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UNIMPRESA * SANITÀ: « NEL 2022 LA SALUTE PESAVA SUL BILANCIO DELLO STATO PER IL 6,7% DEL PIL, PERCENTUALE SCESA AL 6,6% NEL 2023 »

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07.30 - venerdì 5 aprile 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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La spesa sanitaria in Italia è destinata a calare sistematicamente e costantemente nei prossimi anni: se nel 2022 la salute pesava, sul bilancio dello Stato, per il 6,7% del pil, questa percentuale è scesa al 6,6% nel 2023 e si attesterà al 6,2% sia quest’anno sia quello successivo, per poi scendere ulteriormente fino al 6,1% nel 2026. In termini assoluti, invece, si va dai 131 miliardi di euro del 2022 ai 134 miliardi del 2023; quest’anno il dato finale dovrebbe risultare in calo a circa 133 miliardi, mentre dovrebbe salire a 136 miliardi nel 2025 e a quasi 139 miliardi nel 2026. È quanto emerge da una analisi del Centro studi di Unimpresa, secondo cui, in generale, è previsto un dimagrimento complessivo per tutto il bilancio pubblico, tant’è che la spesa totale scenderà sotto il 50% del pil nel 2026: dal 56,1% del 2022 al 53% del 2023, dal 50,6% del 2024 al 50,3% del 2025. La spesa per gli interessi su bot e btp oltre quota 100 miliardi nel 2026. «Tra pochi giorni il quadro di finanza pubblica sarà più nitido anche se il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha preannunciato un Documento di economia e finanza leggero. Noi riteniamo che il governo di Giorgia Meloni stia ben gestendo le casse dello Stato, di fatto in linea con l’esecutivo guidato da Mario Draghi, improntando tutto alla prudenza» commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.

Le elaborazioni del Centro studi di Unimpresa, realizzate su dati del Ministero dell’Economia, in attesa del Def che sarà licenziato dal Consiglio dei ministri la prossima settimana, mostrano che è in controtendenza la spesa per le pensioni: i 297 miliardi del 2022 corrispondevano al 15,3% del pil, valore più contenuto rispetto ai 340 miliardi del 2024 (16% del pil) e ai 361 miliardi del 2026 (15,9%). In calo, invece, gli esborsi per le prestazioni sociali (dagli assegni di invalidità e alle altre forme di sostegno a varie categorie): 5,6% nel 2022, 5,1% nel 2024 e 4,9% nel 2026. Dopo il boom del 2022 con il 7,7% del pil e oltre 150 miliardi in termini assoluti, la spesa per investimenti si prepara a essere ridimensionata: 6,3% e 129 miliardi nel 2023, 4,4% e 94 miliardi nel 2024, 4,8% e 106 miliardi nel 2025, 4,5% e 102 miliardi nel 2026. In generale la spesa pubblica, in termini assoluti, salirà sempre: dai 1.091,5 miliardi del 2022 ai 1.087,4 miliardi del 2023, ai 1.078,6 miliardi del 2024 ai 1.107,8 miliardi del 2025 e ai 1.123,5 miliardi del 2026. Valori che, se rapportati al prodotto interno lordo, indicano al contrario una discesa progressiva nei cinque anni in esame: 56,1%, 53%, 50,6%, 50,3% e 49,4%. Niente da fare, invece, per la spesa relativa al servizio del debito pubblico ovvero gli interessi pagati dal Tesoro ai sottoscrittori di bot e btp. Ecco l’andamento: 82,8 miliardi nel 2022 (4,3% del pil), 78,3 miliardi nel 2023 (3,8%), 88,9 miliardi (4,2%), 94,4 miliardi (4,3%) e 103,5 miliardi (4,6%).

 

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