La mancata sostituzione dei medici di base che, raggiunta l’età pensionabile hanno lasciato il loro incarico, è comprensibilmente motivo di malcontento fra la popolazione e di criticità per un servizio essenziale per ogni comunità interessata.
Nella piana rotaliana i sindaci di Mezzocorona e Roverè della Luna si stanno mobilitando anche con una raccolta firme, per far sì che il medico andato in pensione da poco venga sostituito, mantenendo così invariato il numero di quattro medici di famiglia sul territorio dei due Comuni.
La non sostituzione dei medici pensionati, scaturisce da una norma contrattuale specifica che prevede la saturazione del tetto di pazienti assistiti da parte dei dottori rimasti in servizio, prima di procedere ad un ulteriore accreditamento.
L’Assessore Zeni è stato chiaro nella risposta alla question time che ho presentato stamattina in aula su questo argomento: “la competenza Pat in materia riguarda, visto che gli accordi sono nazionali, solo aspetti marginali. L’accordo nazionale prevede un rapporto ottimale di 1300 residenti per medico. Nel settembre 2017, in Provincia di Trento, si è arrivati a un medico ogni 1270 assistiti e la Pat ha proposto una maggiore riduzione del rapporto medici – pazienti, ma i sindacati si sono opposti”.
Visto che il problema interessa diverse comunità del Trentino e proprio per evitare confusione ed alimentare inutili e dannose illusioni fra i cittadini, ho voluto che la Giunta si esprimesse con una risposta che non lasciasse spazio a interpretazioni propagandistiche: di fatto la raccolta firme non potrà avere alcun effetto al fine della deroga alla sostituzione dei medici di base che si accingono al pensionamento.
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Giacomo Bezzi