La responsabilità della politica nei confronti della Disabilità – di Gian Piero Robbi. Egregio direttore, con la politica italiana ci sarebbe sempre da ridere, se dietro la facciata comica e grottesca non ci fossero vere e proprie tragedie. Prendiamo il caso di questo governo che non si riesce a fare.
Un Paese che dopo due mesi dalle elezioni non ha ancora un governo è roba da battute, barzellette, commedie. Da commedia all’italiana, appunto.
I mandati esplorativi inutili, i continui appuntamenti sul divano di Mattarella, i balletti dei leader di partito, è tutta roba perfetta per i meme di Facebook.
Però se uno si ferma un attimo a pensare, ma proprio un attimo, non può fare a meno di capire subito che in realtà si sta parlando di cose serie. Molto serie. Come molto seri sono i problemi. Insomma, c’è ben poco da ridere.
Un Paese senza governo è un Paese paralizzato. E nella paralisi istituzionale, chi ci rimette sono innanzitutto i soggetti più deboli.
Senza un governo solido che lavori a pieno regime, l’economia non viaggia, e i poveri diventano sempre più poveri. Infrastrutture e trasporti rimangono fermi al palo, paralizzati come il resto della nazione, e i lavoratori pendolari vengono ulteriormente penalizzati.
Senza un governo, ne risentono la scuola, la sanità, i servizi sociali. Ma soprattutto, il danno maggiore lo subisce la categoria debole per eccellenza: quella dei disabili.
Forse nei palazzi del potere non è giunta la voce, ma in attesa di un governo, i disabili non smettono di essere disabili. Disabile lo sei 24 ore al giorno 7 giorni a settimana, senza pause, senza soste, qualsiasi cosa succeda intorno a te, nel tuo paese, nelle istituzioni, nel mondo.
Senza un governo, non possono essere presi provvedimenti necessari ai disabili. Decreti e regolamenti fondamentali per il miglioramento della vita dei disabili non possono diventare operativi, col risultato che la già faticosa vita di un disabile si fa ancora più dura.
Qui non si parla più di giochetti fra politici e partiti: si parla di basilari diritti umani. E con quelli non si può scherzare.
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Gian Piero Robbi
Agire per il Trentino