Veniamo a conoscenza delle dichiarazioni fatte da APSS ieri sera alla stampa, sui presunti emolumenti non previsti nelle proprie comunicazioni da Cisl medici del Trentino, in riferimento ai cedolini paga dei medici di continuità assistenziale.
Precisiamo quindi, che le guardie mediche trentine, attualmente, oltre la quota fissa, vengono sì retribuite un litro di benzina per ora lavorata (un euro per ora) con la propria autovettura, ma solo perchè tale somma costituisce l’unica alternativa all’uso del veicolo aziendale, che nella maggior parte dei casi non viene fornito, nonostante sia previsto dai nostri accordi. Cioè, il medico che parte da Ponte Arche, ed è chiamato a visita medica non differibile a Nago; oppure parte da Pozza di Fassa e viene chiamato in inverno a Passo San Pellegrino, usa il proprio mezzo per non andare a piedi… e ci rimette.
Sottolineiamo che la maggior parte dei medici di continuità assistenziale del Trentino usa infatti il proprio autoveicolo (con spese a proprio carico per gomme, olio e meccanica usurata) perchè l’Azienda, rispetto a molte regioni d’Italia, non mette a disposizione i propri “mezzi di servizio”(art.68,comma 4 ACN) “possibilmente muniti di telefono mobile e di caratteri distintivi che ne permettano l’individuazione come mezzi adibiti al soccorso”e, in una delle poche sedi dove l’ha fatto, è accaduto anche che li volesse restituiti mezz’ora prima della fine del servizio di guardia. Come dire che i nostri medici, gli ultimi trenta minuti, dovevano andare a piedi da Pergine a Bedollo.
Per quanto riguarda le prestazioni aggiuntive e l’assistenza domiciliare, citate sempre dal dott.Bordon oggi,ci spiace non sappia che si tratta di indennità tabellate nazionali che hanno tutti i medici di guardia italiani, nessuno escluso. Giova ricordare inoltre, a titolo esemplificativo, che a Bolzano hanno addirittura inserito ulteriori prestazioni aggiuntive, che aumentano il loro stipendio rispetto a Trento, mentre per quanto riguarda l’assistenza domiciliare in Trentino ci sono talvolta difficoltà organizzative per l’esecuzione ed il pagamento.
Per le festività, poi, moltissimi contratti regionali prevedono l’aumento della quota parte in caso di Natale, Capodanno, Pasqua,etc passati in guardia medica, per cui di fatto è somma percepita dalla maggior parte dei medici di guardia, ovunque lavorino.
Il contratto provinciale prevede inoltre la possibilità di altri emolumenti per i nostri medici di continuità assistenziale, che non sono mai stati erogati per mancata attuazione dell’accordo stesso da parte pubblica,come accaduto per la AFT di Trento. Cosa ci veda, l’Azienda, di “più equilibrio e di più proporzione” rispetto al resto d’Italia rimane quindi per noi un mistero.
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Dott. Nicola Paoli
Segretario Generale Cisl medici del Trentino