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FRANZOIA – ZANELLA – PAROLARI – DE BERTOLINI – MAESTRI – CALZÀ (PD – TRENTINO) – INTERROGAZIONE * SANITÀ: « GUARDIE MEDICHE, QUALI LE PROSPETTIVE? »

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07.45 - mercoledì 17 aprile 2024

Interrogazione a risposta scritta n. 276. Oggetto: Guardie Mediche, quali le prospettive? I medici di continuità assistenziali, più noti come guardie mediche, rappresentano un servizio sanitario importante, specialmente nelle ore notturne, nei giorni festivi e durante i weekend, quando le strutture sanitarie ordinarie, come gli ambulatori dei medici di base, sono chiusi. Questo servizio deve garantire l’assistenza medica continua alla popolazione, offrendo un punto di riferimento per situazioni non urgenti e non critiche che, tuttavia, richiedono un intervento medico.
Le guardie mediche dovrebbero garantire la copertura sanitaria su tutto il nostro territorio, in città come nelle valli, assicurando così che ogni cittadino possa avere accesso alle prestazioni sanitarie in tempi brevi.

Questa figura è importante perché dovrebbe anche alleggerire il carico di lavoro dei pronto soccorso, fornendo un filtro per quelle condizioni meno gravi che non richiedono un intervento ospedaliero immediato, quando il medico di medicina generale non è disponibile. In questo modo, si contribuisce anche a ottimizzare le risorse del sistema sanitario, indirizzando i pazienti verso il livello di assistenza più appropriato alle loro esigenze.
Prevedendo il calo di medici in generale, e di medici di continuità assistenziale in particolare, la Provincia nel 2016 adottò una riorganizzazione della rete, passando da 37 a 21 sedi di guardie mediche, prendendo atto di un numero di prestazioni estremamente basso – intorno a 3 prestazioni ogni 12 ore – per ogni turno su molte sedi, e di un grosso turn over di medici precari e che spesso vedevano quell’attività come temporanea.

Ogni sede doveva coprire un’area maggiore, con l’obiettivo di avere una casistica più ampia, garantendo al contempo un investimento maggiore nella formazione e stabilizzazione dei medici, incentivati a recarsi a domicilio se il paziente fosse stato impossibilitato a spostarsi.
All’epoca ci furono alcune polemiche politiche, con qualcuno che sosteneva avrebbe garantito la riapertura di tutte le sedi di guardia medica, evidentemente ignorando le proiezioni su pensionamenti e nuove entrate dei medici.

A distanza di alcuni anni, la linea della Provincia non è cambiata; non solo non sono state riaperte nuove sedi, ma si fa sempre più fatica a tenere aperte quelle esistenti. Infatti sono sempre di meno i medici che accettano di fare questo tipo di lavoro, faticoso e poco riconosciuto, costretti a fare notti in balia di pericoli e criticità. A tale riguardo dovrebbe essere presa in seria considerazione l’opportuità di allestire gli ambulatori di guardia medica presso le RSA diffuse in maniera capillare sul territorio Trentino come proposto dagli stessi gestori.
Una posizione per nulla appetibile e nel corso degli anni, l’aumento delle richieste dalla popolazione di presidi continuativi, efficaci ed efficienti, hanno messo in seria difficoltà questo ruolo perché chi non ottiene risposta, si rivolge al Pronto soccorso ingolfandolo con codici bianchi e verdi.
I concorsi messi in campo dall’Azienda sanitaria sono andati a vuoto e non è di facile applicazione l’idea di coinvolgere gli studenti della specialistica di Medicina.

Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere

1. l’elenco completo delle sedi di guardia medica attive sul territorio provinciale, e quali di queste hanno avuto dei periodi di chiusura e per quanto tempo;

2. per ogni sede, quali e quanti tipi di contratto sono stati stipulati con i medici di continuità assistenziale presenti;

3. la media di interventi per turno per ogni sede negli ultimi 12 mesi;

4. quali interventi sono stati svolti e su quali sedi per garantire la sicurezza dei medici di continuità assistenziale;

5. se si intende puntare a riaprire nuove sedi di guardia medica, come era previsto nella scorsa legislatura, e, se sì, dove e con quali tempistiche, o se l’attuale programmazione prevede semplicemente il mantenimento delle sedi attuali;

6. quali proposte si intendono mettere in campo per garantire il servizio anche nei prossimi anni.

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Mariachiara Franzoia
Paolo Zanella
Francesca Parolari
Andrea de Bertolini
Lucia Maestri
Michela Calzà

Consiglio Provincia autonoma Trento (Pd del Trentino)

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