L’inspiegabile esultanza per un aumento del Pil 2017 stimato nell’1,6%. L’Istituto di statistica della Provincia di Trento (Ispat) stima per l’anno 2017 nell’1,6% l’aumento del Pil trentino, a fronte di un aumento italiano stimato nell’ 1,5%. Immediatamente è partita la grancassa propagandistica, che può essere riassunta nella seguente trionfalistica affermazione: il Pil trentino fa meglio dell’Italia.
Abbiamo, dunque, spezzato le reni all’Italia e un tanto basta per guardare con rinnovata fiducia al futuro sotto la guida illuminata di un rinnovato e sempre vitale centrosinistra (o come si chiamerà).
Ma le cose stanno proprio così? È proprio vero che il Trentino dovrebbe esultare per un aumento superiore dello 0,1% a quello italiano? E, si badi bene, superiore dello 0,1% alla media italiana.
Media, che comprende pertanto, unitamente alle Regioni economicamente più dinamiche, quelle tradizionalmente in situazione di stagnazione, quando non arretratezza. Troviamo francamente sconfortante spacciare per ottimo risultato un dato che purtroppo conferma un trend ormai consolidato: il Trentino, dopo aver progressivamente perso il confronto con l’Alto Adige, si è ormai omologato alla media italiana.
Se poi consideriamo che la crescita italiana è la più bassa d’Europa il quadro è completo. Francamente non vediamo cosa ci sia da esultare. Il Trentino merita di più.
P.S. L’Ispat ha anche corretto le sue previsioni relative all’anno 2016. L’originaria stima di un aumento del Pil pari all’1,1% è stata ora ridotta allo 0,8%. Speriamo che altrettanto non accada con riguardo al 2017.
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Rodolfo Borga
Civica Trentina