L’acqua è un bene comune e non può essere trattata come un qualsiasi altro bene, sottoposta alle leggi del mercato e della concorrenza previste dalla direttiva Bolkestein.
L’ho sostenuto in entrambe le occasioni in cui il tema del rinnovo delle concessioni di acqua a scopo idroelettrico è passato dal Consiglio provinciale. Lo sfruttamento dell’acqua, anche a scopo di produzione industriale di elettricità, ha delle ricadute economiche, sociali, ambientale rilevanti per i territori sui quali insistono le centrali idroelettriche e per questo sarebbe stato necessario temporeggiare e prendersi il tempo di un ampio dibattito politico con i diversi livelli istituzionali, a partire dall’Europa e dagli altri Paesi che non stanno di certo percorrendo la strada intrapresa dalla nostra Giunta. Bene che anche i comuni, con il Consiglio delle Autonomie Locali, siano arrivati su questa posizione.
Peccato che i 43 sindaci, che all’indomani della votazione di luglio avevano chiesto di soprassedere e approfondire la situazione, non siano stati ascoltati da questa Giunta che non perde occasione per dimostrare di essere accentratrice e non considera minimamente i territori e le ricadute delle proprie scelte su di essi.
Ora si apra una fase di approfondimento e confronto istituzionale e si cerchi di porre rimedio al pasticcio targato Fugatti e Tonina.
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Paolo Zanella
Consigliere provinciale di Futura