Esternalizzazione magazzino Sait – Ambrosi (FdI): “88 persone in stato di precarietà. La Provincia attivi subito un tavolo di confronto con il Consorzio”.
La volontà di esternalizzare il magazzino Sait ha messo improvvisamente 88 lavoratori in una situazione di precarietà. Già, perché la perdita del contratto integrativo aziendale (116 euro fissi al mese a cui va ad aggiungersi una quota variabile) e il diritto alla mensa assomigliano in maniera preoccupante alle prime avvisaglie di futuri tagli al personale in nome della razionalizzazione dei costi.
Una razionalizzazione a spese dei lavoratori dunque, e penso in particolar modo agli “over-50” da oltre 20 anni impiegati presso il magazzino per cui un reinserimento nel mercato del lavoro prima della pensione sarebbe molto complesso.
Razionalizzazione, per altro, di cui non si intravede l’urgenza notando l’aumento degli utili che il Consorzio Sait registra annualmente anche in questa fase pandemica, con prospettive favorevoli di ripresa del fatturato anche in zone a forte vocazione turistica che hanno risentito della contrazione degli arrivi invernali.
C’è da chiedersi che fine abbia fatto lo spirito mutualistico e sociale che dovrebbe rappresentare la vera finalità del Consorzio. Ciò che preoccupa è inoltre il silenzio assordante della Provincia (che della salute del nostro sistema della cooperazione dovrebbe avere il giusto riguardo), come lamentano i lavoratori che da due mesi a questa parte chiedono di essere ascoltati.
Auspico quindi che la Provincia di Trento attivi al più presto un tavolo di confronto con la Direzione Sait per fermare il processo di esternalizzazione tutelando diritti e retribuzioni di tanti lavoratori e famiglie trentine.
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Cons. Alessia Ambrosi
Gruppo Fratelli d’Italia