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CASAAUTONOMIA.EU * APERTURA PROGRAMMATICA – DISCORSO FUGATTI: DEMAGRI, « CAMBIAMENTO SOCIALE, NON È STATO IL FULCRO DELLA SUA RELAZIONE »

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20.15 - venerdì 22 dicembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Discorso di apertura programmatica di Fugatti: il commento di MCA .eu.  Doveva essere una relazione rilevante. Avrebbe potuto annunciare un ampissimo respiro utile ad immaginare tutto il prossimo corso della legislatura in partenza. Così non è stato. La relazione programmatica di Fugatti toccato solo di striscio quando non addirittura ignorato parecchie tra tematiche e questioni.

La nostra particolare sensibilità al riguardo ci ha portato ad osservare che il cambiamento sociale non è stato il fulcro della relazione. Pensiamo ai servizi per gli anziani, all’aumento di posti letto nelle RSA, alla crisi demografica. Tutte questioni che stanno tenendo sotto pressione anche il Trentino. Il modello impostato nei 5 anni precedenti sembra quasi farla da padrone. Spaventano gli effetti, oggi tangibili. Inquietanti ad esempio nel campo della denatalità.

Quasi stucchevole invece l’enfatizzazione sul tema dell’Autonomia. Dovrebbe trattarsi di sottintesa prerogativa di un buon governo. Invece marcatamente se ne parla. Quasi a giustificare un Assessorato dell’Autonomia. Sospetto che si percepisca una coda di paglia di una maggioranza marcatamente nazionalistica c’è tutto. Da qui la necessità di gridare in maniera populista che tra fiamme Tricolori e palchi a Pontida l’autonomia non è in pericolo. Sarà nostro compito vigilare in fondo qual è il vero scopo che ha portato alla nascita di un movimento autonomista di stampo sociale e progressista.

MOBILITA’ e OPERE PUBBLICHE
Tematiche e modelli superati. Basti pensare che nel campo delle Infrastrutture si è riparlato ancora una volta della Valdastico in maniera decontestualizzata dal vero approccio alla mobilità dell’intero nord est verso il Brennero. Un sistema di potenziamento di tutte le alternative prima ancora che alla “gomma” e al nuovo cemento.

Non preoccupa meno il gravoso impegno economico che “ingessano” il bilancio dei prossimi vent’anni. Siamo davvero sicuri di detenere il diritto di ipotizzare scelte che dovrebbero competere ai nostri giovani? Il loro futuro correrà davvero sull’asfalto o percorrerà autostrade di fibra ottica sotto un tappeto di territorio verde? Ci chiediamo, quali sono allora le opere che dovrebbero rilanciare davvero l’economia?

E che dire della mobilità pubblica? Le tratte brevi nelle vallate stanno scomparendo, le fermate cadenzate sono sempre meno. il Tram impiega il 30% di tempo in più di percorrenza. Facile Individuare provvedimenti populisti rendendo gratuito il trasporto degli anziani. Ma questo tipo di servizio deve essere a disposizione di tutti i trentini. Per risultare appetibile va dunque migliorata l’attuale carente offerta.

SANITA’ SOCIALE WELFARE
Le questioni che riguardano la sanità affliggono ognuno di noi in maniera trasversale.
Nella precedente legislatura si è tentato di sopperire alle magagne del servizio sanitario Provinciale spingendo sempre di più su un servizio privato. Il patrocinio a questo tipo di azione appartiene al precedente governo provinciale. Appare evidente un necessario cambio di rotta per ora soltanto debole sussurro proclamato dal nuovo assessore.
Per questo va da sé che i problemi non si esauriscono nel pensare solo al nuovo polo ospedaliero e alla gestione dell’università di medicina

La strada per riabilitare la sanità trentina alla qualità che merita passa attraverso nuove assegnazioni di risorse e di tecnologia. Sono necessari percorsi che rendano attrattivi gli ospedali sia per i pazienti che per gli operatori.
Diversamente esiste un rischio concreto. La facoltà di medicina finirà per “sfornare” Professionisti che finiranno per specializzarsi e lavorare in altre regioni.
Infine non meno di tutti sul sistema di gestione delle case di riposo. Va segnalato il più grave dei problemi. L’ingerenza della provincia sulla gestione delle rette non affronta infatti la responsabilità che il principale ente pubblico del Trentino dovrebbe assumersi. Quello di aumentare la retta sanitaria. in questo modo a livello periferico rimarrebbe in capo la possibilità di aggiustare i criteri di retta secondo le varie caratteristiche territoriali che ogni Istituto puntualmente conosce.
Inoltre la risposta della provincia non può esaurirsi in un promessa di ripiano di eventuali bilanci in rosso. Con che criterio si finirebbe per incentivare chi ha fatto meglio o chi ha fatto peggio?

INVESTIMENTI

Non è dato capire come questa amministrazione intenda stimolare una nuova propulsione agli investimenti privati. I dati degli istituti economici ci confermano che da questo punto di vista i trentini si muovono poco. C’è una disponibilità bancaria liquida superiore ai 19 mld. Alla quale se ne aggiunge una in titoli che supera di lunghezza i cinque miliardi. Appare evidente Che questo tipo di stagnazione è figlia dell’insicurezza e di un’offerta scarsamente attrattiva.
Il comparto del lavoro quello dei brevetti dell’export del know how tecnologico informatico potrebbero rappresentare un fiore all’occhiello del tessuto produttivo Trentino quale non è.
Tenere conto della trasformazione del Mercato del Lavoro venendo incontro alle esigenze di una società che cambia è investire maggiormente nella ricerca potrebbero rappresentare due ingredienti sostanziali Per catalizzare interesse degli Imprenditori e disponibilità dei finanziatori.

