Ieri, domenica 6 giugno, in occasione della presenza a Trento per il Festival dell’Economia di Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico, i riders e gli autisti di Amazon, riuniti davanti al palazzo della Provincia, in piazza Dante, hanno manifestato contro le condizioni di lavoro che sono costretti a subire.
Si lamenta l’assenza di straordinari, problemi sulla sicurezza dei mezzi utilizzati, ritmi di consegna sempre più frenetici, la precarietà dei contratti, fino alla richiesta di svolgere gratuitamente un’ora di lavoro al giorno.
La vertenza dei riders interroga la politica su diritti, tutele, salari e dignità del lavoro nel capitalismo delle piattaforme.
Il primo colpo a questo sistema di nuovo caporalato, dove una piattaforma digitale stabilisce tempi e modi di lavoro e prende per sé il grosso del guadagno, è stato dato nel novembre 2018 nella regione Piemonte, dove il consigliere regionale di Sinistra Italiana, Marco Grimaldi, ha fatto votare una norma che impediva il pagamento a cottimo, per ragioni connesse alla salute e alla sicurezza stradale.
Auspicavamo allora che tutte le altre regioni seguissero l’esempio del Piemonte e che, in un secondo momento intervenisse lo Stato con decisione e chiarezza.
Altre regioni (Toscana, Lazio, Emilia Romagna) lo hanno fatto, ci sono state sentenze di tribunali a favore di rider, ma ancora aspettiamo che la nostra Provincia si adegui e, soprattutto, che il governo dia risposte chiare alle migliaia di fattorini di tutta Italia, applicando una serie di tutele indispensabili: salari svincolati dalla logica del cottimo, premi incentivanti e limiti sul carico di lavoro, trattamento di fine rapporto, previdenza, malattia, straordinari, maggiorazioni per i servizi notturni e festivi.
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Assemblea Provinciale di Sinistra Italiana del Trentino