Nella fase di emergenza Coronavirus gli accessi al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara di Trento per i casi sospetti di infezione avvenivano dalla zona dedicata al Pronto soccorso ortopedico.
Ora, per far fronte a una eventuale recrudescenza dell’epidemia, è stato deciso di dedicare una sezione del Pronto Soccorso ai pazienti sospetti di essere portatori di Covid-19 con ingresso separato ed esclusivo ed utilizzando una parte dell’attuale sala d’attesa.
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Ciò premesso si interroga il presidente della Provincia di Trento e l’assessora competente per sapere:
se i lavori della sezione dedicata ai pazienti sospetti Covid del Pronto soccorso dell’Ospedale Santa Chiara sono terminati (era stata ipotizzata la durata dei lavori di circa tre settimane);
in caso di risposta negativa quali lavori sono stati eseguiti sino ad oggi;
di quanti posti disporrà la nuova sala;
se il personale sanitario che lavorerà in tale nuova area del Pronto soccorso sarà fisso o vi sarà una rotazione di tutti i medici e infermieri del Pronto soccorso;
se non ritengono opportuno che nella nuova ala del Pronto soccorso per gli utenti con sospetto Covid-19 lavorino medici infettivologi, dato che la malattia è di loro stretta competenza;
se non si ritengano che sarebbe stato più opportuno che l’ingresso degli utenti con sospetto Covid-19 fosse collocato in un luogo non all’interno o adiacente del Pronto soccorso, in modo da eliminare tutte le problematiche e i disagi derivanti dalla costruzione e soprattutto la paura, diffusa in tutti gli utenti che recano al Pronto soccorso, di contrarre il Covid.
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Cons. Lucia Coppola