Patrocinio Dolomiti Pride: dichiarazione del Sindaco di Rovereto Francesco Valduga. “Ho attentamente vagliato la richiesta di patrocinio al Dolomiti Pride, fin dal suo arrivo in segreteria e così sono andato a leggermi integralmente il manifesto politico che l’accompagna.
Mi sono da subito chiesto se, di fronte a un tema come questo, fosse sufficiente la mia sola espressione o non fosse necessario un dibattito più allargato, dubbio peraltro avvalorato dalle dichiarazioni pubbliche della Presidente del Consiglio (vedi > Adige, cronaca di Rovereto pag. 31, data 19 aprile 2018) e dalla consapevolezza di sensibilità differenti non solo dentro il consiglio comunale, ma anche dentro la stessa maggioranza.
A seguito di colloqui successivi – anche con la Presidente Dalzocchio – è emerso che, come per gli altri patrocini, la concessione è affidata al Sindaco e pertanto sono ad esprimere le mie considerazioni.
Anzitutto tengo a dire che non vi è alcuna contrarietà rispetto alla possibilità che la manifestazione si svolga perchè ritengo irrinunciabile il diritto alla libera espressione e in effetti concordo su tutta la prima parte del documento ove questo diritto viene espresso.
C’è però una seconda parte del manifesto politico nella quale non riesco a riconoscermi. Nutro infatti perplessità riguardo ai passaggi in cui si nega l’esistenza della famiglia tradizionale, sulle modalità con le quali viene argomentato il tema delle adozioni e della paternità e maternità nelle coppie omogenitoriali, su come viene trattato il tema dei cosiddetti Sex Workers e su un’idea di educazione sessuale che – secondo le mie sensazioni – viene di fatto incentrata sulla “genitalità”.
Conscio che il patrocinio costituisce una forma di adesione ad un evento (tanto che viene apposto il logo del Comune) e poiché non interviene a consentire un evento o a vietarlo in caso di diniego, non potendomi riconoscere integralmente nel manifesto che accompagna l’evento, ho deciso di non concedere il patrocinio.
Pertanto non vi è a monte alcuna censura sulla sfilata in sé e non si tratta di un no acritico. Tantomeno di un rifiuto della diversità, ma di una riflessione argomentata e basata sulle mie personali convinzioni.
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Francesco Valduga
Sindaco di Rovereto (Tn)