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DAL RÌ (UDC TN-AA) * SLOI: « SONO PASSATI 45 ANNI DAL ROGO, EVIDENTE STRIDÌO CHE ACCOMPAGNA IL RISVEGLIO DI CHI SULLE SCELTE DEL 2003

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08.23 - sabato 12 agosto 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Il 14 luglio 1978 vi fu l’incendio dello stabilimento Sloi in Campotrentino. Vi si faceva quel piombo tetraetile così utile ad alzare il numero di ottani.

Son passati da poco 45 anni da quel rogo e dalla chiusura disposta dall’allora Sindaco Tononi, non senza un rischio legale per l’Amministrazione comunale, durante i quali la pericolosità degli inquinanti lì presenti, il loro “scivolare” verso la falda acquifera e penetrare verso sud, quasi fino a Mattarello non è mai stata un mistero.

Anzi fu più volte discusso nelle opportune sedi, non impedendo ciò al comune capoluogo ed alla sua maggioranza politica, negli ultimi 20 anni di governo sulla città, di favorire le tante lottizzazioni su via Maccani ed una rilevante antropizzazione dell’area gravata da quel rischio.

Dando il là ad uno sviluppo immobiliare a ridosso di quella bomba ecologica, senza timore alcuno. Ora si è trovato il modo, con la scelta della giunta provinciale del 2003 di chiedere ad RFI di procedere a quelle bonifiche, il cui costo sarebbe stato a carico di chi su quelle aree ha investito, con le risorse pubbliche messe a disposizione dal Pnrr.

Vi è un evidente stridìo che accompagna il risveglio di chi sulle scelte del 2003 non solo ha taciuto per 20 anni, ma ha garantito continuità politica ad una maggioranza comunale costruita e tenuta assieme soprattutto sullo sviluppo immobiliare del capoluogo.

Ex Sloi, ex Italcementi, ex Prada, ex Atesina, ex caserme, ex Santa Chiara, ex Michelin, ex sindaci ed ex presidenti della Provincia sono stati i tasselli di un unico deprimente affresco, finalizzato a riempire le tasche di una decina di speculatori ed una cinquantina di solerti “facilitatori”.

Mentre puntuali ed opportuni comitati di Liberi Cittadini, all’uopo attrezzati, indicano la punta del dito medio che gli speculatori di sempre, mostrano alla città.

Solo che ad UdC, questo sistema di distrazione di massa appare ormai vetusto ed è per quello che lo denunciamo.

 

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Roberto Dal Rì
Commissario straordinario dell’Udc per il Trentino Alto Adige/Südtirol
#südtirolindiemitte
#ilcentrodeltrentino
#alcentroindiemitte

 

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