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COPPOLA (EUROPA VERDE) – INTERROGAZIONE: « SU 9.600 ALLOGGI ITEA IN TRENTINO QUELLI “FERMI” SONO 800, DI CUI 500 NELLA CITTÀ DI TRENTO »

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16.13 - martedì 14 giugno 2022

Dagli ultimi dati diffusi da Itea emerge che su 9.600 alloggi in tutto il territorio provinciale, quelli fermi sono più di 800. 500 solo nella città di Trento. Circa un migliaio di alloggi pubblici sfitti pari a ben il 10% del patrimonio Itea. Solo nel Comune di Trento sono circa 1200 le persone in attesa di un alloggio pubblico. Quindi una drastica riduzione di alloggi messi a disposizione davanti ad un aumento delle difficoltà da parte delle famiglie.

Senza nulla togliere alle problematiche che colpiscono tante famiglie sul nostro territorio e che meritano di essere supportate in tutti i modi, desidero far luce sulla situazione di una famiglia siriana arrivata in Italia circa quattro anni fa attraverso i corridoi umanitari. Una famiglia composta da padre, madre e 5figli di cui uno portatore di una grave e rara malattia: l’osteogenesi imperfetta, le sue ossa si spezzano, come fossero di cristallo. Durante la lunga fuga che li ha portati in Italia il bambino è stato trasportato in una coperta: la traversata gli ha fratturato tutte le ossa.

Il Trentino li ha accolti grazie ad un corridoio umanitario gestito dal Centro Astalli e qui il bambino ha ricevuto e riceve le cure necessarie a farlo sopravvivere e a vivere con meno dolore. Ora la famiglia ha diritto alla protezione internazionale, il padre lavora, la mamma segue il figlio con una invalidità del 100 per cento e gli altri 4. Vivono in un appartamento in comodato d’uso al costo di circa 600 euro al mese. Due stanze da raggiungere attraverso poche scale, ma che rappresentano comunque un ostacolo per il ragazzino dalle ossa di cristallo. Oltre all’affitto ci sono da pagare le bollette che, come per tutti, sono rincarate considerevolmente. Fra affitto, bollette e spese condominiali pagano 850/900 euro mensili. La famiglia ha fatto richiesta di un alloggio Itea, il Comune di Trento ha fatto sapere che la richiesta di un alloggio in via temporanea è stata valutata positivamente ma restano in attesa di un alloggio da parte di Itea e quindi sono stati sospesi i termini del procedimento. Interpellata Itea mi è stato riferito che provvederanno a ristrutturare degli appartamenti ma intanto le graduatorie scadono. Desidero qui ricordare che i fisiatri e l’equipe medica che segue il ragazzo si sono più volte attivati per chiedere un appartamento.

Insomma è tutto fermo, per questa famiglia e per le tante altre con i loro problemi più o meno pressanti.

Recentemente la Presidente di Itea ha fatto sapere che sono in atto strategie che consentiranno di dare una svolta soprattutto sugli alloggi di risulta che sono quelli che si riesce a mettere a disposizione della comunità più velocemente.

I Sindacati rilevano che la messa a disposizione degli appartamenti di risulta procede con estrema lentezza e si riducono complessivamente i sostegni al pagamento dei canoni per chi non potendo accedere ad alloggi Itea deve andare in affitto sul libero mercato.

Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:

quale sia l’impegno della Provincia per dare una risposta al bisogno di alloggio pubblico al maggior numero possibile di persone e soprattutto i tempi;
come sia possibile non trovare un alloggio per le famiglie che vivono in stato di emergenza come nel caso in premessa, caso certamente all’attenzione sia del Comune di Trento che di Itea;
se la Provincia intenda, nei casi di famiglie più bisognose, sostenere almeno in parte il pagamento dei canoni sul libero mercato finché non si riesca ad assegnare un alloggio.

 

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Cons. Lucia Coppola

Consigliera provinciale/regionale – Gruppo Misto/Europa Verde

 

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