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PAT – ISPAT * PIL TRENTINO (2022): « CRESCITA AL 4,1% IN TERMINI REALI (8,2% IN NOMINALE), SUPERIORE DI 4 DECIMI DI PUNTO RISPETTO ALLA CRESCITA ITALIANA »

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13.12 - giovedì 22 giugno 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Stima anticipata del PIL e delle principali grandezze macroeconomiche in Trentino – Anno 2022.

L’Istituto di Statistica della provincia di Trento (ISPAT) presenta la stima per l’anno 2022 della dinamica dei principali aggregati economici per il Trentino. Tali informazioni, rispetto a quelle diffuse dall’Istat, costituiscono un’analisi territoriale anticipata delle serie ufficiali di contabilità. Gli aggregati presi in considerazione sono il Prodotto Interno Lordo (PIL), i consumi, gli investimenti e il valore aggiunto. Viene anche fornita una panoramica dei risultati del commercio estero e qualche cenno sul mercato del lavoro, sulla dinamica dei prestiti alle imprese e sulla capacità di spesa delle famiglie.

L’operazione di stima viene condotta applicando le informazioni congiunturali dal lato della domanda relative all’anno 2022, disponibili nei primi mesi del corrente anno, al modello intersettoriale per il Trentino. Fanno da sfondo le stime dell’Istat relative ai Conti nazionali – edizione aprile 2023 – da cui si ricavano dinamiche e tendenze delle principali variabili che compongono il Conto Risorse e impieghi. Successivamente i risultati ottenuti per il Trentino sono confrontati e calibrati con le informazioni congiunturali disponibili dal lato dell’offerta 1 in modo da restituire un quadro bilanciato ed economicamente coerente.

Con l’occasione vengono riviste anche le stime per l’anno 2021 sulla base del migliorato quadro informativo. Le serie del PIL diffuse nel presente report risultano allineate ai dati Istat fino al 2020, mentre si differenziano per il 2021 in quanto l’ultimo anno di stima diffuso da Istat è da ritenersi preliminare e quindi soggetto a revisioni. La stima del PIL e delle principali grandezze macroeconomiche effettuata dall’ISPAT per l’anno 2022 anticipa la stima dell’Istat che sarà diffusa secondo lo scadenziario Eurostat entro 24 mesi rispetto al periodo di riferimento.

 

 

I principali risultati

Malgrado una situazione ancora molto incerta e il rallentamento registrato rispetto al forte recupero dei livelli produttivi osservati nel 2021, l’economia italiana continua a mostrare notevole resilienza e vitalità. Nel 2022 il PIL è cresciuto del 3,7% e gli investimenti fissi lordi sono aumentati del 9,4% in termini reali, salendo al 21,8% del PIL, un livello che non si registrava da oltre venti anni. La crescita complessiva nel corso del 2022 è stata guidata principalmente dalla ripresa dei servizi, grazie al ritorno a condizioni di normalità dopo il periodo pandemico, e dalla capacità di spesa delle famiglie, favorita sia dai risparmi forzosi accumulati durante il Covid-19 che dalle politiche pubbliche di sostegno ai redditi. La produzione industriale ha invece subito un graduale indebolimento, coerentemente con un quadro macroeconomico internazionale in deterioramento a causa della guerra in Ucraina, dell’incremento dei prezzi dei beni energetici e delle politiche monetarie restrittive.

Anche l’economia provinciale nel corso del 2022 ha sostanzialmente dimezzato la crescita rispetto agli eccezionali valori registrati nel 2021. Nonostante un contesto macroeconomico non favorevole, soprattutto per gli anomali livelli di inflazione, l’economia trentina ha proseguito la sua fase di espansione dell’attività economica registrando una crescita del PIL intorno al 4,1% in termini reali (8,2% in nominale), una stima superiore di 4 decimi di punto rispetto alla crescita italiana. In termini di livello il PIL provinciale supera i 23 miliardi di euro, quasi 1,8 miliardi in più rispetto al 2019.

Come a livello nazionale, anche l’economia trentina nel corso del 2022 è stata sostenuta in larga misura dai consumi delle famiglie e dagli investimenti. La vivacità dei consumi delle famiglie è stata favorita dal risparmio accumulato durante la pandemia: il tasso di risparmio è andato infatti via via affievolendosi e la crescita tendenziale dei depositi delle famiglie è tornata alle consuete intensità. Molto positivo pure l’apporto degli investimenti che incrementano in modo generalizzato ma spiccano per intensità nel settore delle costruzioni dove il numero delle ore lavorate cresce quasi del 9% rispetto ai già elevati livelli registrati nel corso del 2021.

All’interno del quadro previsionale elaborato da Prometeia2, il Trentino, assieme all’Alto Adige3, si colloca nelle posizioni apicali tra i sentieri di crescita delineati per le diverse ripartizioni: la stima anticipata indica infatti un posizionamento leggermente superiore alle regioni del Nord-ovest e del Nord-est (+3,8%). Più distanziato, secondo gli scenari di Prometeia, il Mezzogiorno (+3,4%), mentre la crescita del Centro si allinea alla crescita nazionale (+3,7%).

 

 

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