LAVORO

Il cambiamento di approccio al mondo del lavoro non può esaurirsi nell’impegno a cercare di migliorare il rapporto tra domanda e offerta. Prima di tutto va infatti presa in considerazione la questione sociale e soprattutto quella demografica.
I molteplici aspetti da tenere in considerazione sono le alte specializzazioni, la formazione, il sostegno alle imprese che si occupano di formazione di apprendistato. Le Aziende che assumono giovani donne, il sostegno alle aziende che dedicano spazio, tempo e processi di lavoro rispettosi di che è afflitto da disabilità.
Una politica del lavoro che si rispetti non può trascurare l’approccio alla gestione delle risorse umane. Lo chiedono le aziende prime tra tutte quelle disposte a ricevere ad accogliere manodopera che viene da fuori regione.
Ecco perché dalla relazione del presidente stride l’assenza del minimo cenno alla pressione politica che il Trentino dovrebbe responsabilmente attivare per stimolare un adeguato canale di accoglienza per l’immigrazione controllata. Contribuirebbe a lenire la crisi che stanno vivendo le aziende sostenute da professionalità di base. Agricoltura turismo manifatturiero tutti i settori all’esterno disperata ricerca di addetti. Per questo grave problema la Provincia che cosa ha intenzione di fare? noi non lo abbiamo ancora capito.

AGRICOLTURA E ZOOTECNIA
Ovviamente non è passata inosservata la brevissima stesura del capitolo che riguarda l’agricoltura e la zootecnia tanto da non dedicarle che una ventina di righe dentro le quali A dire il vero non ho trovato nulla che faccia pensare che vi sia un programma e una strategia se non qualche riga dedicata al capitolo dei grandi carnivori. Eppure l’agricoltura vale un miliardo degli oltre venti del nostro PIL. Merita quindi una particolare attenzione e importanti investimenti; pensiamo al poco fatto e al grande fabbisogno che merita ad esempio il settore della gestione dell’irrigazione agricola.
Da ultima è forse non volutamente poiché completamente dimenticata la zootecnia. Non può bastarci che un presidente si limiti a dire che è importante per la gestione del territorio. È strategico far fronte alle difficoltà Che provocano una progressiva chiusura delle nostre aziende agricole. Cercando di accompagnare turismo e zootecnia. Questo tipo di azione nella scorsa legislatura ha visto l’attivazione di iniziative a dir poco risibili. Complice la separazione tra i due assessorati E la scarsa sensibilità degli stessi alla materia i sostegni diretti indiretti al settore Hanno toccato i tasti della sussistenza più che degli intelligenti incentivi

ABITARE
Trattando la questione di consumo di suolo e la gestione dei centri storici Il presidente dichiara che il diritto dell’abitazione andrà riaffermato aiutando veramente le giovani coppie. Semplicisticamente parla di recuperare l’esistente Per tentare di far rivivere i centri storici altrimenti abbandonati alternando le soluzioni tra risanamento e ristrutturazione.
Intendimenti più che condivisibili dove tuttavia la provincia dovrà dimostrare il proprio coraggio attraverso sostegni concreti.
Inoltre va tenuto conto della composizione della nuova società trentina con un 23% dei nuclei familiari composto da un solo componente. perché dunque non favorire la fuoriuscita dei giovani dal nucleo familiare? Dobbiamo smetterla di pensare che chi chiede un contributo o un accesso al credito per ristrutturare o costruire una nuova abitazione deve per forza essere coppia. Il mondo è cambiato e noi dobbiamo cambiare con il mondo.

SPORT
Solo il connubio tra sport e scuola avrebbe dato una vera spinta a una sano approccio a questa materia. L’integrazione tra queste due grandi specialità è l’unico ingrediente che potrebbe davvero permettere ai giovani di frequentare entrambi.
E’ giunto il tempo di considerare anche le difficoltà in termini di tempo ed impegno a far coesistere i due impegni senza che ne tengano conto anche le istituzioni che li governano.

VOLONTARIATO
Assordante silenzio su questo comparto. Nemmeno citato, come non esistesse. Eppure in Trentino ci sono 3500 associazioni di volontariato che coprono e colmano i vuoti delle istituzioni.
Non può esser sufficiente la profusione di grazie microfonata al parossismo in occasione delle sagre. Il volontariato ha dignità di istituzione propria. Per questo deve rientrare nella progettualità di un’agenda politica seria e attenta alla propria comunità.

NATALITA’ e SALARI
Finalmente qualcosa sul quale non avere nulla da eccepire. Natalità è salari saranno davvero le priorità della giunta? Spero che trovarle in fondo alla relazione sia solo frutto del caso. Un tetto, una dignità occupazionale, un complessivo stato di benessere personale e sociale, sono i punti cardine ai quali un Trentino autonomo con un bilancio di 5 miliardi di euro all’anno deve assolutamente puntare.
Purtroppo le azioni dei cinque anni appena trascorsi indicano per queste direzioni che il volere della Giunta si presenta piuttosto aleatorio. Il timore che si tratti del solito annuncio di un lupo perde il pelo ma non il vizio, rimane tutto.

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Consigliera provinciale
Paola Demagri

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