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OPENPOLIS * PIL AREA EURO – SECONDO TRIMESTRE 2023: « LITUANIA (+2,45%) E ROMANIA (+1,68%) I PAESI CON LA CRESCITA MAGGIORE / ITALIA IN CALO (0,37%) »

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07.48 - mercoledì 25 ottobre 2023

L’andamento del Pil nell’area euro. Il prodotto interno lordo è un indicatore che serve per misurare la crescita di un’economia. Tra i paesi che crescono di più tra aprile e giugno 2023 ci sono Lituania e Romania. Il Pil misura la produzione aggregata dell’economia di uno stato. Nel 2020 c’è stato un calo importante nell’area euro: -6,1%. Nel secondo trimestre 2023 la Lituania è il paese con la crescita maggiore (+2,45%). Aumentano investimenti e spesa dei governi, diminuiscono esportazioni e importazioni.

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Le ultime proiezioni di Istat sull’economia italiana riportano una situazione di crescita del Pil sia per il 2023 (+1,2% rispetto al periodo precedente) che per il 2024 (+1,1%). Questo incremento dovrebbe essere sostenuto dall’aumento della domanda interna e di quella estera, al netto delle scorte.

Ma perché è così importante il Pil? Il prodotto interno lordo è una misura che serve per comprendere la produzione dell’economia di uno stato. Aiuta quindi a comprendere la sua crescita.

Per cercare di capire se l’economia di uno stato sta avendo un momento positivo o negativo, si considerano diversi indicatori. Uno di questi è il prodotto interno lordo (Pil), che misura il livello di produzione aggregata dell’economia. Si considerano quindi tutti i beni e i servizi finali prodotti da uno stato in un determinato periodo di tempo.

Il Pil è quindi un indicatore importante che viene spesso utilizzato nelle analisi assieme al tasso di disoccupazione e all’inflazione per definire un quadro dell’economia di uno stato. Per quel che riguarda proprio l’andamento dei prezzi, questi influenzano il valore del Pil che viene calcolato al prezzo di mercato. Per poter quindi capire la reale crescita, si considerano soltanto le dinamiche che non dipendono dall’inflazione o dalla deflazione registrata in quel momento. Aspetto importante soprattutto alla luce del periodo storico attuale, caratterizzato da forti incrementi di prezzi dovuti soprattutto a cause esterne.

Il Pil nei paesi dell’Unione europea
L’andamento di crescita viene calcolato spesso facendo riferimento a quanto è cambiato rispetto al periodo precedente, facendo una variazione percentuale. Negli ultimi dieci anni, alcuni eventi particolari hanno segnato la crescita delle principali economie dell’area euro.

Prima della pandemia, l’Italia ha sempre riportato le percentuali più basse. I valori sono stati negativi tra il 2012 e il 2014 per poi diventare positivi e raggiungere un picco di crescita nel 2017 (+1,7%). Nel 2020, con l’emergenza pandemica, c’è una forte decrescita in tutti i paesi considerati. Si è registrato un calo all’interno dell’area euro pari al 6,1%, con valori che variano da -3,8% in Germania a -9,0% in Italia. Con il 2021 si assiste invece a un aumento del Pil rispetto al periodo pandemico: l’Italia è caratterizzata dall’aumento maggiore (8,3%).

Per quel che riguarda l’anno in corso, i dati si fermano al secondo trimestre (quello che va da aprile a giugno). Rispetto al trimestre precedente, la percentuale segna un aumento per i paesi dell’area euro. 0,2% incremento del Pil dell’area euro nel secondo trimestre del 2023 rispetto al periodo precedente.

Se si considera invece l’intera unione europea, il valore è di poco superiore allo 0. Se si analizza nel dettaglio la situazione all’interno dei singoli paesi, si può comunque notare una forte diversità tra i diversi stati membri.

La Lituania è il paese con la crescita maggiore
Tasso di crescita del Pil (primi due trimestri 2023)

Il dato rappresenta il cambiamento del valore del Pil tra il primo trimestre del 2023 e il secondo trimestre dello stesso anno. Il Pil è stato calcolato con volumi concatenati (anno base 2010) con destagionalizzazione e decalendarizzazione.

Sono 15 i paesi europei in cui si registra un aumento del Pil rispetto al trimestre precedente. Quello con la percentuale più alta è la Lituania (+2,45%) a cui seguono Romania (+1,68%), Croazia (+1,62%) e Grecia (+1,26%). In calo invece nei restanti 12. La decrescita più consistente si registra in Austria (-0,77%), Svezia (-0,83%) e Polonia (-2,17%). Anche l’Italia riporta un calo, pari allo 0,37%. Si tratta di un valore inferiore di circa mezzo punto percentuale rispetto alla media dell’area euro.

Sono numerose le componenti che contribuiscono alla crescita del Pil. Rispetto al primo trimestre del 2023, i consumi interni all’area euro sono rimasti stabili e sono aumentati dello 0,1% in Europa. Per quel che riguarda invece la spesa finale dei governi centrali, rispetto al calo registrato nel periodo precedente è aumentata dello 0,4% sia nell’area euro che nel resto dei paesi dell’Ue. Andamento simile anche per gli investimenti interni (+0,1% e +0,2%).

Oltre a ciò che accade all’interno di un territorio, vanno considerati anche i movimenti di beni e servizi al di fuori dello stesso. Le esportazioni sono diminuite dello 0,9% sia nell’eurozona che nell’Unione nel suo complesso, così come le importazioni (-0,2% e -0,3%).

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Foto: Paul Teysen

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