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SETTIMANALE “ OGGI“ * IN EDICOLA IL PRIMO LUGLIO: « INTERVISTA DI COPPIA AD AMADEUS E GIOVANNA – SAVOIA – ANNA FALCHI TORNA IN TV »

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14.49 - mercoledì 30 giugno 2021

SU «OGGI» L’ATTO CON CUI VITTORIO EMANUELE NEL 1969 DICHIARO’ DECADUTO IL PADRE UMBERTO E SI INCORONO’ RE D’ITALIA

Nella saga di casa Savoia OGGI può mostrare un altro documento scottante. Nel numero del settimanale domani in edicola viene infatti pubblicato l’atto con cui Vittorio Emanuele il 15 dicembre 1969 dichiarò decaduto il padre Umberto e s’incoronò Re d’Italia. Nelle due pagine redatte a Ginevra, davanti a un notaio e due testimoni giunti dall’Italia, si sosteneva che Re Umberto avendo accettato il risultato del referendum sulla monarchia ed avendo lasciato l’Italia, fosse venuto meno al rispetto dello Statuto Albertino e avesse di fatto abdicato a ruoli istituzionali e familiari. «La detronizzazione di Ginevra lasciò tutti sconcertati e cercammo in ogni modo di tenerla segreta», dice Antonio Maulu, ex segretario del Fronte Monarchico giovanile. «Ma oggi possiamo spiegarla e capirla grazie ad altri due documenti fondamentali, pubblicati nelle ultime settimane da Oggi, ossia le lettere che Re Umberto scrisse nel gennaio 1960 e nel luglio 1963 a Vittorio Emanuele». Nei due scritti, il padre richiamava il figlio al rispetto delle leggi di famiglia. In particolare l’obbligo di sposarsi solo dopo aver ottenuto il consenso del capo famiglia.
Il numero di OGGI esce domani in concomitanza con la tumulazione nella basilica di Superga di Amedeo d’Aosta, morto il 1° giugno scorso, e indicato da Umberto già nel 1960 come possibile capo di casa Savoia.

SU «OGGI», INTERVISTA DI COPPIA AD AMADEUS E GIOVANNA: «IL NOSTRO AMORE, PERFETTO DA 20 ANNI». E SU SANREMO IL CONDUTTORE DICE: «DIPENDE DAI CAMBIAMENTI NELLA RAI»

OGGI, in edicola da domani, pubblica una intervista esclusiva di coppia ad Amadeus e alla moglie Giovanna Civitillo, ora testimonial dei progetti per la salute maschile della Fondazione Humanitas: «Io sono iper-ipocondriaco, lo ammetto», dice il conduttore, «con molto entusiasmo abbiamo messo a disposizione il nostro profilo di coppia, di famiglia, per un messaggio forte e chiaro di prevenzione». E a OGGI confidano di sentirsi sempre più innamorati dopo più di 20 anni: «Il segreto? La totale assenza di egoismo, siamo l’uno rivolto all’altra».
E sulla sua esitazione rispetto a una terza conduzione del festival di Sanremo dice: «Non è tanto il tempo a essere un problema. Dopo due anni di Sanremo saprei comunque dove mettere le mani. Si tratta di capire piuttosto i cambiamenti che ci saranno all’interno della Rai… Il fatto che il direttore di Rai 1 Stefano Coletta lo voglia fortemente è positivo per me, nel senso che mi relazione con una persona che ha il mio stesso intento. Ma cosa accadrà nel futuro?».

ANNA FALCHI TORNA IN TV E CONFIDA A «OGGI»: «IL MIO COMPAGNO ANDREA RUGGIERI HA SAPUTO ASPETTARMI. ANDIAMO A CONVIVERE. IL MATRIMONIO? NO, NON MI HA PORTATO BENE»

Anna Falchi, dal 3 luglio su Rai 1 con Uno weekend, presenta a OGGI la bellissima figlia Alyssa, 10 anni, e si racconta come mamma: «Sono molto presente. Ho avuto la fortuna di crescere Alyssa con mia madre, in un ambiente familiare di sole donne. Siamo un matriarcato forte e resistente. Io la lascio libera. Sono un’amica e una consigliera, amo che mi racconti della sua vita… Poi, certo, è una testarda capocciona. Io del Toro, lei dello Scorpione, ci scontriamo spesso. Ma se penso a quello che ho fatto passare a mia madre, è davvero nulla in confronto».
Sulla imminente convivenza con il compagno Andrea Ruggieri dice: «Sono molto contenta, mi sono lasciata andare. Ma mia figlia doveva crescere e poi sono stati anni in cui entrambi dovevamo realizzarci professionalmente. Insomma, non c’era fretta e lui ha saputo aspettare i miei tempi. Noi andiamo molto d’accordo, ci rispettiamo, ci sosteniamo. Poi siamo una coppia aperta e libera, nel senso che se lui vuol farsi un weekend con gli amici non c’è problema e così io. Se penso di risposarmi? Non c’è bisogno. E poi il matrimonio non mi ha portato bene».

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