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RETEQUATTRO – QUARTO GRADO * INTERVISTA AD ANNA CORONA: “ BASTA CON QUESTO PROCESSO MEDIATICO, SIAMO STANCHE E INNOCENTI L’HANNO DETTO TRE GRADI DI GIUDIZIO “

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13.24 - sabato 8 maggio 2021

“Quarto Grado” – nella puntata in onda ieri sera, venerdì 7 maggio, su Retequattro – ha realizzato un’intervista esclusiva ad Anna Corona.
La donna è la madre di Jessica Pulizzi, prima accusata e poi ritenuta innocente per la scomparsa di Denise Pipitone, la bambina di Mazara del Vallo sparita il 1° settembre 2004, all’età di quattro anni. Ieri, gli inquirenti sono tornati nella casa dove viveva Anna Corona, all’epoca della vicenda.

Di seguito, stralci dell’intervista.

Si torna a parlare della scomparsa di Denise Pipitone. Perché è stata perquisita la casa dove lei viveva, fino a due anni fa?
«Non so il perché. So solo che ci troviamo a rivivere un processo mediatica, una situazione di non vivibilità, di nuovo tutti con il dito puntato contro».

Si parla di una segnalazione…
«Gli inquirenti stanno lavorando. Ho appreso la notizia dai telegiornali, ieri. Se hanno ritenuto opportuno farlo… Io e la mia famiglia lo stiamo vivendo con un pessimo stato d’animo: ci troviamo in un processo mediatico che abbiamo già vissuto. È stato molto faticoso riprendere una quotidianità ‘normale’. C’è stato un processo nei confronti di Jessica: dopo i tre gradi di giudizio, si è chiuso e mia figlia è stata assolta. Hanno indagato anche su di me, ed è stato archiviato tutto. Non sto criticando gli inquirenti e la magistratura: dico solo che, faticosamente, abbiamo provato a riavere una vita quasi normale… che è ancora stata stravolta. Non lo ritengo giusto: siamo persone semplici… Jessica ha una bambina, che sta cercando di educare e crescere nel migliore dei modi. È pazzesco, quello che si sta evidenziando in televisione; è pazzesco quello che sto ascoltando; è pazzesco quello che stiamo ricevendo, anche a livello di minacce, per la bambina. Manca Denise e desidero la verità, tanto quanto la desidera Piera Maggio… perché ho le mie figlie. Lo desidero dal profondo del cuore, perché la verità rende liberi. Siamo persone pulite: l’ha dimostrato un processo e un’archiviazione… Non so perché sia stato riaperto, a questo penseranno gli avvocati. La gente ci giudica: non lo ritengo corretto. Siamo nel 2021: non sono preoccupata e non ho paura di camminare a testa alta nella mia città, sia io che le mie figlie. Tutta questa rivolta mediatica è disumana, incivile, non è corretta e non è intelligente. Abbiamo affrontato un processo e cerchiamo di vivere in serenità il nostro futuro, che ci sta di nuovo inghiottendo in situazioni pessime».

Un ex PM, però, parla di depistaggi, di verità non dette, di intercettazioni…
«Quello che dice l’ex PM, non lo so: l’ho ascoltato in televisione. Se dovessi fare delle riflessioni personali le farei, ma io faccio la mamma e la lavoratrice, e sono dentro un processo mediatico dove non discuto: osservo e ascolto le parole che vengono dette. Non devo rispondere io al PM. In Tribunale ho risposto, a quello che hanno chiesto. M’interessa solo essere lasciata in pace, perché abbiamo diritto di vivere una vita serena».

I sospetti sono ancora su di voi…
«Denise non si trova e io penso, come Piera Maggio, che quel giorno c’era un mercato e qualcuno deve sapere. Hanno puntato il dito contro di me, dal primo giorno. Ma io e mia figlia abbiamo risposto a tutte le domande: c’è stato un processo ed è inutile ripetere delle situazioni ampiamente discusse in un Tribunale».

