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CGIL CISL UIL – TRENTINO * COVID 19: « LO SCUDO PENALE C’È GIÀ PER CHI APPLICA NORME E PROTOCOLLI DI SICUREZZA »

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18.50 - martedì 9 giugno 2020

Covid 19, lo scudo penale c’è già per chi applica norme e protocolli di sicurezza. Cgil Cisl Uil: Inail ha già chiarito che tutte le responsabilità vanno verificate e dunque nessun datore di lavoro è penalmente responsabile se ha adottato tutte le misure di prevenzione e sicurezza.

Dichiarazioni dei segretari di Cgil Cisl Uil del Trentino, Manuela Faggioni, Milena Sega e Alan Tancredi.

“L’Inail aveva già chiarito una ventina di giorni fa, per quanto riguarda la presunzione di infortunio in caso di contagio da SARS-COV 2, che nessun imprenditore è penalmente responsabile fino a quando non siano verificate eventuali colpe o negligenze. Dunque chi opera nel rispetto delle linee guida, adottando tutti i dispositivi di sicurezza individuale e non espone consapevolmente al rischio contagio un proprio dipendente non è penalmente responsabile.

La mozione sullo scudo penale, peraltro riguardante solo le aziende che operano in contesto sanitario e parasanitario, o è una duplicazione di quanto è già previsto, o punta ad arrivare ad uno scudo penale generalizzato, sollevando da ogni responsabilità l’imprenditore. È chiaro che questa seconda ipotesi è per noi inaccettabile.

Sia a livello locale sia a livello nazionale sono state fissate linee guida precise da rispettare in ogni settore di lavoro, allo scopo di tutelare la sicurezza e la salute. Quelle regole devono valere sempre e non vorremmo che uno scudo generalizzato ne inficiasse l’efficacia. Siamo dunque contrari a misure generiche o peggio ritagliate su misura di comparti che oggettivamente hanno un rischio di contagio più elevato e dove non sempre tutto potrebbe aver funzionato perfettamente. Sappiamo che in Trentino come nel resto d’Italia ci sono delle indagini in corso per accertare eventuali responsabilità su quanto accaduto nelle strutture sanitarie e nelle residenze per anziani.

È giusto e opportuno che le Procure accertino i fatti e le eventuali responsabilità, senza sanatorie preventive. Siamo, altresì, consapevoli che nella fase iniziale dell’emergenza sanitaria il reperimento dei Dpi è stato molto complesso. Anche in questo caso però saranno gli organismi competenti nelle diverse sedi ad individuare eventuali responsabilità penalmente rilevanti”.

 

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