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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * PRIMA COMMISSIONE: « ASSESTAMENTO, VIA ALLA DISCUSSIONE GENERALE / DALLA GIUNTA PRESENTATI ALCUNI EMENDAMENTI »

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18.34 - martedì 11 luglio 2023

Prima commissione, via alla discussione generale sull’assestamento. La Giunta presenta una serie di emendamenti. In Prima commissione, presieduta da Vanessa Masè (La Civica), si è aperta la discussione generale sulla manovra di assestamento composta da tre ddl n. 183 , il rendiconto; il 184 l’assestamento e il n. 185 il bilancio di previsione 2024 – 26 e dal Defp.

Gli emendamenti dell’esecutivo. Aprendo la seduta Spinelli ha presentato una serie di emendamenti della Giunta (allegati al comunicato sul sito): uno sull’Imis sugli immobili di uso civico concessi ai comune per uso pubblico che può essere ridotta fino allo zero. Sempre sull’Imis si prorogano tutte le esenzioni anche per il 2024 per gli stabili di carattere produttivo, onlus, coop sociali, scuole paritarie, impianti di risalita e campeggi. Rossi, a questo proposito, ha ricordato che, con i soldi pubblici erogato dalla Pat durante l’emergenza Covid, gli impiantisti hanno fatto i migliori bilanci degli ultimi anni. L’assessore ha poi continuato evidenziando che con un emendamento sono stati messi in bilancio 2,5 milioni all’anno per tre anni per il rinnovo del contratto dei lavoratori delle coop sociali. C’è poi la previsione di un intervento di 2 milioni di euro per il ripristino del versante nord della Marmolada. Per gli appalti, infine, si prevede di estendere gli anticipi contrattuali dal 5% al 30%.

Tonini: non si è affrontato il nodo fondamentale della produttività. Il primo a intervenire in discussione generale è stato Giorgio Tonini del Pd. Il Trentino ha detto si trova in una fase di alta crescita con un autlook incerto e un’alta inflazione che dovrebbe ridursi. Dati che ci dicono che, come è tradizione per l’Italia, se noi facciamo alta crescita ci ritroviamo alta inflazione e se cerchiano di contenerla aumentiamo il debito e se cerchiamo di ridurlo strozziamo la crescita. La storia degli anni ‘70 – ‘80 sta lì a dimostrarlo. L’Italia dal 1994, ha affermato, ha avuto fino al 2018 l’avanzo primario più alto d’Europa, grazie a politiche restrittive che però hanno condotto il Paese ad avere la crescita più bassa d’Europa. Una spirale, ha aggiunto Tonini, dalla quale si esce aumentando la produttività attraverso le riforme, a partire da quella dell’amministrazione pubblica. Il nodo è questo: ma negli ultimi 5 anni non c’è stato verso di vedere attuate riforme. Anzi, la maggioranza ha teorizzato che non si dovevano fare. Ma, anche se non è facile farle, ha aggiunto, si devono fare perché ci si trova di fronte a nodi strutturali che non di possono evitare. Invece, la Giunta va avanti a trimestrali di cassa, con due tre interventi sul bilancio all’anno.

Ma le riforme, ha continuato l’esponente Dem, non si possono fare nemmeno sui bilanci annuali che alla fine muovono solo pochi decimali di Pil e tutto ruota attorno a dettagli poco importanti. Ma in Trentino, ha detto ancora, le condizioni per fare le riforme ci sono, sopratutto perché abbiamo governi di legislatura e non, come a livello nazionale, di breve durata. Invece, non si sono affrontati problemi di fondo come quello demografico sulla quale sono stati dati incentivi disordinati che, come è dimostrato dai fondi Renzi, non funzionano perché nessuno mette al mondo i figli per il bonus. La chiave sta, invece, nell’occupazione femminile. C’è poi il problema della carenza dei lavoratori, che non si è affrontato pur avendo leve più forti di quelle a disposizione del Governo, visto che in Trentino, scuola, Fp, politiche del lavoro sono sotto un’unica regia ma, dopo 5 anni, i giovani qualificati se ne vanno e gli imprenditori non trovano lavoratori.

Questioni serie che vanno affrontate con politiche di lungo periodo e non con le trimestrali. Riguardo alla pubblica amministrazione, ha ricordato Tonini, il presidente degli industriali Manzana ha detto che, a fronte dei 100 milioni messi in bilancio per il contratto, andrebbe affrontata la questione della produttività. Un passaggio importantissimo che si potrebbe affrontare approfittando, appunto, della leva del contratto che doveva essere negoziato con la produttività. Invece, ai sindacati è stato dato tutto in cambio di niente. Un treno, ha detto ancora il consigliere Pd, che è passato perché con l’inflazione ai livelli attuali non ci sono più spazi di manovra. Vero che fare le riforme è difficilissimo (non c’è riuscito nemmeno Draghi, ha aggiunto), ma la Giunta Fugatti non ci ha nemmeno provato e così il Trentino sta esattamente dove stava 5 anni fa e non è stato messo nelle condizioni di competere al meglio. In più si è inoculato il veleno contro l’immigrazione e oggi ci sentiamo dire dal presidente degli industriali che sarebbe disposto a prendere in affitto alloggi per i lavoratori stranieri ma non ci riesce perché i proprietari non vogliono.