Parlano di un movente, della sua gelosia e della gelosia di Jessica…
«Non voglio più toccare argomenti discussi da protagonisti. Queste cose sono state già analizzate e vagliate in Tribunale. Ci sono stati tre gradi di giudizio, con giudici diversi, che sono arrivati a una conclusione. Ora non ho più niente da dire».

Cosa possono trovare in quella casa? Si parla di una stanza segreta, di una botola e di un pozzo
«Da quella casa, dove abitavo, non può emergere niente. Posso rispondere per me: loro sono andati e sanno il perché. In quella casa non c’è niente da trovare».

Lei viene accusata per non aver detto subito che quello era l’appartamento della vicina…
«Sono stata accusata ingiustamente, anche per questo passaggio discusso in Tribunale. Sono stata incolpata ingiustamente anche a livello mediatico. Non ho detto che quella era casa mia: ho detto agli inquirenti di salire. In tv si ribadisce che abbia ingannato gli inquirenti e non è vero. All’epoca mi hanno fatto delle domande sulla casa della vicina, perché si sono rifiutati di salire. E quando sono entrati in quella casa sapevano di non essere in casa mia».

E ora, dopo 17 anni, quella casa ritorna…
«Sono andati a controllare: se l’hanno ritenuto opportuno, va bene. In quella casa possono controllare tutto, anche tutti i lavori fatti ogni anno».

C’è stata una grande manifestazioni in favore di Piera Maggio e tutti hanno chiesto la verità…
«Il mio cuore vuole la verità. Non mi tiro indietro, per la verità. Sarei andata pure io alla fiaccolata: non temo di essere solidale con chi chiede la verità, perché anche io chiedo la verità. Anche la mia famiglia la chiede».

Però non è andata a questa manifestazione…
«Questa è una domanda inopportuna, perché è stata una giornata particolare. Ho due figlie che continuano a essere perseguitate, mortificate: minacciano di morte noi e la bambina di mia figlia. Questo è il popolo italiano, che crede ai processi mediatici. Siamo stanche, perché abbiamo dimostrato di essere innocenti attraverso un processo. Se avessi avuto qualcosa da dire, l’avrei detta e non bisogna confondere il silenzio con l’omertà. Se sapessi anche un minimo dettaglio, per favorire la ricerca di Denise, parlerei. Con Piera Maggio siamo state amiche, ma non so niente».

Magari c’era un po’ di ruggine, tra lei e Piera Maggio…
«Non c’era nessuna ruggine… i tradimenti sono all’ordine del giorno. Sono una mamma tanto quanto Piera Maggio: non avrei mai toccato una bambina per un tradimento. I figli valgono molto di più di un tradimento. Il movente del tradimento non esiste… già andavo avanti con la mia vita. Dalla mia separazione alla scomparsa di Denise, sono passati quattro anni. Abbiamo avuto un passato un po’ tortuoso, ma non avremmo mai toccato una bambina per un tradimento. Questa città deve ricordarsi che la famiglia Corona è corretta ed educata. Anche Jessica ora è mamma, ma è da troppo tempo che siamo schiacciate da tutto questo. Siamo in televisione 24 ore su 24. Questo non è il modo di fare informazione, non è il modo di far vivere le persone. Ci vuole molta correttezza e rispetto: per Denise, per mia nipote e anche per persone ritenute innocenti dopo tre gradi di giudizio».

Non ha paura della riapertura delle indagini?
«Non ho paura, non posso avere paura di una cosa che non ho fatto, che non abbiamo fatto. Poi gli inquirenti devono fare il loro lavoro, ma io non ho paura. Quel giorno lavoravo in albergo e non ho più niente da dire. Voglio solo rivolgermi a Piera Maggio e dirle che sono solidale con lei e voglio anche io la verità. Non mi interessa il suo pensiero: conosco il suo dolore, che è atroce, che nessuna madre dovrebbe provare. Voglio la verità tanto quanto lei. Sono con lei. Sono al suo fianco».

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