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CGIL CISL * RINNOVO CONTRATTI PAT: DIASPRO E PALLANCH, « IL TRENTINO È L’UNICO TERRITORIO IN ITALIA A NON VALORIZZARE IL LAVORO PUBBLICO »

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08.01 - giovedì 13 maggio 2021

Trentino unico territorio in Italia a non valorizzare il lavoro pubblico. Sul disegno di legge 19 aprile 2021 n. 96, che Fp Cgil e Cisl Fp, ricevuti dai capigruppo in consiglio provinciale, concentrano le loro richieste. Spiegano Luigi Diaspro e Beppe Pallanch, «Nel ddl perdura la totale assenza di risorse per il rinnovo dei contratti pubblici provinciali, per la revisione degli ordinamenti professionali, per un piano straordinario di assunzioni nei servizi pubblici.

“In assenza di risposte agiremo tutte le iniziative possibili a partire dalla mobilitazione del personale, ma valuteremo eventuali azioni legali sulla legittimità della gestione delle innumerevoli deleghe di funzioni statali allorché queste vengono esercitate, sulla gestione del personale, in difformità a quanto avviene nel resto del Paese (a livello nazionale le risorse sono stanziate e a Bolzano il contratto è stato già rinnovato).

 

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Rinnovo dei contratti pubblici provinciali: trentini ancora ultimi in Italia, dunque.
A livello nazionale, il Patto per l’innovazione e la coesione sociale del 10 marzo (uno dei primi atti del Governo Draghi) ha dato un chiaro segnale politico per la valorizzazione e l’innovazione della pubblica amministrazione, che cancella i pregiudizi verso i dipendenti pubblici e, dopo anni di tagli e blocco di contratti e assunzioni, parla di rinnovi contrattuali, lavoro agile, nuovi sistemi di classificazione, diritto alla formazione, nuovo sistema di relazioni sindacali, welfare contrattuale. Invece il Trentino, pur in una fase di movimentazione di risorse senza precedenti tra statali e locali, sceglie di non rinnovare i contratti scaduti il 31 dicembre 2018, continuando a non onorare il Protocollo del 10 gennaio 2020, sottoscritto da Fugatti e dai sindacati confederali, che prevedeva lo stanziamento delle risorse per il rinnovo di tutti i contratti pubblici e le decorrenze degli incrementi retributivi.

 

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Assunzioni
Dopo anni di tagli e blocchi, è necessaria una programmazione dei fabbisogni in tutti i settori pubblici per rafforzare lo spazio pubblico dei servizi e rendere stabile e di qualità il lavoro pubblico. Abbiamo appreso con favore il recepimento della nostra richiesta di prorogare i termini per la stabilizzazione nella P.A., come ha fatto il Governo con il decreto mille proroghe.

 

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Revisione degli ordinamenti professionali
È necessario individuare risorse specifiche per la revisione degli ordinamenti professionali. Il Patto nazionale va in questa direzione: riconoscere la necessità di rivedere i sistemi attuali allo scopo di valorizzare specifiche professionalità e competenze acquisite, implementare il sistema degli incarichi con la previsione di risorse aggiuntive.

 

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Sistema socio sanitario
La pandemia ha dimostrato che solo il sistema pubblico può garantire i diritti universali a partire dal bene primario della salute. Serve integrazione tra i servizi sanitari, socio sanitari e socio assistenziali, potenziando lo scambio di informazioni e delle relazioni fra ospedali e strutture territoriali, medici, infermieri e le altre professioni sanitarie e sociali, riconoscendo e valorizzando le competenze e le specificità di tutti i professionisti e operatori del sistema rinnovando i contratti scaduti, compresi quelli della sanità privata e del terzo settore. È necessario anche istituire subito un tavolo di confronto strutturale coi sindacati sul Piano Strategico 2021-2025.

 

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Sistema delle Apsp
Il settore è fortemente mutato nella qualità e specificità dei servizi oltre che nelle competenze necessarie per assistere gli anziani ospiti. Occorre stanziare le risorse necessarie a onorare gli impegni assunti col contratto collettivo 2016/2018 per sanare le differenze giuridiche ed economiche tra personale delle Apsp e della Sanità (Infermieri e OSS), che causano la “fuga” verso l’Azienda sanitaria. Al Consiglio Provinciale la questione è nota per averla sollevata con la Risoluzione n. 18/2020: occorrono circa 3 milioni, una goccia in una manovra di 230 mln cui ne seguiranno altre per ulteriori centinaia di milioni.

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