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CGIL CISL UIL – TRENTINO * RETRIBUZIONI: « NEL TURISMO LA QUESTIONE SALARIALE SEMBRA NON RISPARMIARE NEMMENO GLI ALBERGATORI »

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14.25 - mercoledì 20 marzo 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Nel turismo la questione salariale sembra non risparmiare nemmeno gli albergatori. Sorpresa tra i sindacati per il basso reddito della consigliera Brunet. “La aspettiamo al nostro fianco nella battaglia per retribuzioni migliori”. Dichiarazioni dei segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.

In Trentino esiste un problema di basse retribuzioni. Sui dati medi provinciali, al di sotto dei livelli del Nordest e del dato nazionale, incide sicuramente la composizione della nostra economia con una forte presenza del terziario, in particolare turismo e commercio, dove gli stipendi sono mediamente più bassi. Ulteriore conferma di questa situazione sembra indirettamente arrivare dalla pubblicazione dei redditi dei consiglieri provinciali: stupisce notare che in fondo alla classifica ci sia un’albergatrice, la consigliera Brunet, con un reddito complessivo che non arriva ai 20 mila euro per l’anno 2022, vale a dire appena 1600 euro lordi mensili. Un dato che si riferisce, peraltro, ad un anno che ha segnato ottimi risultati in termini di presenze e arrivi per il turismo trentino.

Verrebbe quindi da dire che, nel settore, dunque, non c’è solo un problema di produttività e di elevati costi degli affitti per chi lavora, esiste anche una tema legato alla redistribuzione della ricchezza prodotta. A questo punto, sembra si possa affermare, a partire dai vertici che mostrano stipendi quasi pari ai loro dipendenti.

Al di là di ogni ironia, siamo consapevoli che la consigliera, a fronte di un reddito molto basso dichiarato ai fini fiscali, possiede un ingente patrimonio, con la compartecipazione societaria a tre alberghi e ben otto tra immobili e terreni. Segno che la ricchezza, almeno nel suo caso, è significativamente rilevante.

Visto che la stragrande maggioranza degli addetti del settore turistico non ha la fortuna di possedere un tale patrimonio e vive solo dei propri redditi da lavoro per i quali viene dichiarato al fisco fino all’ultimo centesimo in forza del sostituto d’imposta, ci aspettiamo che chi rappresenta il settore turistico in Trentino, a cominciare da chi ha anche un ruolo istituzionale, combatta la stessa battaglia per una paga dignitosa accanto alle lavoratrici e ai lavoratori.

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