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LETTERE AL DIRETTORE

SANDRO SCHMID * GUERRA UCRAINA: « DI FRONTE AD UN’AGGRESSIONE IL PRIMO DOVERE È QUELLO DELLA RESISTENZA INDIVIDUALE E COLLETTIVA, ANCHE ARMATA SE È L’UNICA POSSIBILE »

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14.47 - sabato 16 aprile 2022

Due madri, una ucraina e una russa, che portano la croce della Via Crucis al Colosseo, sono uno straordinario messaggio di pace e di riconciliazione fra i popoli. Papa Francesco aveva già denunciato la violenta aggressione russa e baciato simbolicamente la bandiera dell’Ucraina. Trovo fuori luogo la protesta da parte dell’ambasciatore ucraino e tanto meno del capo della chiesa greco-cattolica di Kiev che ritengono questa iniziativa inopportuna e ambigua. L’invasione dell’Ucraina, l’ha decisa Putin, non certo la popolazione russa, condizionata da una propaganda di regime a senso unico. Segreto di stato è persino il numero delle migliaia di giovanissimi russi morti in guerra spesso inconsapevoli. Radio, televisioni, stampa indipendenti sono stati chiusi e molti giornalisti finiti in galera al pari dei rappresentanti politici di opposizione.

Solo parlare o scrivere di guerra e non di operazione militare speciale comporta fino a 15 anni di carcere. Centinaia e forse migliaia di manifestanti russi pacifici contro la guerra sono stati arrestati. Ricordando il movimento antinazista degli studenti della Rosa Bianca, ora un movimento di donne russe vestite di nero con rosa bianca in pugno, svolgono blitz contro la guerra. Se non si vogliono alzare muri di odio ma ponti di pace bisogna distinguere le responsabilità di Putin da quelle del popolo russo. La scelta di campo con la NATO l’aveva già fatta Berlinguer quando un cittadino italiano su tre votava per il PCI. Certamente, nella loro storia, la NATO e gli USA hanno fatto interventi e guerre disastrose. Non ci dimentichiamo del Vietnam e dell’Irak che ha destabilizzato tutto il Medio Oriente. Se si vuole la pace, con Putin bisogna trattare, e Biden definendolo macellaio e genocida non favorisce di certo il tavolo di pace.

La storia ci insegna che le guerre comportano sempre violenze e crudeltà che sconfinano in crimini di guerra, come quelli che si sono già documentati con stupri, torture ed eccidi fra la popolazione civile ucraina. Crimini da condannare senza “però” e senza aspettare l’istruttoria del tribunale internazionale che avrà il compito di perseguire i colpevoli. Una posizione incredibilmente assunta anche dal nuovo presidente dell’Anpi nazionale Pagliarulo che nel manifesto del 25 Aprile inviterei mettere le bandiere italiane e non quelle ungheresi (omaggio a Orban?)e a completare lo slogan “l’Italia ripudia la guerra” aggiungendo, a scanso di equivoci, “come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli”, come recita la Costituzione. Ho già ripetuto che la guerra è l’espressione più stupida e crudele del genere umano. Che con le risorse delle spese militari si potrebbe vincere la fame, le malattie e la povertà di miliardi di persone e salvare l’umanità dalla catastrofe ambientale.

L’ONU dovrebbe avere il potere (che non ha) per iniziare un progetto di disarmo generale, iniziando dall’eliminazione degli arsenali atomici. Ma nella realtà geopolitica del mondo che stiamo vivendo, quando una potenza come la Russia aggredisce uno stato come l’Ucraina, cosa bisogna fare? Girarsi dall’altra parte e non aiutare, anche con le armi, la Resistenza del popolo ucraino? Si preferisce una resa senza condizioni? Un governo fantoccio filo Putin? Oppure una trattativa dove l’Ucraina possa avere peso per difendere la propria integrità, sia pure con tutti i compromessi necessari, a partire dalla propria neutralità? La UE deve accelerare la propria unità politica e dotarsi di un esercito europeo, con le spese conseguenti, oppure no? Questo 25 Aprile, ricordiamo la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

Per la prima volta nella sua storia, l’Europa ha guadagnato 77 anni di pace. Un risultato possibile solo con il grande sforzo bellico degli USA alleata con la stessa Unione Sovietica aggredita da Hitler con il supporto di Mussolini. Anche allora, non c’è stato il minimo dubbio nel fornire le armi alla Resistenza partigiana italiana ed europea.

Grazie alla Resistenza armata unitaria del CLN, come ha ricordato Degasperi alla conferenza di pace di Parigi, gli italiani hanno riscattato la propria dignità democratica. In ogni luogo del mondo, non solo per chi si dichiara di sinistra, ma per ogni uomo libero e democratico, di fronte ad un’aggressione come quella che stiamo vivendo in Ucraina o a un regime dittatoriale il primo dovere è quello della Resistenza individuale e collettiva, anche armata, se è l’unica possibile.

 

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Sandro Schmid

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