Rossi: un saldo di cassa di 3,7 miliardi sta a dimostrare che qualcosa non va nell’amministrazione

Ugo Rossi ha detto che abbiamo attraversato una legislatura nella quale, in ragione delle emergenze, la Giunta ha messo in moto una girandola di milioni passando da una manovra all’altra. Anche se, ha riconosciuto l’esponente del Misto, in questa legislatura il governo provinciale non ha messo a rischio l’equilibrio finanziario dalla Pat. Un equilibrio che è stato reso possibile perché poggia su un impianto finanziario del rapporto con Roma che viene da lontano e che ha dimostrato la sua solidità. In questo quadro però non c’è stato un solo atto politico – amministrativo per aggredire i problemi in modo creativo. Tanti interventi sono simili a quelli adottati dalle regioni ordinarie e elementi di innovazione, che hanno caratterizzato per anni la nostra autonomia, non se ne sono visti: ci si è limitati a finanziare opere già decise dalle Giunte precedenti come la variante di Pinzolo. Ma non si è visto nulla di nuovo per il Trentino. Rossi, riferendosi all’emendamento citato da Spinelli, ha ricordato che Euregio plus si poteva utilizzare prima, ma per anni la Giunta ha detto che c’erano perplessità, quando a Bolzano questa sgr sta già facendo investimenti. Ragionamento analogo Rossi lo ha fatto sul Fondo alberghi. Ma le vere emergenze, ha sottolineato, riguardano la macchina pubblica: basti pensare che il saldo di cassa della Pat era nel 2018 di 1 miliardo e 80 milioni oggi è di 3 miliardi e 700 milioni. Un dato sta a significare che ci sono stati un sacco di soldi destinati alle opere pubbliche che però non vengono utilizzati. Cifre che stanno ad indicare che non ci sono sprechi, ma, come la Corte dei conti ha sottolineato, è evidente che ci sono dei problemi nella macchina pubblica.

Questo si vede concretamente per la circonvallazione di Cles, la Valsugana, l’edilizia scolastica. Si è fermi, ha detto ancora l’ex presidente della Giunta, con i piani Itea che sarebbero ancor più necessari oggi che il 110 è finito. Di fronte a queste questioni la risposta della Giunta è stata quella solita: un comunicato stampa che annuncia un nuovo intervento che non diventa mai realtà. Sull’emergenza demografica nessuno, compresa la Pat, ha fatto e sta facendo nulla per portare qui lavoratori andando a selezionarli in base alle loro professionalità e sfruttando le reti di parentela di chi è già qui da tanti anni. Inoltre, il reddito di cittadinanza, che sicuramente frena l’occupazione, è stato portato in Trentino dalla Giunta Fugatti sostituendo il nostro reddito di garanzia. Esempi, ha aggiunto Rossi, che ci dicono che amministrare un’autonomia non significa assommare cifre in un bilancio. Servirebbe, invece, uno scatto in più. Ad esempio sulle liste d’attesa sulle quali, ha affermato, si potrebbe chiedere all’Apss di rinunciare per un anno alla libera professione riconoscendo il mancato introito ai medici. Sul piano del lavoro femminile si poteva avvicinare il trattamento di maternità delle dipendenti pubblici con quelle private ma anche questo c’è stato il nulla.

Rossi ha concluso ricordando che, nelle audizioni, allevatori e agricoltori hanno detto che sui grandi carnivori non si deve far politica. Invece, la questione è politica perché si deve valutare quello che oggi di può fare e ha ricordato che il primo odg della legislatura diceva che si doveva fare un piano sul lupo, ma dopo 4 anni di piani non s’è vista l’ombra perché si è rinunciato al ruolo autonomia. Un ruolo che implica responsabilità e coraggio anche di andare contro l’opinione pubblica. Oggi però qualcosa si deve fare: ad esempio potenziare l’informazione, la dissuasione. Azioni che con un fondo di cassa di 3,7 miliardi si potrebbero agilmente fare. Proposte che Rossi con Job ha tradotto in un emendamento che si aggiunge a quello sui giovani che prevede la valutazione d’impatto generazionale sulle leggi. Elemento importante, ha chiuso, che si ci fosse stato ai tempi delle baby pensioni, avrebbe evitato l’esplosione del debito pubblico.

In apertura di seduta, rispondendo a una domanda di Vanessa Masè, l’assessore Spinelli ha affermato che Euregio Plus sgr è uno strumento in grado di svolgere operazioni di finanza più strutturata sul mercato. Si ragiona sul fondo Debito per le aziende: uno strumento che andrà testato anche sulla base del rialzo dei tassi. La logica sarà quella dei minibond. Invece, il fondo Alberghi, che funziona già in Alto Adige, interverrà nel caso di aziende alberghiere che non si trovano in una situazione florida. La dotazione per i fondi andrà ai 15 ai 20 milioni di euro. Sempre rispondendo a una domanda di Masè, il dirigente generale Patt ha affermato che il Fondo partecipativo è gestito da Promocoop e si occupa di progetti di sviluppo delle coop e ed è alimentato per il 49% dalla Pat e il 51% dalla cooperazione. Fondo che viene rialimentato con il ritorno dei finanziamenti.

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