“È inaccettabile che una persona muoia di freddo, soprattutto in uno dei Paesi più ricchi del mondo e in una Provincia come la nostra, rinomata per la qualità di vita che le permette di stare sul podio da diversi anni. Invece è quello che è successo a Mori: Matiu, 57 anni, ha perso la vita assiderato in un edificio abbandonato in cui ha cercato rifugio per la notte. Un altro avvenimento grave che deve fare riflettere tutte e tutti.
Purtroppo ci sono ancora persone che continuano a dormire fuori al freddo. Le abbiamo incontrate nei loro luoghi di riparo, nei giacigli preparati per stare “comodi”. Alcuni di loro si sono rivolti a noi chiedendoci una giacca, una coperta, un sacco a pelo, un materassino da ginnastica. Insomma qualcosa di utile per affrontare le rigide temperature che in questi giorni hanno raggiunto vari gradi sotto lo zero. Anche perché i posti letto messi a disposizione continuano a essere insufficienti e le persone costrette a dormire all’aperto sono ancora tante.
Auspichiamo che almeno questo avvenimento faccia cambiare idea all’assessora provinciale delle politiche sociali Stefania Segnana. Infatti nei giorni scorsi ha dichiarato che i “253 posti messi a disposizione si possano ritenere sufficienti anche a seguito del costante monitoraggio della situazione delle persone in strada e della sostenibilità complessiva del sistema”. Non ci è ancora chiaro a quale realtà e a quale azione di monitoraggio si stia riferendo.
Finché non si esce dalla logica emergenziale dei posti letto nei dormitori, finché la Provincia e le istituzioni competenti non affrontano la questione dei senzatetto e della casa facendo gli opportuni distinguo e pianificando un sistema virtuoso per dare una risposta definitiva al problema e, non in ultimo, finchè si continuerà a delegare sempre maggiori responsabilità al mondo del volontariato, saremo sempre immersi in questo ciclo. Sono anni che i posti letto non sono sufficienti, si ricorre sempre per metterci la toppa che non è mai abbastanza grande per coprire il buco. Senza dimenticare che il 28 p.v. uscirà dall’ostello chi non hanno la residenza per gustarsi sulla strada i giorni della merla.
Infine, chiediamo a chi professa di fare giornalismo di non indugiare in narrazioni totalmente irrispettose della dignità delle vittime”.