbe utile sapere quali siano le poste delle maggiori entrate. In particolare si è chiesto se i 40 milioni penalizzino i comuni. Sotto il profilo politico: la Giunta aveva detto 180 euro a tutti cambiando poi versioni e sistemi di erogazione, sebbene sia evidente e ormai noto che in Trentino il reddito non corrisponde alla ricchezza. Utilizzate il meccanismo dell’Isee (se non si vuole usare l’Icef) e aggiungete maggiore equità alla misura, ha suggerito. Fermatevi e riflettete,
ascoltando i consigli, ha aggiunto, coinvolgendo negli aiuti anche le piccole imprese che non faranno certo debiti per pagare le bollette.
Destinare alle famiglie le risorse per gli investimenti

Paolo Zanella (Futura) ha notato che il ddl di 5 milioni approvato in Commissione viene qui modificato aggiungendone 80 e che la manovra dei 180 euro che inizialmente si volevano distribuire a pioggia era profondamente iniqua, ma rimane tale anche quella modificata. Magari le risorse destinate agli investimenti si potevano dirottare sulla spesa corrente aiutando le famiglie in difficoltà adesso, visto che subiranno 2500 euro di rincari medi all’anno, in un territorio dove la vita è tra le più care d’Italia e i redditi medi tra gli inferiori d’Italia.

L’ennesima tappa di un modus operandi iniquo
Una proposta inutile, visto che quanto contiene si poteva in gran parte già realizzare, ha osservato Filippo Degasperi (Onda). Senza contare che appare assurdo concedere di accendere nuovi debiti a chi fa difficoltà a pagare quelli precedenti. Quanto all’articolo 5 sulla cessione dei crediti per gli enti strumentali in crisi, ci si chiede quale ente e quale situazione ci sia dietro questa norma. Questa è l’ennesima tappa di un modus operandi di questa Giunta, che fa avere soldi a chi non ne ha bisogno, dandone anche a chi ne ha bisogno, ma in maniera del tutto inadeguata: un provvedimento vago e irrispettoso dei ruoli istituzionali, che esce dalla Commissione legislativa con 5 milioni di euro e ora diventano 90.

Quando si parla di equità occorre essere anche realisti. Il bonus dei 180 euro è un modo per rispondere ad una difficoltà che stanno vivendo i cittadini, ha esordito Claudio Cia (Fratelli d’Italia). Intervenire sui prezzi dell’energia è complicato e fuori dalla portata del nostro territorio. Quello che possiamo materialmente fare è dare un segnale di attenzione. Giusto dire che con 180 euro si fa poco, tuttavia si tratta di “quello che oggettivamente e rapidamente possiamo fare senza affaticare i cittadini nell’affrontare percorsi burocratici scoraggianti”. Quando si parla di equità occorre essere anche molto realisti: apprezzo il tentativo di dare una risposta a una situazione obiettivamente complicata e che esula dalla nostra portata di intervento, ha concluso.

Bene la variazione di bilancio e l’aver sganciato l’intervento dalla burocrazia
Roberto Paccher (Lega) ha espresso apprezzamento per l’intervento, dicendosi soddisfatto che si siano potuti aggiungere ben 80 milioni di euro per sostenere famiglie e imprese. E bene che si sia ovviata la burocrazia: chi non ha già l’Isee certo non sarebbe andato al Caf a farselo calcolare per ottenere 180 euro. Bene anche la possibilità di accedere a nuovo credito, l’unico modo per aiutare le imprese in questa situazione di emergenza.

Cerchiamo i migliori criteri per non disperdere le risorse. Luca Zeni (PD) ha definito importante il disegno di legge in discussione perché il tema è reale e cruciale e dobbiamo sostenere reali, concrete difficoltà, che i 180 euro a pioggia non avrebbero riscontrato. La Giunta definirà i paletti per l’erogazione degli aiuti, ma credo che le argomentazioni delle opposizioni e delle parti sociali siano comprensibili. Non siamo contrari al provvedimento perché l’intervento è indispensabile e semmai insufficiente: ci asterremo, ma l’invito è a fare tutto quanto è possibile e cercare i migliori criteri epr non disperdere le risorse.

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